martedì 23 novembre 2010

FISSATI COL SESSO


FISSATI COL SESSO

Prendere semplicemente coscienza del fatto che il sesso esiste e parlarne senza problemi è ben diverso che essere fissati col sesso.
Purtroppo però la maggior parte delle persone tende a confondere le due cose, e ciò può avvenire in entrambe le direzioni:

1)Chi parla in continuazione di sesso NON è per forza di cose un esperto in materia.
Un sacco di tamarri che se la tirano, specie qui in veneto, ne sono la prova lampante: Dire di essere stato con 50 ragazze non ti rende un figo, se poi non sei stato in grado di soddisfarle. E conoscendo il tipo di tamarro, direi che non si curano di indagare sulla soddisfazione delle loro conquiste.
Parlare in continuazione di fellatio od altre amene pratiche di coppia non fa apparire più appetibili o più "vissuti", anzi fa sembrare un po' disperatamente bisognosi di attenzione. Un po' come se chi ne parla in realtà volesse dire “ehi, sono qui! Scopatemi! DAIDAIDAIDAI! Vi preeeego.....” Davvero triste.

2)Chi fa sesso regolarmente e ne parla senza problemi NON è un maniaco sessuale ultra arrapato.
Io e Moreno, pur nella nostra timidezza e goffaggine con gli estranei, siamo abbastanza aperti in fatto di sesso -tanto che i miei doppi sensi spesso mi fanno guadagnare il titolo di "fissata", o "maniaca" all' interno di una compagnia- e non ci curiamo molto di nascondere libri o biancheria osé (o anche “giocattoli”) quando arrivano ospiti, portando a uno o più “incidenti diplomatici” con amici e conoscenti. 
Quando i genitori di Moreno, con relativi compagni e fratellini al seguito, ci fanno delle piccole visite a sorpresa, ci troviamo spesso a fare una corsetta in camera a nascondere alcune cose il cui scopo e funzionamento sarebbero un po' complicati da spiegare senza imbarazzi ad un bambino di 6 anni (o a un genitore).
Ma è più per la pigrizia di dover trovare le parole adatte che per vergogna. non sono la madre di quei bambini, e non è compito mio parlare loro di come si fanno i bambini (e come non averne!). 
Non ricordo a che età i miei me ne abbiano parlato, ma se mai avrò figli, voglio farlo il prima possibile per evitare problemi di comprensione.
Credo che la vergogna sia uno dei sentimenti più orribili e subdoli che esistano, e se non si sta attenti si rischia di lasciarsi sopraffare da essa al punto da rinnegare sé stessi.
Come mi ha detto un mio coinquilino una volta, io “non ho vergogna”. 
E spero di non averne mai per ciò che sono.

3)Anche chi fa molto sesso può non essere bravo a letto, perché magari si concentra più sulla quantità che sulla qualità, è abitudinario, non prova cose nuove, o è così convinto di essere bravo da non volersi migliorare. Si tratta di un atteggiamento tipico di chi si concentra più sul proprio piacere che su quello del partner, tendendo a cercare una serie di sveltine che riempiano i buchi tra lavoro-palestra-discoteca, invece di un rapporto più “lento” e di profondità.
Quest' ultima accusa potrebbe essere facilmente mossa anche contro alcune persone poly: se Tizio ha molti partner, come trova il tempo materiale di soddisfare tutti sessualmente? Come fa a trovare la posizione preferita di J o il punto in cui X ama essere toccato, come prova coinvolgimento emotivo,se non si dedica soltanto a lui?

Forse chi ci guarda da fuori ci vede davvero come un ammasso di animali arrapati che hanno bisogno di fare un sacco di sesso sfrenato in maniera poco intima, supreficiale e confusionaria, un po' come un' orgia di hippie sotto l'effetto di qualche droga.
Quest' immagine distorta mi fa ridere un sacco. E' come se i miei amici elaborassero una versione hentai della mia vita sentimentale. Demenziale!

Invece la realtà è un po' più complessa di così.

Al momento io e Moreno non abbiamo altri partner a portata di mano, e siamo del tutto simili a una comunissima coppia mono: viviamo insieme, ogni tanto facciamo sesso, ci rubiamo le coperte durante la notte, ci sosteniamo a vicenda, facciamo reggere il moccolo ai rispettivi amici quando usciamo tutti insieme, insomma siamo piccioncini che si tengono sempre per mano e si guardano con gli occhioni dolci.
Qual' è la differenza principale tra noi e una coppia mono? Attualmente nessuna, tranne il fatto che, se mai un giorno incontrassimo una persona che ci piace, potremmo rivolgerle la parola, e addirittura chiederle di uscire senza problemi, senza gelosie, senza scenate e magari presentarla al partner e avere il suo sostegno.

Essere poly non vuol dire lanciarsi in una serie di avventure sessuali senza che il partner abbia diritto di replica, né fare “le zozzerie” a tre o più.
Per quanto possa trovare fantastico il sesso a tre , o quattro, o qualunque altro numero superiore al 2, non è la prima cosa a cui penso quando cerco un modo per definire il nostro rapporto:
Quello che più mi importa, in realtà, è poter guardare un altro ragazzo o un' altra ragazza per strada e trovarli carini, senza sentire la gelosia del mio compagno montare su e aggredirmi alle spalle.
Quello che più mi piace è sapere che possiamo trovare interessante la stessa ragazza e parlarne, anche se magari nessuno di noi due avrà mai le palle per provarci con lei (in questo sia io che Moreno facciamo un po' pena... siamo troppo timidi!).
Il nostro rapporto è fatto di piccole cose, come sapere che possiamo contare sull' altro anche nel caso di un rifiuto. Voglio proprio vederlo, un marito “tradizionale”, andare dalla moglie tutto depresso, a lamentarsi di esser stato scaricato dall' amante!

Il sesso è una parte molto secondaria e defilata del nostro rapporto, di sicuro non è ciò che lo definisce. Lo definiscono le notti passate a chiacchierare o a giocare insieme al pc, il tempo che passiamo insieme, come ci proteggiamo e ci coccoliamo a vicenda quando qualcosa non va.

Pur non riuscendo a fare l' amore quanto vorremmo, la nostra è una relazione sana che ci sta dando moltissimo!

Ho spesso covato la preoccupazione, in passato, che la mia endometriosi avrebbe impedito a Moreno di sfogare il suo bisogno sessuale, e che avrebbe finito per portarlo a cercare altre persone con cui avere relazioni basate solo sul sesso, lasciandogli poi l' amaro in bocca.
Ora sono abbastanza tranquilla. Ho fiducia nella maturità e nella capacità di giudizio del mio compagno, e credo abbia capito che, ok, magari non dobbiamo sposarci chiunque ci piace, però neanche partire già da subito impostando una relazione come solamente fisica, perché significherebbe limitarne le sue reali potenzialità e ucciderla sul nascere.

Lui è fortunato: lo ha capito senza dover passare dalle brutte esperienze che hanno insegnato a me!
Fra pochi mesi sarà il nostro primo anniversario. Non so come lo festeggeremo, ma so che voglio fare qualcosa di speciale.


E a quelli ancora convinti che con “una come me” non si possa “costruire un futuro”, dico: CHUPATE!!

lunedì 15 novembre 2010

L' inverno è arrivato anche per noi - Part 2



L' arrivo dell' inverno ci è stato reso più freddo e difficile da due eventi particolarmente sfigati:

Leo è stato trovato positivo alla Felv, La leucemia virale felina.
Moreno ha perso il lavoro, e la cosa lo ha buttato molto giù.

Non voglio parlare al posto di Moreno. Non conosco la situazione dal suo punto di vista. Soffro e mi sento impotente quando lo vedo tormentarsi: è convinto di non aver gestito al meglio la situazione (il classico “fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio”).
Come tutte le persone innamorate, tendo a minimizzare le sue responsabilità e a prendermela con “quegli stronzi dei suoi capi”, ma sono ovviamente troppo di parte per dare un giudizio obiettivo. 
E poi si sa che tutti i capi sono stronzi per definizione, a prescindere!
E del resto, come si può dare giudizi obiettivi, quando il tuo ragazzo viene a svegliarti con un faccione tutto mesto, gli occhi lucidi, e affonda il viso nelle tue tette dicendo solo che gli dispiace?

Non lo so e non mi interessa, francamente, se avremmo potuto evitare tutte le cose brutte che ci stanno succedendo questa settimana.
So solo che voglio vederlo di nuovo felice al più presto.
Anche se lui sostiene che la soddisfazione personale sia secondaria e subordinata ai benefici materiali derivanti da un lavoro, io credo invece che si debba trovare un buon compromesso tra le due cose.
Non mangerei merda per un milione di Euri, né voglio morire come Modigliani : alcolizzato, delirante, povero in canna e solo postumo rivalutato a botte di 15 milioni di euro per dipinto. Come mi roderebbe il culo!!
Quindi mi converrà farmi passare il “blocco dello studente” e darmi una mossa a laurearmi!

Il prossimo obiettivo a breve (anzi brevissimo) termine, è trovare entrambi un lavoro, uno di quelli che oltre a uno stipendio (vero) danno anche soddisfazione, lasciandoci abbastanza tempo libero per vedere i ragazzi e, chissà, magari Moreno potrà masterare una campagna tutta sua, come ha sempre voluto, e come Scolly gli ha suggerito/imposto per messaggio.

Sarò anche irresponsabile, ma non riesco a vedere il suo appiedamento come un fatto negativo al 100%. Intanto è una situazione tenporanea: La cosa importante è riuscire a conviverci finché non arriva un lavoro più umano, e poi staccare un po' può anche portarlo a stare meglio!

Insomma, non è un mistero che si sentisse insoddisfatto del lavoro di prima, ma anche il tipo di lavoro in sé lo lasciava parecchio frustrato: sapere che non potrai mai più uscire con i tuoi amici, perché loro hanno un lavoro “normale” e sono liberi solo nei weekend, e che tu, invece, dovrai lavorare tutti i sabati e le domeniche per il resto dei tuoi giorni, pure a Natale, a Capodanno, e il giorno del tuo compleanno, non è certo il massimo della vita.
Ricordo quando lavoravo a MC : era un incubo riuscire anche solo ad andare a un concerto con Riki.

Cambiare pizzeria lo avrebbe avvicinato a casa, gli avrebbe reso il tutto un po' più sopportabile, certo, ma i “bug” del fare il pizzaiolo sarebbero rimasti sempre gli stessi. Non si può fare per tutta la vita un lavoro, se lo si considera appena “sopportabile”!

Provo un po' di invidia per quelle persone poly di cui leggo, che magari hanno il sostegno di più di un partner, quando sbattono il muso in certe situazioni. Chissà noi quanto dovremo ancora cercare, per avere una vita simile?
Per ora della nostra Principessa/e/i neanche l' ombra... boh.
Non ho capito se dichiararci pubblicamente poly abbia influito positivamente o negativamente nella nostra cerca, ma credo che se tornassi indietro rifarei tutto esattamente allo stesso modo.
Tranne con Riki. Con lui cercherei di essere corretta fin dall' inizio.

La verità è che, se anche trovassimo una (o più) persone con cui realizzare il nostro sogno di relazione multipla, ora come ora non avremmo tempo ed energie da dedicare al rafforzamento di un rapporto così complesso e ramificato, visto che a malapena riusciamo a far fronte ai piccoli e grandi problemi quotidiani.

Ma nonostante tutti gli imprevisti, ho fiducia che insieme, con impegno, determinazione, e un minimo di organizzazione, ce la faremo anche stavolta! E anche l' Amore, quello con la A maiuscola, arriverà (di nuovo!) 

b

lunedì 8 novembre 2010

L' inverno è arrivato anche per noi - Part 1

L' arrivo dell' inverno ci è stato reso più freddo e difficile da due eventi particolarmente sfigati:

Leo è stato trovato positivo alla Felv, La leucemia virale felina.
Moreno ha perso il lavoro, e la cosa lo ha buttato molto giù.




Leo è sempre più acciaccato.
Fa tante fusa e mi fa il pane addosso, come se cercasse di aggrapparsi a me per sopravvivere. Credo che sappia di avere qualcosa che non va, e che cerchi conforto. Vederlo così è straziante.
Quando lo abbiamo portato dal veterinario per un controllo, credevamo che sarebbe bastato fargli una lastra alla schiena, una cura ricostituente, e tante, tante coccole perché si riprendesse, e invece tutto si è ribaltato in un paio di secondi.

La ragazza dell' ambulatorio lo ha guardato con un' espressione di sofferenza, lo ha tastato attentamente, constatando con preoccupazione la sua magrezza, gli ha controllato le labbra e le gengive: “sei un po' pallido, eh?” ha detto. Ci ha detto che era necessario fare il test per Fiv e Felv, e lo abbiamo tenuto fermo mentre gli rasava il pelo della zampetta e gli faceva il preliveo di sangue.
La scatolina del test non sembrava dare nessun segno, solo un debole puntino da un lato, che fino alla fine ho sperato non volesse dire niente. Forse sarà necessario ripetere il test, ci diceva. Poi , dopo aver fatto visitare Miki e Pino, entrambe belle e in salute, sono tornata un attimo a guardare la scatolina, ed un malefico pallino blu era apparso sotto la dicitura “Felv”. Merda!

La veterinaria ci ha congedati con aria mesta, consigliandoci di nutrirlo a omogeneizzati e di riportarlo a fare cicli di interferone, che pare sia l'unica cosa in grado rallentare la progressione di una malattia comunque degenerativa e letale.
Insomma, tutto quello che si può fare è rendergli piacevole il tempo che gli resta da vivere. O per lo meno non farlo soffrire troppo.

Un sacco di brutti pensieri mi sono frullati per la testa in questi giorni. Avrei voluto sfogarmi e scriverli qui, ma non volevo fare la ragazzina emo che cerca compassione e solidarietà sul web per i propri problemi.

La prospettiva di sopprimerlo è orribile, ma non sono in grado di determinare se la sua sofferenza sia peggiore della morte,e il rischio di contagio per gli altri gatti è molto alto.
Tutto perché, da brava cogliona, ho aspettato troppo a portarlo a fare la sua prima visita da quando sono qui: Per due mesi, tutti i gatti hanno mangiato nelle stesse ciotole, hanno avuto lettiere in comune, e condiviso le prede da fuori e i giacigli in cui dormire. Per non parlare del fatto che Leo adorasse stare fuori in terrazza al freddo, e potesse anche solo morire di raffreddore...

Mi sono sentita frustrata e impotente, incapace di guardare i miei stessi gatti. Mi sono arrabbiata pensando che non sapevo nemmeno che i gatti potessero impallidire, poi mi sono data della scama. Certo che impallidiscono, solo che hanno il pelo. E allora gli si guarda le zone senza pelo per notare il pallore, è così semplice! Perché non ci ho pensato anche io?
Ho provato l' impulso di incolpare qualcun altro e dargli addosso: mia madre e la veterinaria che lo ha visitato in Liguria, perché non han pensato di fargli il test?
No no, non serve incolpare gli altri. Tanto pochi mesi fa sarebbe risultato sicuramente negativo, essendo risultato debolmente positivo appena adesso.
E poi, a dirla tutta, l' unica su cui vorrei addossare tutte le colpe sono io: io ho lasciato tutti i miei gatti da mia nonna e non me ne sono più curata per un anno intero, e prima di questo, io ho irresponsabilmente lasciato che Pepe prima, e Amélie poi, rimanessero incinte, non avendo avuto poi cuore né di farle abortire, né di dar via tutti i gattini quando era il momento.

Ora non serve capire come e quando si è contagiato e per colpa di chi. Dobbiamo concentrarci sul come gestire la sistuazione:
Va curato con l' interferone, lo teniamo in quarantena in camera finché gli altri non saranno vaccinati. Ma anche dopo il vaccino, bisognerà tenere lettiere e ciotole separate.
Moreno ha avanzato la proposta di dare via qualcuno dei gatti sani, per ridurre il rischio di contagio.
La mia prima reazione è stata un pianto incontrollato: Darli via? E a chi? Sono certa che sarà difficile dar via i gatti adulti, e andrò in paranoia per paura che il nuovo padrone non sappia prendersene cura. E poi sono già stati esposti, dobbiamo prima capire chi è malato e chi no.
Sembra tutto così complicato... Che palle!

In questi giorni penseremo insieme a come risolvere il problema. Faremo il calcolo di quanto ci servirà per cure e vaccini, e cercheremo possibili nuovi padroni per i gatti sani.
Dovrò dare la notizia alla padrona di Lulù, spiegarle che c'é il rischio che la sua gatta si sia ammalata per colpa mia... Mi sento davvero un fallimento.
Avrei potuto evitare tutto questo? Avrei potuto gestire meglio la situazione?
So che non devo disperarmi, che non tutto è perduto e che ci saranno tempi migliori.
Ma è davvero difficile. In questo momento tutto quello che riesco a vedere sono le foglie morte che cadono dagli alberi, portate via da un vento gelido e indifferente che mi trafigge i polmoni.

Un lungo inverno è appena iniziato nelle nostre vite, e la temperatura è destinata a scendere ancora.
Passerà molto tempo prima di poter respirare di nuovo il tepore della primavera.

giovedì 4 novembre 2010

Polyamory e siti di dating


Mi trovo spesso in imbarazzo a raccontare a gente che conosco appena che io e Moreno ci siamo incontrati su internet.
Penso sempre che agli occhi degli altri questo possa minimizzare la profondità del nostro rapporto e l' autenticità del sentimento che ci lega.

Non credo più che il fatto di incontrare l' amore su internet sia una cosa da “sfigati”, come pensavo anni fa. Ora mi sembra solo una naturale conseguenza dei tempi che cambiano.

Anzi, dirò di più: la vita reale non mi sembra più il luogo adatto per incontrare persone che soddisfino le mie esigenze, per diversi motivi, tra cui la “copertura di territorio”: sembra una cazzata, lo so, ma quante sono le probabilità di incontrare la persona “giusta”, fra i miliardi di esseri umani che vivono sulla Terra, all'interno della propria cerchia di 20-30 amici, colleghi o compagni di corso? 
Quante sono le persone che invece si accontentano di ciò che trovano a portata di mano, senza doversi muovere dal paesino in cui sono nati e cresciuti? Un rapporto di questo tipo può davvero dirsi "vero amore"??

Se penso ai miei ex colleghi o compagni di corso, persone fisicamente vicine a me tanto da poterle toccare, ma intellettualmente lontani anni luce da me.. persone ipocrite e opportuniste, insoddisfatte della propria vita, semre pronte a fregare gli altri per raschiare ancora un po' il fondo... gente per lo più arrapata, infedele, insicura e superficiale... se penso a loro, mi passa davvero la voglia di cercare un partner in quell' ambiente. 

Per me, tolti pochi veri amici, sono un branco di cretini. Ora che li conosco non li frequenterei più.

Ma se non sul lavoro, né a scuola, né in palestra né al corso di [inserire il proprio hobby qui], dove si possono incontrare le persone? per strada? al pub? in discoteca?

Se volessi trovare una persona a cui aprire il mio cuore e con cui costruire una famiglia, non mi fiderei affatto di una tipa mezza brilla che mi adesca in un locale, soprattutto in una discoteca, dove è noto che tutti vanno solo per "cuccare", né di uno sconosciuto alla fermata dell' autobus che attacca bottone con le scuse più "fantasiose": Mi ricordo di quel tipo inquietante in treno, coi capelli tutti unti, che mi ha "adescata" prima facendomi un sacco di domande fastidiose sui miei dati personali ("disoveseicosafaiquantiannihai?") e poi mostrandomi un sacchetto di polverina ambigua: "è oro! ciò a cui nessuna donna resiste" (ahem, chi ha mai guardato il film "Blood Diamonds" sa cosa penso di gioielli, metalli preziosi e compagnia bella: vi prego, non regalatemeli MAI!!)

Insomma, il mondo è pieno di gente "speciale"....

Anche affidarsi agli “amici degli amici” non sempre funziona: solo perché X va d' accordo con la tua migliore amica, non significa che debba piacergli per forza anche tu! D e M ne sono stati una prova lampante per me.
E poi non mi piacerebbe l' idea di trovarmi nella sgradevole situazione di avere un' amica, magari monogama, che mi accusa di "portarle via" un potenziale partner, o che si "sacrifica" per la nostra felicità...

Fortunatamente le mie amiche di solito non sono attratte dai miei partner e viceversa (ma questa è un'altra storia!)

Inoltre, internet è il solo posto dove posso assicurarmi che i miei partner siano poly PRIMA che qualcuno si faccia male con illusioni da cowboy/cowgirl (ne abbiamo già parlato in precedenza, ricordate?).

Ma diciamoci la verità, internet funziona sempre?

Non proprio: finora ho avuto 3 brutte delusioni da internet, contro 3 incontri molto positivi, più parecchie amicizie di cui sono molto grata.
Internet, per quella che è la mia esperienza personale, non mi sembra più o meno "a rischio fregatura" di qualsiasi altro posto in cui si possa "rimorchiare" nella vita reale. L' unica cosa che può fare la differenza, come al solito, è come se ne usufruisce.

Il mio bilancio della situazione è questo: internet è un posto come un altro, funziona meglio o peggio a seconda che ci si abbia familiarità o meno, e l'esperienza insegna sempre. Anche quella negativa.

In particolare per le relazioni poly, però, la lontananza e l' ambiente "sicuro" e asettico di una chat ti permette di sondare il terreno, in modo da far sì che tutte le persone coinvolte sappiano a che tipo di relazione vanno incontro prima di rimanere emotivamente coinvolte, dà la possibilità di discutere a lungo e in maniera chiara ed esplicita la questione legata alla coppia aperta e ai partner molteplici, senza la paura di essere criticati, zittiti o malcompresi, e diminuisce o addirittura azzera l' imbarazzo che possono esserci di persona nel parlare di questioni così intime e personali(e vi assicuro che ci sono!)


Il fatto che internet renda qualsiasi posto virtualmente accessibile, rende le persone anche molto più selettive, e permette di conoscere realtà diverse dalla propria. Se lo si sa usare con cura!

Certo, è anche possibile prendere delle pesanti cantonate: penso ad altri due account presenti sullo stesso sito in cui ho incontrato Moreno (chiamiamoli E. e O.)sembravano persone promettenti, ma una volta incontrati si sono rivelati delle persone finte, costruite su un'immagine che essi stessi avevano elaborato di sé, e quindi una delusione nella vita reale.

Ognuno su internet può essere chi gli pare, e ognuno può fingere cosa gli pare. E' nella realtà che poi tutti i nodi vengono al pettine.


Internet dà la possibilità di prepararsi al peggio in anticipo. Ma anche di prepararsi al meglio: l' anticipazione che si crea durante l' attesa di potersi incontrare per la prima volta dal vivo, infatti rende il tutto molto più saporito e romantico!
In più su internet è più facile trovare delle persone con aree di interesse comuni più definite, per esempio su siti con sistema di matching o di tags, come è appunto okcupid, siti a tema o forum specifici di un certo passatempo (bonsai, cosplay, heavy metal e quant' altro) cosa che in un locale è molto più difficile: non è mia abitudine origliare i discorsi di una ragazza carina al pub nella speranza che anche a lei piaccia P.J. Harvey, e non è neanche molto proficuo, immagino. 
Nella vita reale al massimo si può incontrare qualcuno a un concerto del proprio gruppo preferito (sperando non sia già ubriaca/o persa/o), a un determinato corso, e sperare che anche tutti gli altri interessi e obiettivi nella vita si incastrino, o che almeno non si ostacolino a vicenda.. ma non succede praticamente mai.

L' unica cosa a cui bisogna fare attenzione, sul web, è il pericolo che si possano creare delle aspettative troppo alte della persona "virtuale" con cui si stabilisce un primo contatto, per poi rimanere delusi una volta incontrata la persona reale, con tutti i suoi difetti da comune mortale, sui quali magari ha mentito per fare buona impressione: Magari la foto del profilo è stata ritoccata per far sembrare Tizio più muscoloso o meno calvo, o la foto di quella tipa risale a prima che le venisse il culone.. e ciò che trovi scritto sul tale blog può essere brillante e mozzafiato, ma poi l'autore magari è balbuziente, o ha semplicemente fatto un' ottima opera di plagio e non è capace di mettere insieme due frasi.
Io stessa sono molto più goffa e timida nella vita reale!

Quindi il mio suggerimento è: tenete i piedi per terra, e non idealizzate troppo il vostro interlocutore virtuale!
Altra cosa: aspettate un bel po' ad incontrare la persona dal vivo. Se vi sembra di essere quasi pronti, aspettate ancora un po'. Non abbiate fretta: Se la persona tiene davvero a voi, non scapperà! 
Se avete dubbi, suggerite dapprima incontri in luoghi pubblici, affollati e con amici comuni, o con gli attuali partner se ne avete già: tanto prima o poi dovrà conoscerli comunque, e il vostro partner potrà darvi suggerimenti utili e una prima impressione, oltre a un' idea di come interagiranno tra di loro i vostri "coccoli" : se intendete portare avanti una relazione aperta nel rispetto di tutti, è importante che i vostri partner non si scannino tra loro e non siano gelosi l' uno dell' altro!
E poi così se non scatterà la scintilla magica tra voi e il vostro potenziale nuovo partner, non vi sentirete bloccati in un appuntamento che non vi soddisfa, e potrete fare qualcosa in gruppo!

Con me e Moreno internet ha funzionato a meraviglia... ;)

Vorrei conoscere altre persone che hanno avuto un' esperienza simile alla nostra. Se c'è qualcuno che vuole aggiungere qualcosa è il benvenuto!
b