domenica 30 gennaio 2011

Bisessualità a corte #2: bea e gli altri



Recentemente mi è stato domandato se trovo eccitante vedere due maschi che si baciano.

Questo mi ha portata a riflettere su tutto il discorso dello Yaoi come manga indirizzato ad un pubblico prettamente femminile, o sul fatto che la stragrande maggioranza degli uomini si ecciti guardando porno con scene lesbo.
Le mie compagne di corso impallatissime di Yaoi mi fanno un po' impressione, sono il tipico esempio di ragazza che NON voglio frequentare: ipereccitate all'idea che due tizi ridicolmente effeminati pratichino sodomia IN UN DISEGNO.
Ma checchazzo...
Almeno nel porno usano attori verosimili (per quanto rifatti o palestrati a livelli caricaturali).

Dunque, torniamo al bacio: conosco questi due ragazzi? Sono due ragazzi carini? Sono brutti? Sono persone normali? Sono simpatici e intelligenti? Sono persone che mi stanno sul cazzo? È la prima volta che li vedo così in intimità? Sono persone per cui provo affetto o attrazione?
Per potermi emozionare nel vedere una cosa, devo riuscire ad immedesimarmi in qualcuno che la fa.
Non è che se vedo una coppia gay per strada mi scatta automaticamente la molla di trovarli attraenti. Proprio come non mi capita con tutte le altre persone che incontro per strada.
Immedesimarmi in un ragazzo che bacia il suo moroso mi mette un po' male, ma con un po' di sforzo ci si può arrivare...

L' unica cosa che può influenzare la mia reazione è quello che provo per le persone coinvolte:
Se si tratta di due ragazzi che considero attraenti, può anche darsi che la cosa mi ecciti, ma se pur essendo carini sono male assortiti, o se so che in realtà non si piacciono (ad esempio nel caso in cui lo facciano solo per scherzo) lo trovo grottesco o ridicolo.

Per non parlare di due ragazzi che non mi piacciono: Vederli baciarsi mi disgusterebbe, come vederli fare... qualsiasi altra cosa.
Immaginate le due persone più brutte che conoscete fare qualcosa insieme. Ora immaginate la stessa identica cosa fatta dalle vostre due star di Hollywood preferite.
Provate le stesse sensazioni? Io non credo.

Quello che andrebbe analizzato è il motivo per cui la gente parte dal presupposto che il bacio gay sia più sexy, per forza di cose. Perché la nostra società lo etichetta come “proibito”. E quindi il nostro gusto del proibito ci porta a crederlo più eccitante perché trasgressivo. Ma la trasgressione è tale solo finché non diventa abitudine. E l' eccitazione data dal gusto del proibito è una breve illusione che svanisce alle prime luci dell' alba.
Preferisco di gran lunga il senso di grandiosità di stare partecipando a una Rivoluzione alla luce del sole, come quella dell' apertura verso un mondo di relazioni multiple, piuttosto che coltivare un piccolo sporco segreto e aver paura si essere punita dal giudizio altrui per questo. Credo che solo le persone che “vorrebbero ma non possono” trovino i gesti trasgressivi molto più appetibili. Perché, appunto, loro non avrebbero mai il coraggio di compierli.

Poter assistere allo scambio di effusioni tra due persone per me è una concessione molto grande, in quanto mi permette di essere spettatrice di qualcosa di molto intimo che riguarda solo loro due. Mi sento molto grata e mi emoziono ogni volta che questo succede, a prescindere dal sesso delle persone coinvolte, e mi rallegro dell'apertura di queste persone che non hanno vergogna di mostrarsi al mondo per ciò che sono.
Provo un forte senso di connessione con loro.

Ma nel mio caso ovviamente credo che anche il mio orientamento sessuale giochi un ruolo fondamentale:
Io sono bisessuale, e qualunque altro orientamento sessuale diverso dal mio mi sembra incompleto, o comunque credo che la persona etero/omosessuale in questione si stia perdendo metà del divertimento.
Non è un giudizio negativo nei confronti di chi è diverso da me, ma una semplice sensazione che provo quando qualcuno mi dice che non è interessato neanche a provare, perché sa già di essere “a senso unico”. Provo quasi una sorta di compassione...

Per questo, quando vedo qualcuno che va oltre il suo limite, baciando una persona che tecnicamente non dovrebbe piacergli, ma scopre invece che non è così... provo un senso di vittoria, di liberazione e di comunione con questa persona, ben più profondo che per il “banale” e romantico bacio tra un uomo e una donna, cioè quello che tutti si aspettano.
Dentro di me penso “evvai! Tu si che hai capito tutto della vita!”

Senza nulla togliere alla dolce scioglievolezza emotiva che mi assale quando vedo una coppietta di dolci e “normalissimi” piccioncini etero per la strada, beninteso!

Non so, forse questi discorsi mi fanno sembrare razzista? Eterofoba?
Ai posteri l'ardua sentenza...

b

giovedì 27 gennaio 2011

Bisessualità a corte #1: bea




Sono sempre stata bisessuale, ma non me ne sono mai veramente resa conto fino all' età adulta.

Da piccola avevo una predilezione per gli amichetti con la faccia d'angelo, e la mia migliore amica era una biondina iperattiva, con capelli corti e dritti e modi da maschiaccio.

Questa attrazione per l'ambiguo, l'androgino, il non bene definito come prettamente virile o prettamente femminile, non mi ha mai abbandonata veramente.
Con il tempo ho imparato ad apprezzare entrambi i sessi per le loro caratteristiche fisiche più peculiari, ma ho anche capito che esiste una enorme zona grigia al confine tra i due generi dominanti maschile e femminile. Una terra di nessuno tutta da esplorare, e quindi estremamente appetibile per una persona curiosa come me.

Il liceo ha cambiato un po' la mia percezione delle cose.
Andare all' artistico, per una ragazzina di provincia, significava circondarsi della créme della créme, di quanto di più originale e alternativo potesse esserci in giro:
Dagli hippie fattoni, al ragazzo effeminato metrosexual, alla lesbicona con modi da scaricatore di porto. Ognuno lì dentro esagerava le proprie caratteristiche per poter spiccare sugli altri.
Proprio nei corridoi di quella scuola ho incontrato la ragazza che considero la mia prima cotta ufficiale sul versante femminile. E a cui non ho mai detto nulla:

Una ragazza alta, capelli corvini corti e corpo magrissimo, sguardo penetrante che emerge come un ago affilato da sotto la montatura sottile degli occhiali, atteggiamento rilassato di chi ha carisma e ne è consapevole.
Non la solita ragazza gommosa da copertina di panorama, a cui tutti gli uomini sbavano dietro e di cui tutte le ragazzine sono invidiose.
Non la solita ragazza bruttina ma buona che ti ispira fiducia per una grande amicizia, ma che non ti attira per quel suo odore di pulito che ti stordisce.
No, lei era una donna VERA. Una che mi ispirava sesso. Come nessun ragazzetto brufoloso della mia età avrebbe mai potuto fare.

E' vero che all' epoca non disdegnavo neanche i ragazzi, ma dopo i problemi avuti in famiglia, diffidavo di qualsiasi cosa dotata di un pene mi si avvicinasse a meno di un paio di metri. Non ero in grado di sostenere né attuare una conversazione verso un essere di sesso maschile, figuriamoci un corteggiamento.
Così ho iniziato a guardare altrove. E a fantasticare sulle donne.

Ma il mio vero coming out, e le mie prime esperienze con una donna, sono avvenuti molto più tardi, non più di qualche anno fa. Ero adulta, ed avevo a grandi linee risolto i miei conflitti interiori riguardanti il sesso, gli uomini e le insicurezze legate al mio aspetto fisico.
Ero pronta per il livello successivo.

L' università e il lavoro non sono stati molto proficui nella ricerca di una donna: sembra che io attiri solo ragazze più brutte o più grasse di me, e per certi versi più insicure e più aggressive.
O forse sono io che mi aspetto troppo dalle donne e rimango delusa da ciò che incontro nella realtà.

Ho notato che tendo ad idealizzare le donne molto più degli uomini, e ad aspettarmi molto di più da queste ultime. Forse punto molto in alto perché ancora non so cosa aspettarmi?
O forse è una scusa per non doversi mettere in gioco, perché ho paura di soffrire?

Probabilmente mi sento solo a disagio perché per me significa dover rivedere e rileggere il mondo femminile con occhi diversi, aggiungendo ovunque l' eventualità che una donna possa sembrarmi attraente.
In una società in cui si è programmati a considerare il proprio sesso solo come amico o potenziale rivale, è difficile riprogrammare tutto lo schema in modo da farlo quadrare con le mie vere esigenze.

Ma sono sicura che, una volta superato il disorientamento iniziale, saprò che cosa aspettarmi.
E saprò reclamare ciò che mi spetta ed esserne degna.

domenica 23 gennaio 2011

BUONI PROPOSITI PER L' ANNO NUOVO!


Ho messo su una bacheca i miei buoni propositi per il 2011.
Di solito non sono la tipica femminuccia che crede nei buoni propositi, e non leggo neanche l' oroscopo ( a parte su internazionale, ma solo quello della persona che mi piace in quel dato momento, sì s ì lo so, sono stramba).
Siccome ora vivo con Moreno,però, penso che tenere traccia dei nostri obiettivi possa aiutarci a essere meno dispersivi e più motivati a realizzarli.

Li ho scritti in giapponese, tanto sono l' unica che deve poterli leggere, visto che Moreno è il tipico uomo burbero che non crede a buoni propositi, oroscopi e cazzate varie.
Scriverli in giapponese serve anche a rafforzare il concetto che il primo obiettivo dell' anno è sicuramente raggiungere un livello accettabile in ciò che studio, al punto da diventare di uso comune, ed è per questo che gran parte del mio diario è scritto con caratteri giapponesi (eh sì, sono la tipica femminuccia che tiene un diario).

Comunque, i miei buoni propositi sono:

1)STUDIARE OGNI GIORNO
(ehi non ridete, per favore. Lo so che suona ridicolo, e forse lo è. Ma voglio almeno provarci! La quesrtione non è riuscire davvero a studiare un sacco ogni singolo giorno, ma studiare più di quanto abbia mai fatto finora.)

2)FARE Più MOVIMENTO
Voglio dire, più di zero, che è quanto movimento faccio di solito. Non dovrebbe essere difficile! Corsa quando il tempo lo permette, oppure yoga o ginnastica in casa. A questo proposito penso che tirerò fuori da qualche scatolone la playstation2 e i giochini divertenti per eyetoy, e un giorno mi procurerò un tappetino per ballare sempre oer ps2. Chi ha detto che fare esercizio deve essere per forza noioso?

3)SOLDI:GUADAGNARE ALMENO 300 AL MESE
Di nuovo, è più di quanto sia riuscita a fare nel 2010! Guadagnare di più, con un lavoro saltuario part-time, sarebbe molto bello, ma decisamente poco realistico...

4)LIBRI:LEGGERE DI Più
e anche finire la traduzione Del Libro. Voglio ritornare a essere il topo di biblioteca che ero, quando la gente sapeva che leggevo molto e mi regalava libri perché sapeva che con me erano sempre azzeccati. Ora mi comprano... borsette. E tazze. Già ...

5)OBIETTIVI PERSONALI: FARE VOLONTARIATO
Con la croce rossa, o l' ENPA, o fare il servizio civile, donare il sangue, eccetera...essere buona, insomma!

6)LE MIE PASSIONI: FARE DI NUOVO ARTE
Forse farò un corso di acquerello con un'amica, o forse mi metterò anche solo a dipingere per i cavoli miei, e inizierò anche i lavori per il blog. Prima o poi. In ogni caso, ho in programma di ritornare a dipingere!
Un' altra cosa che probabilmente farò saranno i lavori a maglia con la mamma di Moreno.

7)POLLICE VERDE: FARE L' ORTO, E MANGIARE LE NOSTRE VERDURINE!
...o per lo meno smettere di far morire tutte le nostre piantine! zob...

8)CASA: COMPRARE UN CAZZO DI LETTO E DEI CAZZO DI MOBILI
Voglio dire un VERO letto. Super-size. Non voglio più finire spiaccicata tra due persone, o rischiare di cadere quando Moreno si troverà un'altra ragazza.
E fare spazio per i miei libri. E creare un posto in cui studiare e fare yoga in santa pace! Vietato l' ingresso a gattini o umanoidi coccolosi!

9)OBIETTIVI PERSONALI: SMETTERLA DI PERDERE TEMPO
Sarebbe a dire: ridurre le ore di cazzeggio su internet, l' ozio e le ore passate a fantasticare senza ottenere niente. Trasformarle in ore di studio, ore da dedicare a me stessa, ore di creatività o da passare in compagnia delle persone di cui mi importa, invece di fantasticare su cosa faremo una volta insieme... Insomma fare qualcosa di utile e costruttivo durante il mio tempo libero! Qualcosa che mi renda felice, sia esso in compagnia o da sola.

10)BOICOTTAGGIO: SMETTERE DI COMPRARE INUTILI COSMETICI TOSSICI E TESTATI SU ANIMALI
prendere il più possibile prodotti naturali e sostenibili!

11)ESSERE MENO TIMIDA! SPECIALMENTE CON CHI MI PIACE
Avere il coraggio di seguire le mie emozioni, esprimere ci ò che penso davvero ( specialmente con le persone che mi piacciono). E' il proposito più difficile da realizzare, per questo l' ho messo per ultimo. E già che ci siamo, essere in grado di prendermi cura dei miei partner, nutrire le nostre relazioni con tutto l'amore e l'attenzione di cui sono capace e anche di più, senza trattenermi, e senza mai lasciare che le mie paure mi spingano via da loro.

Per favore tenete presente che non ho incluso tra gli obiettivi niente di simile a "scrivere sul blog con più regolarità" o "con più frequenza", perch é ora come ora non ho proprio il tempo di bloggare regolarmente.
1-Non sono una blogger di professione. Lo faccio gratis nel tempo libero.
2-Non ho abbastanza partner né abbiamo abbastanza esperienza per essere di riferimento a nessuno, e a volte ho soltanto voglia di staccare la spina, prendermi il mio tempo da internet e starmene per conto mio.
Infatti, quest' anno dovrebbe essere dedicato alla "disintossicazione da internet" , quindi non aspettatevi troppo da me.  Ho già incluso il tempo che intendo passare a disegnare per il blog nella quantità di tempo da dedicarvi, e con Tom che sta iniziando a scrivere alternandosi con me, spero che potremo dividerci il lavoro.

Considerate che scrivo questo blog per il mio solo piacere, non c' è nessuna forma di pubblicità e non percepisco soldi da esso. Quando hai un passatempo, puoi contiuare ad amarlo e farlo bene solo se non diventa un lavoro, con un orario fisso e scadenze regolari che sei obbligato a rispettare ogni giorno/settimana.
Così, per poter essere in grado di continuare ad amare questo blog, ho bisogno di non prenderlo troppo seriamente, di continuare a considerarlo un piacevole passatempo, e non un lavoro!
E' una cosa che faccio per me e per quei pochi che mi leggono, non per mantenermi né per irretire gente e convincerla della qualità del mio prodotto.
Ogni volta che qualcosa di rilevante succederà nella mia vita, troverò il tempo e le parole giuste per scriverne, ma lo farò con molta calma e senza scadenze precise, e questo è quanto. Continuerò a scrivere. Questa è l' unica garanzia che posso dare.

Spero che sia abbastanza per far sì che questo blog continui a valer la pena di essere letto per voi, e spero sia abbastanza per renderlo di aiuto a qualcuno.

  

domenica 16 gennaio 2011

IL DOPO-VACANZE

Kat e Monkey

Mi spiace non aver postato molto ultimamente, ma sono stata molto impegnata con le vacanze, con gli esami, a flirtare e a provare nuovi giochini con il mio ragazzo. ;)
Gli esami non sono andati bene come avrei voluto, ma tanto non mi arrendo per così poco.
Non posso sopportare quella gente che mi dice che invece di studiare dovrei cercarmi un lavoro, o mettermi a fare la casalinga disperata che cucina per il moroso, ora che vivo a casa sua.
Tutti si sentono di dare consigli sulla mia carriera scolastica giusto in pieno periodo di esami, aumentando soltanto il mio stress, e la maggior parte di loro manco ha finito le superiori. E' semplicemente ridicolo!

In ogni caso, la festa di Capodanno è andata bene, meglio di quanto mi aspettassi, almeno sentimentalmente parlando.
Ci sono stati un po' di problemi di organizzazione, ma alla fine siamo stati insieme, ci siamo ubriacati, e ci siamo divertiti! E coccole e una gran dormita a seguire. E io AMO le coccole!
Voglio dire, un inizio 2011 a baciarci a San Marco, Venezia, sotto I fuochi? Non poteva andare meglio.
Ne scriverò meglio in qualche altro post, un giorno, forse, ora sono troppo pigra per farlo, e ci sono ancora un paio di cosette che devo chiarirmi su cosa è successo, e su cosa posso scrivere qui (visto che dovrei parlare dei miei amici e non ho ancora avuto tempo di contattarli per parlarne prima con loro, per chiedere il permesso e cose varie).

E questo ci porta all' argomento che vorrei trattare oggi:
Parlo apertamente e liberamente della mia vita, ma siccome ho scelto di non usare uno pseudonimo, chiunque conosca me e I miei amici può capire chi siano, quindi per proteggere la loro privacy la cosa migliore che possa fare è sempre chiedere loro, post dopo post, come vogliono essere chiamati, se posso descrivere loro o le loro azioni, eccetera.
Faccio sempre legger loro I post prima di pubblicarli, così possono darmi la loro opinione, chiedermi di non rivelare certe informazioni, o di occultare certi dettagli...
Non ho niente da nascondere quando si tratta di me, ma mi importa anche degli altri e rispetto il loro bisogno di privacy.
Non che facciano cose impensabili, ma è normale che la gente possa decidere di non condividere la propria vita con degli sconosciuti, è un loro diritto e io lo capisco.
Se per esempio una mia amica avesse un bambinio, potrebbe non volere che io posti le foto del neonato sul mio blog solo perché sono contenta per lei, mentre invece intasa il suo facebook con esse. E' comprensibilissimo!
Ho anche saputo di amici degli amici che hanno avuto problemi al lavoro, perché magari avevano il capo negli amici di facebook e hanno messo sul profilo qualcosa che lui non ha gradito tanto :D
Le persone tendono a dimenticare che, ogni volta che pubblicano qualcosa su forum, blog, siti, social network, questo rimane là, e può essere trovato da chiunque, anche dai loro peggiori nemici.
Perciò cerco sempre di fare attenzione a cosa posso dire e cosa no, perché non voglio che le mie azioni possano ferire nessuno, direttamente o indirettamente.
E' difficile, a volte: sono una culona pigrona quando si tratta di aggiornare costantemente il blog e le traduzioni, ma sto iniziando a diventare una vera blogger, e appena mi capita qualcosa di interessante o rilevante, il mio primo pensiero è come infilarlo nel mio prossimo post, ed è frustrante a volte dover aspettare il momento “giusto” per condividere certe informazioni con degli estranei. A volte scrivo senza filtri.

Sto lavorando a una pagina del blog in cui mettere una “lista dei personaggi”, con uno pseudonimo per ogni persona che deciderà di non apparire pubblicamente su questo sito, e una breve descrizione per presentarli ai futuri lettori.
Un' altra cosa che mi piacerebbe aggiungere gradualmente, un giorno, è un contributo artistico, sotto forma di illustrazioni/strip che veda come protagonisti alcuni di quei personaggi in forma di animali-antropomorfi.
Per farlo ci vorrà tempo per gli studi di ogni personaggio e per le tavole, ma spero di essere in grado di mettere tutto insieme quest'anno o il prossimo. Dipende da quanto riuscirò a studiare!

Ltra buona notizia è che Tom finalmente ha deciso di unirsi a noi in questo blog, e scriverà anche lui nella sezione in inglese (dato che non parla italiano, mi occuperò io delle traduzioni).
Avrei dovuto presentarlo meglio in un post separato, ma forse meglio ancora nella sezione “gli autori” del blog.
Tom è il mio ragazzo tedesco. L' ho conosciuto su okcupid, lo stesso sito in cui ho incontrato Moreno.
E' venuto a farci visita quest' estate, e abbiamo passato 2 fantastici mesi insieme.
Ci amiamo molto e ci manchiamo molto a vicenda, è difficile essere così lontani.
Ma già, sapevamo che sarebbe stato così prima ancora di incontrarci: Lui vive in Germania, e io vivo e studio qui, nessuno di noi conosce la lingua madre dell' altro.
Sappiamo che una relazione a distanza ha pur sempre I suoi limiti.
Nonostante ciò, comunichiamo regolarmente su internet, e non vediamo l' ora di rivederci dal vivo.
Tengo in gran considerazione sia la sua opinione che I suoi sentimenti, anche se a volte non sembra, essendo così presi dai nostri problemi e dalle nostre vite, e vivendo così lontani, è difficile dare a un partner lontato la giusta quantità di attenzione, comprensione, ascolto e amore.

Mi è stato detto da un lettore del blog che è difficile riuscire a distinguere quando sia lui a scrivere e quando io, così modificherò I post precedenti in modo che l' autore venga chiaranmente indicato fin dall' inizio.
Spero che questo aumento di autori non sia motivo di confusione per nessuno!

Personalmente, trovo molto utile avere un diverso punto di vista sugli eventi di cui parlo nel blog, come anche una differente opinione sulle tematiche che ne vengono fuori.
Moreno invece ha deciso che bloggare non fa proprio per lui.
Dopo aver creato questo blog per me, ha semplicemente smesso di sentire il bisogno di condividere I suoi pensieri con altre persone, così siamo d' accordo che io mi occuperò di scrivere, e lui mi darà una mano con le correzioni e le traduzioni.
Mi sento particolarmente pigra in questo periodo, e sono ancora un po' sconvolta e depressa per via degli esami, perciò credo che posterò più raramente e ridurrò la lunghezza dei post, insomma scriverò ogni tanto giusto per farvi capire che sono ancora viva!
E questo è tutto, per ora. Credo.
Bacioni
  

mercoledì 12 gennaio 2011

partners inventory


Lo spazio che ho nel cuore per le persone che amo non è limitato né interscambiabile.

Il vuoto lasciato da mio padre non verrà mai colmato da nessun partner, checcé ne dica Freud; anche perché appena mi rendo conto di piccole somiglianze tra lui e i miei partner, mi sento raggelare all' idea di poter essere incappata con uno che in futuro avrà con le sue figlie lo stesso rapporto malato che ha avuto con me.
E poi, anche volendo, mio padre non lo frequento da 11 anni, potrebbe essere completamente diverso dalla persona che avevo conosciuto da bambina.

A riempire il vuoto del rapporto con mio fratello non ci tengo proprio, visto che per 20 anni non abbiamo fatto altro che litigare.
Non vorrei mai un ragazzo che, come lui, si permetta di giudicarmi, prendermi in giro e criticarmi su tutto, condendo il tutto con una gran dose di insulti.

Non saprei neanche da dove cominciare a spiegare che no, pur essendo bisessuale, non ci tengo a trovare una ragazza che assomigli a mia madre, o meglio, con la quale intavolare lo stesso rapporto che ho con lei, anche perché mia madre non ha mai smesso di considerarmi quella adolescente che ero prima che tutto il mondo andasse in pezzi.
Per lei sono ancora quella ragazzina incapace e fragile, da proteggere e sostenere.

Una ragazza con la stessa forza, le stesse idee politiche e i suoi gusti, quella sì, che la amerei volentieri!

Mentre è vero che ci possono essere somiglianze e punti di contatto tra i miei partner, non contemplo proprio il fatto di "sostituire" qualcuno con qualcun altro.
Intanto la cosa di per sé non ha nessun senso: non sono monogama, quindi se un partner ha tutto quello che cerco, tranne magari un paio di cose, non c'è bisogno di scaricarlo per qualcuno che le ha.

Se sto con un ragazzo come Moreno, che è perfetto per me, ma magari non gli piace andare per musei insieme, posso sempre trovarmi un ragazzo a cui piaccia, e non devo lasciare nessuno.
Se voglio una ragazza, posso uscirci senza bisogno di scegliere tra patate novelle e pisellini primavera!

Questo non significa, però, che chiunque vada bene.

Se una persona non mi piace, faccio a meno di starci, e se mentre la frequento mi accorgo che non fa per me, la lascio o prendo le distanze. Può anche darsi che nel frattempo trovi qualcun altro, ma di sicuro non occuperà lo stesso posto di chi ho lasciato, dato che nel constatare il fallimento della nostra relazione, mi sono accorta che uno così proprio non ce lo voglio, nella mia vita.

Quindi non troverò mai qualcuno per sostituire Riki, o Die, o Ema. Considero come degli esperimenti falliti le mie relazioni passate, perché la materia prima non era adatta, o perché non sono stata capace di gestire la situazione al meglio, o perché, semplicemente, non eravamo fatti per andare d' accordo.
Perciò tenderò sempre a cercare persone “migliori” di loro, dal punto di vista poly del termine, sicuramente diverse, mai uguali.

Mai vorrei un ragazzo con cui si instaurino le stesse dinamiche perverse di gelosia e di controllo, o di distacco pilotato e di divertimento senza coinvolgimento.

Sicuramente i ragazzi che mi piacciono avranno sempre alcune cose in comune, ma per il semplice fatto che il tipo di ragazzo che mi attira resta sempre quello:
Intelligente (spesso più di me), simpatico, dolce e con un brillante senso dello humor;
il lato fisico è trascurabile, purché non sia The Elephant man e non sia troppo grasso (sì ho un problema di discriminazione verso le persone di una certa stazza, lo ammetto).

Di solito si interessa di cose che reputo importanti/interessanti, ma di cui non necessariamente sono esperta, anzi preferisco gente appassionata di cose che io non capisco o che tendo a trascurare, perché sono una persona permalosa: preferisco avere intorno gente con cui non sentirmi in competizione su ciò che mi piace veramente, e su cui sono molto suscettibile.
Tendo quindi a cercare qualcuno che sa aiutarmi o spiegarmi ciò che non capisco, in caso ci sia bisogno di conoscenze complementari alle mie. Qualcuno che possa insegnarmi cose nuove, insomma!

Per questo è abbastanza normale che la maggior parte dei ragazzi che mi piacciono finiscano per essere dei nerd, dato che io mi considero l' anti-nerd per eccellenza: ho un brutto rapporto con la tecnologia, rompo tutto quello che tocco e ho sempre bisogno di "assistenza tecnica".
Il mio approccio alla vita è, per scelta e per mia natura, spesso più emotivo che razionale, più istintivo che ponderato, e quindi spesso sento l'esigenza di avere intorno qualcuno che mi riporti con i piedi per terra e che mi eviti di farmi troppo male sbattendo il muso contro la realtà.

In comune con la maggior parte dei nerd ho l' odio discoteche e altri rituali sociali futili, odio tutto quello che è "cool" e i fenomeni di massa in genere, sono timida e un po' secchia, e mi piace l' intelligenza, ma non l' intellettualismo fine a sé stesso.
Mi piace l'immaginazione e il mondo dei giochi di ruolo e dei videogiochi è per me un'estensione della mia passione per la narrativa ed il fumetto, è anch' essa un'arte per me, ma non ho la pazienza e la memoria di tenere a mente strategie di gioco, regole e calcoli per i tiri di dado, quindi mi concentro più sulla parte creativao-estetica, sulla storia e sull'evoluzione del personaggio.


Quando Thomas ha detto che si sente come se cercassi di sostituirlo, mi è venuto da ridere. Che bisogno ho di sostituirlo, dato che posso avere quanti partner voglio?
E come potrei mai pensare che lui sia sostituibile? Non è mica che i ragazzi come lui li producano in serie!

La conseguenza naturale dell'essere consapevole dei miei limiti è che io sia sempre alla ricerca di qualcuno che invece li possa superare, o qualcuno che possa insegnarmi ciò che io non so, o compensare le mie carenze standomi vicino e aiutandomi.
Per questo, essere poly è un po' come essere un party: Ognuno ha un suo ruolo ben definito, e nessuno è veramente sostituibile o sacrificabile per qualcun altro.
Moreno è il nostro tank, mentre thomas è lo stregone.

Io? Io forse sono l' healer: Non ho un ruolo veramente aggressivo, e mi accorgo del potere rigenerante e motivante che moreno mi attribuisce, nonostante io abbia sempre l' impressione di non rendermi mai abbastanza utile.

Ma sapere che per i miei due ometti sono importante è una fonte di gioia e di energia  inesauribile per me!

E voi, che ruolo avete nel vostro party?

giovedì 6 gennaio 2011

Un' altra vita

bea da piccola


A volte mi chiedo come sarebbe la mia vita, in un universo parallelo in cui la mia famiglia è sempre stata “normale”.
Avrei intrapreso una vita molto simile a quella di Anna, avrei viaggiato per il mondo, certa che ovunque andassi avrei sempre potuto contare sul sostegno e l'affetto dei miei genitori, senza però considerarlo un peso.
Sarei stata più intraprendente e più sicura di me, ma sempre un po' goffa, perché così io ci sono nata!

Sarei probabilmente diventata il prototipo della “brava ragazza”: impegnata socialmente, sposata e con qualche figlio, un lavoro tranquillo, magari come insegnante o bibliotecaria, o forse illustratrice, se avessi avuto più costanza e più “fondi” per poter disegnare a tempo perso.
Sposata, sì, e fedele tutta la vita a una persona sola. Forse ne avrei sofferto, mi sarei sicuramente sentita intimamente insoddisfatta, ma avrei dato la colpa alla mia sensibilità o qualche altra cazzata simile, giustificando il tutto con qualche citazione di poeta secondo cui le grandi menti sono sempre turbate da dubbi esistenziali, e sempre in cerca di qualcosa di indefinito.
Avrei sfogato questa frustrazione nell'arte, nello yoga, e ne sarebbero venuti fuori ottimi lavori.

Forse non mi sarei neanche mai posta la domanda se fossi etero o meno, dato che mi sarei aspettata che una persona "normale" con una famiglia "normale" avrebbe avuto anche una sessualità "normale".
Avrei avuto forse meno problemi con il contatto fisico, anche se già ero timida prima di finire le medie. Ma tra essere un po' timida e avere paura di toccare gli altri c'è una bella differenza.

Me ne accorgo quando gli amici di Moreno mi abbracciano o mi toccano, magari per farmi un massaggio o per scherzare con me: è una cosa che mi provoca un profondo disagio.
Riesco a sforzarmi di lasciarmi avvicinare e toccare solo dalle persone che mi piacciono davvero, che mi amano e mi vogliono, perché cerco di fidarmi, e non voglio negarmi a loro per qualcosa di cui non hanno colpa.
A volte quando vedo i miei amici che abbracciano liberamente i propri genitori, giocano alla lotta tra loro, ridono e scherzano, lasciando traspirare il loro affetto reciproco tra una frecciatina ironica e l'altra, non posso fare a meno di provare un misto sgradevole e ignobile di gelosia, invidia, e un pizzico di nostalgia. Quei momenti, per me, non torneranno mai più.

Non c'è possibilità di riavvolgere il nastro della mia vita fino al punto in cui si è rotto.
Posso solo vivere nel presente, cercando di prepararmi per gli avvenimenti e le emozioni che mi riserva il futuro. Ma se mi guardo indietro, vedo un deserto di macerie affettive.
Non c'è più niente, là, per me.

Non so se la mia fiducia negli “adulti”, come li considero ancora io (cioè la gente di più di 10-15anni più vecchia di me) sia stata irrimediabilmente minata per sempre, o se qualcosa si possa ancora salvare. Provo sempre un certo disagio nel parlare ai genitori di partner e amici, per svariati motivi: perché magari li conosco poco, perché mi sento di tradirli se non dico loro la verità sulla mia vita, o più semplicemente perché io , degli "adulti", non mi fido più.
Vedo uomini e donne al di sopra dei 35 anni come persone interessate solo al mio corpo o invidiose di esso. Diffidenti verso me, come lo sono io verso di loro.
La maggior parte degli uomini mi guarda come se fossi un bel pacco regalo da scartare, mentre le donne di mezza età sono spesso troppo concentrate a giudicare lo stile di vita altrui o i dettagli superficialli come il vestire, le buone maniere e cazzate simili, per notare ciò che una persona si porta dentro.
Mi fanno un po' pena, perché ho capito che è il loro modo di distrarsi dall'ossessione per le loro rughe, la cellulite, la vecchiaia che avanza e la paura di morire soli. Le donne invecchiando si sentono deboli, fragili , inadeguate.
Gli uomini, invece, con l'aumentare dell'età si fanno più predatori e bavosi, nei miei confronti. Non so se sia la sicurezza di sé derivante da un miglioramento delle loro condizioni socioeconomiche e dalla stabilità raggiunta con una maggiore esperienza, o se sia soltanto disperazione.
Finora la maggior parte delle persone che ho incontrato rientrava tristemente in queste 2 categorie, suoceri e parenti compresi.

Anche qualora non ci fosse tensione sessuale, la tendenza delle persone più anziane è di trattarmi come se fossi una specie di stupido animaletto da compagnia: molto carino, certo, ma incapace di pensieri propri e di compiere azioni costruttive, e quindi del tutto accessorio.
È molto difficile per me riuscire a provare rispetto per qualcuno che mi giudica automaticamente inferiore, sulla base di una precisa gerarchia sociale basata sull' età, che vuole per forza di cose le persone più “grandi” al di sopra, in quanto hanno “più esperienza”.

Ma più esperienza in cosa, poi?
Un mio amico che ha quasi l'età di mio padre una volta mi ha detto che nonostante io sia molto più giovane di lui, ho avuto molte più esperienze in ambito di sperimentazione sessuale.
E sono pronta a scommettere che, anche in fatto di vita, la maggior parte degli abitanti del paesello in cui sono cresciuta non abbia mai vissuto altrove per più di un anno di fila. Ciò nonostante, tutti si sentono in diritto di considerarmi più inesperta o meno ferrata in qualcosa, semplicemente perché sono una ragazza a cui piace parlare poco, e parla solo quando ha qualcosa di davvero importante da dire (e anche in quei casi ci arriva mooooolto, molto lentamente).

Non me la prendo troppo quando qualcuno mi giudica, ma sono sempre sulla difensiva, perché giudicare gli altri è il primo passo verso il tentativo di limitarli e controllarli. E' un segno di insicurezza, e nel mio mondo non c'è spazio per chi non crede in sé stesso.
E poi io odio i legacci. Preferisco passare per stronza e dire subito a qualcuno che il mio modo di vivere sinceramente non sono proprio cazzi suoi, piuttosto che dover poi fare i conti con persone che si sentono in diritto di gestire la mia vita solo perché mi sono mostrata troppo condiscendente e ho lasciato correre.

Dopo la brutta esperienza di avere avuto dei genitori non all'altezza del loro ruolo, mi sono scontrata con le diverse realtà dei genitori dei miei partner (almeno di quei pochi che hanno deciso che ero degna di conoscerli).
Non si è mai trattato di incontri felici: i genitori del mio ex, con cui ho convissuto per 3 anni, erano estremamente abusivi nei suoi confronti, il loro era un rapporto basato su dipendenza reciproca e ricatti morali. Un rapporto viziato, di cui a farne le spese era quasi sempre il mio ex, che ci si rovinava la salute. Più di una volta ho sofferto nel vedere il ragazzo che amavo crucciarsi per i problemi che continuavano a procurargli i suoi familiari, e ci sentivamo spesso come stretti in una morsa da cui sembrava impossibile liberarsi.

Inutile dire che loro non mi hanno mai accettata: La madre di lui era gelosa di me, mi considerava una specie di demonio, e credeva che stessi cercando di portarle via il suo bambino. Peccato che il bambino in questione fosse adulto e vaccinato!
Il padre era un uomo gretto e incapace di sensibilità, che ha continuato a chiamarmi erroneamente “Veronica” di tanto in tanto, per tutta la durata del mio rapporto con suo figlio. Io provavo una profonda repulsione per entrambi, dovuta sia al loro berlusconismo-razzismo-bigottismo sconcertante, sia alla loro ignoranza e mancanza di rispetto nei confronti miei e del loro stesso figlio, che continuavano a caricare di pesi emotivi gravissimi.
Anche loro si sono rivelati due genitori non all' altezza del loro compito.

Gli altri genitori che ho incontrato ricalcano più o meno questo stereotipo, a volte erano più colti o meno stronzi, più ipocriti o meno bigotti, più educati ma più subdoli, ma la sostanza di fondo cambiava poco: Io ero un'estranea per loro, e quando cessavo di esserlo, loro diventavano degli impiccioni per me.

Ho finito per rassegnarmi all' idea che non sarei mai riuscita a farmi piacere nessun “adulto” nella mia vita, figuriamoci fidarmi di loro.
Almeno finché non ho conosciuto la mamma di Moreno, che pur avendo tutti i suoi problemi, è una donna fantastica e piacevole.
Mi piacerebbe frequentarla più spesso. Anche perché lei è l'unica “adulta” che sa di Tom, e che non mi ha mai giudicata per il rapporto che ho con Moreno.

E' l'unica persona “grande” con cui posso essere veramente me stessa, tolta mia madre, che vive a centinaia di kilometri di distanza da qui, con un uomo per cui provo orrore, e che quindi, pur con tutto lo sforzo possibile, è infrequentabile per la maggior parte del tempo.

Per una straordinaria coincidenza, anche la mamma di Moreno è appassionata di astrologia e fa la maglia, proprio come mia nonna, con la quale non potrò più esercitare questi miei due interessi, a causa sempre della nostra lontananza e delle sue condizioni di salute sempre peggiori.
Paradossalmente, andando a vivere lontana da dove sono cresciuta, ho trovato un legame con ciò che ho lasciato a dietro di me.

sabato 1 gennaio 2011

Relazione a distanza: com'è cominciata


Thomas verrà a trovarci per Carnevale. Non vedo l' ora di riabbracciarlo, ho così tante cose da raccontargli!
Anche se ci conosciamo da meno di un anno, mi sembra che faccia parte della mia vita da sempre.
Ci siamo conosciuti su okcupid, lo stesso sito con cui ho incontrato Moreno. Così la mole di eventi felici che devo a quel sito è raddoppiata! Finalmente, dopo un paio di fallimenti...
L' ho contattato io. Ero in uno dei miei rari impeti di estroversione, in cui finalmente decido che voglio essere padrona della mia vita e agire, anziché aspettare che sia sempre l' altro a fare il primo passo verso di me:

Ciao baby jesus, come vanno le cose là fuori? Mi piace un sacco la foto con il cane giallo, mi fa ridere ogni volta.. Sei piuttosto bravo a disegnare, nonostante tu dica di no. Anche io disegnavo, sono stata a una scuola d' arte da adolescente, ma ora ho interrotto per un po' .. blocco dell' artista? Forse.. blocco della culona-pigra, più probabilmente. E che mi dici di te? Sono curiosa di leggere di più su di te e la tua vita, sulla tua arte, così magari mi sentirò ispirata a disegnare di nuovo! :)
baci
b

E' iniziato tutto così, con un semplice e banale "ehi, come va, mi piace quello che vedo sul tuo profilo!"
Dopo un lungo e intenso scambio di email, intere nottate passate in chat, telefonate e webcam, abbiamo finalmente deciso che era il momento di incontrarci.
E' venuto a trovarmi a Venezia, pochi giorni prima che restituissi le chiavi dell' appartamento e andassi a vivere fissa da Moreno. Ci ha pure aiutati con il trasloco definitivo!

Il nostro primo incontro è stato bellissimo, intenso e pieno di passione. Siamo entrambi persone sessualmente molto curiose e molto passionali, ma anche estremamente coccolose e affettuose.
Era bellissimo passeggiare insieme per Venezia, guidarlo tra le calli, parlare finalmente a quattr' occhi, tenerlo per mano, e ogni tanto fermarci lì, in mezzo a tutti, e baciarci, stringerci e amarci in mezzo alla strada, come se non esistesse nient' altro.

Fortunatamente, anche con Moreno è subito andato d' accordo. Hanno una bella amicizia, ma una tipica amicizia da rozzi omaccioni etero, quindi risparmiatevi domande e fantasie, spiacente!
Thomas è eterosessuale, e più volte si è un po' lamentato del fatto di essere una sorta di potente magnete per ragazzi gay (O_o).
Io da parte mia non mi aspetto che se un ragazzo mi trova attraente, debba per forza volersi fare anche il mio ragazzo, ma almeno spero che vadano d' accordo e diventino amici!

E' bello vedere che due ragazzi che ti piacciono vanno d' accordo, si scambiano opinioni su questo o quel film o su questo o quel videogioco, ridono e scherzano facendo battute, e instaurano un rapporto anche tra loro, oltre che con te.
Purtroppo finora non era mai avvenuto con nessuno dei miei partner. In parte per colpa mia: non avevo mai fatto dei reali tentativi di farli incontrare, per paura che le loro tendenze alla gelosia ne venissero rinforzate, o per paura che si innescasse un possibile meccanismo competitivo; ed in parte perché non si trattava di persone adatte ad incontrarsi, ad andare d' accordo, o anche solo ad accettare davvero l' apertura del nostro rapporto o la presenza di altri maschi nella mia vita (come ad esempio Die o Riki).

Quando ci siamo accorti che, senza nemmeno chissà quale sforzo o pianificazione da parte nostra, stava funzionando, eravamo tutti e tre al settimo cielo: non solo Thomas non dava il minimo accenno di volermi portare via dal mio ragazzo principale o scavalcarlo, ma Moreno era addirittura meravigliato di non essere geloso lui stesso, anzi era davvero felice per me, perfino quando mi ha sentito dire a Thomas, per la prima volta, che lo amavo! Non essendosi mai trovato in una situazione del genere, la sua paura era che la gelosia potesse presentarsi all' improvviso, senza che lui potesse affrontare adeguatamente un problema per lui del tutto nuovo. E invece il problema, semplicemente, non si è mai presentato!

La sua permanenza da noi ha avuto dei pro e dei contro:

pro: siamo stati davvero bene insieme, mi sono sentita amata e abbiamo scoperto finalmente cosa significa avere un rapporto a tre nella pratica e nella vita di tutti i giorni, non solo per divertimento o per fare qualcosa di diverso a letto (che va beh, anche quello non guasta, neh!). Per la prima volta dopo tanti anni, mi sono sentita veramente me stessa, all' apice dell' espressione di ciò che sono, e del tutto libera nella mia affettività e nella mia sessualità, senza mai dover mentire o omettere qualcosa all' una o all' altra persona.

Contro: ci sono stati un paio di problemi pratici, dovuti alla nostra inesperienza in fatto di ospitalità e convivenza: Thomas non riusciva ad adattarsi al nuovo ambiente e alle differenze tra casa nostra e casa sua, come la connessione internet più lenta, o il cibo diverso (e la mia incapacità a cucinare cose saporite), o il fatto che non ci fosse sua mamma a pulire, e che quindi dovesse darci anche una mano. Per lui era brutto soprattutto perché non parlando una parola di italiano, anche solo andare fuori da solo e interagire con l'ambiente circostante diventava un' impresa.

In più la mancanza di una data precisa di ritorno ha fatto sì che si trattenesse più del dovuto (come prima visita 2 mesi sono un po' troppi!), ma in qualità di ospite, però, e non di vero e proprio coinquilino con un ruolo specifico, un equilibrio familiare e una routine di casa comunemente concordati e ben collaudati!
E' stato estenuante per me, che non sono abituata a stabilire regole di convivenza sul momento,  e a lottare poi per farle rispettare e ricordarle ai presenti. Non sono neanche la tipica donna di casa che ama fare tutte le faccende da sola senza intromissioni maschili.

Ma appunto, il fatto che fosse qui da noi in vacanza rendeva tutto così provvisorio, che non mi sembrava giusto fare pressioni su tante piccole cose quotidiane, come chi dovrà lavare i piatti ecc. e cercavo di non chiedere mai aiuto, nonostante fossi ancora piuttosto debole. E finisco per fare tutto io senza chiedere aiuto e chiudermi in me stessa, quando qualcosa mi dà fastidio. La tipica passiva-aggressiva...
Alla fine, quando è andato via, ero così stressata che per un po' di tempo non ho sentito il bisogno di cercarlo come prima, e credevo che il nostro rapporto non sarebbe più stato lo stesso.
Mi ero già preparata ad accantonarlo.

Invece a distanza di tempo e a mente più lucida, ho avuto tempo di parlargliene con calma, Una volta passata la mia piccola crisi di nervi da casalinga disperata, sono tornata a cercarlo e a volerlo nella mia vita ancor più di prima.
Abbiamo chiarito tutto: abbiamo capito che il nostro errore è stato non comunicare abbastanza, e non dare peso alle piccole azioni quotidiane perché troppo presi dal grande amore,.
Per paura di rovinare l'atmosfera, mi tenevo tutto dentro quando avrei dovuto pretendere chiarezza fin da subito, soprattutto da me stessa.

Quindi insomma, la ricetta perfetta per un buon rapporto, come sempre, è: parlare, parlare, parlare!

Le difficoltà vere del nostro rapporto, però, sono quelle di qualunque rapporto a distanza:
E' brutto potersi vedere solo per pochi giorni all' anno, vivere a centinaia di chilometri di distanza, e ogni giorno sospirare per la persona che ami, chiederti cosa starà facendo, se avrà passato una bella giornata, se starà bene,cosa starà facendo e a cosa starà pensando. Capitano a volte degli imprevisti: e allora la sera non lo trovi online, e speri che non sia nessun contrattempo grave, o a volte sei così oberato di lavoro e stanco che per una settimana non lo cerchi.
Quando poi ci è stato staccato internet, è stata una tragedia, e per mesi non mi sono potuta connettere.
E poi ringraziamo le compagnie telefoniche per gli assurdi costi di chiamata all' estero...
Per me che sono abituata a svegliarmi di fianco a Moreno, è difficile accettare che l' altro uomo della mia vita sia così lontano.

Ma nonostante le difficoltà, il nostro rapporto è bellissimo:
I nostri incontri sono resi molto più intensi proprio dalla distanza, e dal fatto che sono così rarefatti.
Abbiamo imparato a far tesoro di ogni secondo che passiamo insieme, anche dei litigi o dei momenti di contrasto.
Vivere lontani ci dà la possibilità di sperimentare nuovi modi per sentirci vicini: come darsi appuntamento una certa sera e guardare la luna alla stessa ora, o decidere di fare la stessa cosa alla stessa ora, e poi raccontarci le nostre impressioni e trovare le differenze.

Anche questo blog, in fondo , è un modo per tenerci in contatto e costruire qualcosa insieme!
E spero che cresca in misura proporzionale al nostro amore e al nostro attaccamento...


Ora scappo, ho un appuntamento su skype con un ragazzo meravoglioso... alla prossima!


b