giovedì 24 febbraio 2011

Troppo leggera, troppo lontana



Sono troppo leggera per donare il sangue.
Bisogna pesare almeno 50kg. Io li peso vestita, con gli stivali di pelle e la giacca di pelo.
L'infermiera mi ha praticamente riso in faccia, e il medico mi prendeva per il culo, sorridente: "Lei è ancora molto giovane. Vedrà signorina, che appena fa un figlio,qualche chilo di sicuro lo prende..."
Bella roba!


A quanto pare, sono anche troppo lontana, ancora una volta:
Una mia amica è stata aggredita. 
No, non quella, un'altra ancora. Questa è stata presa a colpi di macete.


Sì, avete letto bene MA-CE-TE.
Fa l'assistente sociale, e un tizio violento è andata a cercarla in ufficio, per vendicarsi del fatto che gli è stata tolta la custodia dei figli che picchiava con regolarità.
Di sicuro ora il tizio schizzato starà dentro per un po', e i suoi figli non li rivedrà manco in cartolina. 
Agli sbirri ha detto che aveva comprato le tre lame (un macete, un coltellaccio e una roncola) apposta "per l' occasione". Per l' occasione...


La mia migliore amica delle elementari ora fa un lavoro d' UFFICIO, cazzo, non dovrebbe essere un lavoro per cui rischi di morire. Non ci sono morti bianche, in ufficio!


Tutto il mondo sta impazzendo, e io non so che cazzo devo fare. 
Anche perché non c'è niente che posso fare, a conti fatti.
E' orribile poter solo stare ferma a guardare mentre tutto va in vacca...


Per una volta che io sono davvero felice, dopo tanti anni di apnea, mi trovo ad avere tutti che sanguinano o danno in escandescenze, intorno a me. che palle...
Vorrei poter donare un po' dell'amore e della felicità che io e Moreno abbiamo.
Tanto l'amore e la felicità sono forse le sole due cose al mondo che più ne dai in giro, più ne hai per te. E' proprio questo il principio base della polyamory.
Se tutti si amassero, come noi, nessuno sentirebbe il bisogno di ammazzare e incazzarsi. 
Tutti sentiremmo solo il bisogno di rendere gli altri felici.


Sarebbe bellissimo poter essere come una pucciosa pelosa orsetta del cuore, che va in giro a distribuire pace e serenità, sparando arcobaleni luminosi dal pancino morbidoso.
E invece non sono né pucciosa, né morbidosa. 
Sono solo una ragazza troppo magra e troppo lontana dalle sue amiche, per poter essere di aiuto a qualcuno.
E io ho bisogno di essere d'aiuto a qualcuno, per poter stare in pace con me stessa. 
Ho più bisogno di dare che di ricevere, e quando mi viene impedito, appassisco e muoio dentro, lentamente.


Oggi luna proprio storta.
Mi sento più inutile e impotente che mai.
Credevo che il mio cattivo umore avesse raggiunto il limite storico a San Valentino, invece la legge di Murphy applicata ai sentimenti insegna che non c'è mai limite al peggio.


Nonostante tutto, non devo disperare e devo essere forte, proprio perché lo devo a quelle persone che stanno peggio di me, e per cui io sono così preoccupata. 
Devo scuotermi ed essere pronta a tutto.


Andrò in Liguria a trovare la mia amica, e già che ci sono cercherò di incontrare le altre mie amiche, quella delle medie e quella del liceo, e magari farmi visitare dalla ginecologa, per capire perché il mal di pancia non smette.


Non mi entusiasma l' idea di una gita fuori programma nella mia terra natale, da sola perché Moreno non può chiedere ferie... e non mi va di rivedere i parenti e riaprire vecchie ferite ogni volta che torno, ma sento che questa volta è la cosa più giusta da fare.
Cercherò di non essere di troppo e di limitare al minimo i danni.


Di positivo c'è che potrò rivedere i gatti che ho lasciato là...
Spero di riuscire a portare Almeno Calcifer, in veneto con me!
Non vedo l' ora che arrivi il giorno in cui tutti i miei gatti saranno finalmente riuniti, nella nostra nuova casa...

domenica 20 febbraio 2011

Una notte diversa: il Live di Vampiri


Evviva i viaggi in piena notte decisi all'ultimo momento con il mio aMore(no)! WEEEEEH!!!!
saremmo dovuti arrivare un po' prima, per vedere almeno un po' di gioco, ma Moreno non conosceva il posto, e abbiamo preso a girare un po' in tondo con la macchina.
Alla fine abbiamo imbroccato quella che sembrava la strada giusta, e siamo arrivati su una collinetta con in cima una chiesetta molto carina.

La vista era mozzafiato, il posto molto tranquillo. Bello suggestivo, per farci un live di vampiri, ho pensato. Avvicinandoci all' edificio si sentivano voci di gente che sembrava stesse provando per uno spettacolo.
Moreno mi ha fatto cenno di stare in disparte, dicendomi che era meglio aspettare per non disturbare i giocatori in azione.
E poi sarebbe stato da coglioni girare col dito indice alzato per tutto il tempo, diceva...
Beh una bella scusa per pomiciare davanti alla chiesetta... furbo il ragazzo!
Quando finalmente ci siamo affacciati alla porta, la sessione di gioco era già finita, e stava iniziando il debriefing.
Eccoli lì, tutti i membri dell' Associazione al completo!

Devo ammettere che, pur non riuscendo a capire tutto quello di cui si parlava, perché sono poco pratica delle regole di Vampiri e non conosco tutte le varie fazioni e tramacci del gioco, l'impressione generale che mi arrivava era di un bel gruppo compatto di amici, uniti dalla passione per i giochi di ruolo, e un'atmosfera rilassata e scherzosa in cui tutti ridevano con tutti.

L' Amico Sasso era vestito tamarro stile "Matrix". C'era anche la cugina di Moreno, che lui non vedeva da tanto tempo. Si sono abbracciati e si sono raccontati le ultime novità.
Mi sentivo un po' di troppo: avrei voluto lasciarli un po' soli per parlare e aggiornarsi sulle rispettive vite, ma non sapevo come fare. Non c'è nessuno degli amici di Moreno che io conosca così bene da intavolarci una conversazione, e i posti pieni di gente mi fanno un po' paura.
Così finisco sempre per stare zitta in disparte, senza mai sapere bene di cosa parlare.
Soprattutto visto che, ultimamente, le uniche cose che fuoriescono da alcuni amici di Moreno, quando si rivolgono a me, sono relative al sesso.
Non  si tratta, però, di discorsi seri su cui io possa intavolare una discussione. Il più delle volte sono solo battute squallide tipo "ah che ne diresti se creassero un gioco di nome "Kamasutra wii"?" e altre cazzate simili, che hanno il solo effetto di mettermi terribilmente a disagio e impedirmi di dire qualsiasi cosa.

Sarebbe inutile credo, spiegare a queste persone che le pratiche sessuali illustrate nel Kamasutra sono solo una parte dell' opera, che aveva come scopo essere una sorta di guida per la vita coniugale e illustrare non solo le posizioni sessuali ma anche le tecniche di corteggiamento e seduzione, e che io non ci tengo a vivere secondo i suoi dettami, visto che si tratta comunque di una civiltà lontanissima dal mio modo di sentire e di pensare.
Ma invece di fare la saputella su questi temi, me ne sto zitta, pensando che tanto a nessuno di loro importa relamente di fare discorsi seri con me, perché per loro sono solo la ragazza di un amico, e non ho diritto alla stessa quantità di rispetto o di attenzione.

Così, come risultato del mio disagio, pur non volendo, finisco sempre per stare attaccata al mio ragazzo come un cagnolino.
L'intero mondo del Larp (Live Action Role Playing) o Larping, per me, ha in se qualcosa di affascinante, ma al tempo stesso mi fa un po' paura. Per quanto possa essere privo di eventi pericolosi o violenti, lo considero alla stregua di uno sport estremo!

Insomma, io?? interagire con gente semisconosciuta?
RECITARE una parte? INTERPRETARE un personaggio?
Non mi ci vedo proprio. Mi sentirei troppo goffa, troppo imbranata,troppo inadeguata, troppo OSSERVATA.
Ed è una cosa che non sopporto.
Mi piace essere ammirata e guardata da Moreno, perché lo conosco e lo amo.

Ma un branco di perfetti estranei, o conoscenti?
Gente sconosciuta o semisconosciuta?
Gente che magari a pelle mi sta anche sul culo , ma con cui dovrei comunque interagire per ragioni di gioco... Sarei davvero in grado?
E poi ricordarsi tutte le regole, elaborare strategie, decidere se usare questa o quell' abilità... mi sembra troppo macchinoso.
Ma forse è solo perché in fondo io, un live, non l'ho mai visto.

Comunque sia, è ancora presto per dire di no. il prossimo live immagino inizierà fra un bel po' di mesi, e ho tutto il tempo per decidere.
Nel frattempo magari finirò per sentirmi più a mio agio con i membri dell' Associazione, stringere amicizia, conoscere gi altri e farmi conoscere come Beatrice, e non più solo come "la ragazza sordomuta di Sarto".

Avevo anche già preparato un personaggio l'anno scorso, ma alla fine mi sono sentita male e non sono potuta andare a giocare, purtroppo per il Grande Orsetto Gommoso (è una lunga, lunga storia...).
C'è da dire anche che io non voglio essere un peso e sentirmi male in giro.
Però non posso mica smettere di vivere per questo, no?

E poi sto molto migliorando, è passato più di un anno da quando sono stata ricoverata, e non sono più stata così male, da allora!
E' vero ho ancora mal di pancia, ma ormai ci sono quasi abituata...
Insomma forse sto solo accampando scuse perché dover interagire con troppe persone per volta mi fa ancora  paura.

Il mio amico di Milano, grandissimo nerd appassionato di fantascienza e giochi di ruolo, dice che mi ci vedrebbe bene a giocare, che ho tanta fantasia, e ho una bella personalità poliedrica, bla bla bla... insomma, dovrei solo credere in me stessa.
Ehm, credere in me stessa... "non pervenuto".
"Comando o nome di file errato".

Scherzi a parte, ci sto lavorando, e spero che prossimamente potrò postare i risultati!
In fondo essere meno timida è uno dei buoni propositi per il 2011.. e Larpare un po' potrebbe essere una buona terapia!
Ricordo che quando facevo il liceo, la sorella di una mia amica aveva chiesto informazioni a mio fratello sul mondo di D&D e affini, perché stava facendo una tesi sul gioco di ruolo e le possibili applicazioni in psicoterapia e per risolvere i problemi relativi alla socializzazione. Appena riesco a rintracciare questa persona le chiedo com'è andato il suo studio e riporto qui qualcosa al riguardo!

Purtroppo però, spesso è anche vero il contrario: alcune persone usano questi mondi alternativi per poter evadere dalla realtà di tutti i giorni,dando quasi più importanza al proprio personaggio che alla propria persona reale.
Io la trovo una cosa irritante, perché per me prima del divertimento viene l' impegno nella vita reale, e la gente che perferisce nascondersi dietro un mondo di gioco e di finzione, ignorendo i problemi veri del mondo, è uno spreco di neuroni e di preziose energie, nella mia scala di valori.

Forse userei il mondo del gioco di ruolo più come sfogo creativo, per dare alla mia personalità e ai miei gusti estetici un terreno fertile su cui crescere e svilupparsi in mille direzioni diverse, come un rovo profumato.
In fondo le situazioni in cui ci si maschera e si interpreta qualcun altro sono un'ottima occasione per far cadere le proprie inibizioni ed essere veramente sé stessi, piuttosto che qualcun altro...

Come ha detto un mio amico una volta, "Halloween è il momento dell' anno in cui le maschere in realtà cadono giù"!

martedì 15 febbraio 2011

S.Valentino, tanto per gradire


Sono incazzata nera.
 Ieri era S.Valentino e avrei dovuto essere felice, fare sesso tutto il giorno, festeggiare e mangiare cioccolatini.
Invece ho mal di pancia da giorni, zero voglia di fare sesso, ho dormito male per il mal di pancia, e proprio ieri mi è stato riferito che una mia amica è stata picchiata dal suo ragazzo.
Io il S. Valentino l'ho passato mandando messaggi, cercando di capire... come, dove, perché?
Non ottengo risposte.
Non ci sono risposte facili in questi momenti.

Capisco le persone che quando stanno male si chiudono, come me.
Ma fa male sapere i problemi degli amici da altre persone.
Come se non fossi una persona affidabile.
Come se pensassero che non mi importa di loro.
Come se non fossi adatta alle confidenze, come se sapessero già che tanto non sono in grado di aiutare.
Sono un'amica così orribile?

Forse sì.
In fondo sono scappata da casa mia, lasciandomi tutti indietro.
Anche chi con mio padre non c' entrava proprio niente.
Se lanciassero una bomba sul paese dove sono nata, lo saprei probabilmente dai giornali.
Sono distante, troppo distante per aiutare le mie amiche.
Sono andata via anche da Venezia.
Appena mi faccio delle amiche in un posto, ecco che subito devo ripartire per non fare mai più ritorno.
O combino casini e finisco per farmi scaricare.

Fa parte della mia paura di mettere radici?
Paura che se avrò un mio entourage da qualche altra parte, i miei problemi del passato verranno a spazzarlo via?
Non posso biasimare chi non mi cerca, perché tanto io sono via, e su di me non si può contare.
Non sono utile a nessuno.

Ieri era S.Valentino, la festa degli innamorati.
E io l' ho passata a girare in tondo per la casa col cellulare in mano.
E Moreno l' ha passata a inseguirmi e a cercare di consolarmi.
Moreno e Thomas. I miei due pilastri.
Se non ci fossero loro, in momenti così brutti e strani, sarebbe davvero difficile affrontare tutti questi problemi da sola. Invece loro mi sostengono, o anche solo mi danno fiducia, e mi fanno sentire all' altezza della situazione.
Là dove invece ci sono persone che quando ho i miei problemi da risolvere, sanno solo lamentarsi della mancanza di attenzioni da parte mia, o arrabbiarsi perché scusate tanto, se avevo di meglio da fare e non ho risposto abbastanza celermente agli sms.
Certa gente proprio non ha rispetto per gli altri, ed è meglio perderla che trovarla!

"Cioccolata calda?"
Mi ha proposto Moreno con i suoi occhioni da cucciolo, vedendomi tutta schizzata.
Se non fosse per Moreno, la mia vena femminista in questi giorni sarebbe schizzata alle stelle, inducendomi a fare di tutti gli uomini un fascio di coglioni invasivi, vigliacchi viscidi e violenti.
Massì, una bella cioccolata calda con panna, era quello di cui avevo bisogno.
"Speriamo che mi tiri un po' su. Una passeggiata fino al bar ci fa bene, siamo troppo pigri!"
Ho pensato. "E che 'sta stronza di Beatrice la smetta, di autocommiserarsi!
Manco fosse lei , quella che è stata picchiata." mi rimproverava la mia mezza doppia personalità.

Eppure un po' mi sento così.
La vita a volte ti prende proprio a pizzoni in faccia.
Buon S.Valentino in ritardo a tutti. O almeno a quelli che hanno qualcosa da festeggiare...

b

lunedì 14 febbraio 2011

T Talks




Qui Thomas, avviso, questo sono solo io che parlo della vita, non focalizzato sulla polyamory .
________________________________________________________________
San Valentino

Così è Il giorno di San Valentino, sfruttamento commerciale sparso per il mondo evviva il marketing... O è un giorno speciale per mostrare a qualcuno che ti piace che beh... che ti piace? Una scusa per regalare una rosa?

Io per una volta l' ho semplicemente presa come un' opportunità... ho regalato alcune rose, vedete... ed un bacio. La prima rosa l' ho data a una sconosciuta, una donna che non avevo mai incontrata né conosciuta prima. Il nome della povera ragazza è "Billing", che è il tedesco per "Cheap"...
Potete immaginare i tanti squallidi giochi di parole che ha dovuto sopportare nella sua vita... lavora come cassiera in un supermercato dove ho comprato la sua ed altre due rose.

L' ho regalata a lei, donandole un sorriso luminoso come il sole "Avete visto? Guardate!" parlava con una voce calda, mostrando la rosa con orgoglio. Quello soltanto ha reso la giornata degna di essere in giro, nella mia opinione... dare un sorriso come quello mi fa sentire così bene, anche.

Era come dare una rosa per B... semplicemente non potevo darla a lei, ma sapete... forse dare all' universo alla lunga lo avrebbe restituito a B in un'altra maniera positiva.

Le altre due sono state date a due amiche... una impegnata, l' altra single, ma fin troppo giovane per me in ogni caso (legalmente sarebbe ok, ma mi sentirei come un pedo bear). Anche se può essere difficile per alcune persone da credere, mi piace dare senza motivi speciali... beh mi rende felice, quello è abbastanza egoista dopotutto.

Per il bacio non andrò in dettagli, privacy eccetera.

Ho comprato un' ultima rosa per un' altra persona, così ho dato 4 piccoli fiori, che la loro vita sanguini via per compiacerci. Ora sto indirizzando alcune persone online che so se la stanno passando male quest' oggi, odiavo quando ero ancora single e renderla più facile a quelli che sono com' ero io mi fa sentire semplicemente nel giusto.
__________________________________________________________________

La Storia della vecchia signora

Il bus che prendo ha una fermata. Questa fermata  è un po' nascosta, difficile da vedere, spesso coperta di fitta nebbia, un po' trascurata. Più di una volta il bus è passato oltre lasciando qualcuno in attesa, specialmente una ragazzina.

Questa ragazzina sembra avere una nonna... una signora corpulenta, molto probabilmente nei suoi 70-80 anni. Ogni singolo giorno sta a questa fermata, con addosso una giacca verde e si assicura che il bus si fermi a prendere tutti... solo una volta che tutti i bambini sono entrati e il bus se ne è andato, lei riparte.

Per più di 6 anni ha continuato, senza sosta, assicurandosi che la ragazzina arrivi dove ha bisogno, in tempo. A volte se la nebbia è fitta si porta una torcia e a volte se piove c'è un ombrello...

Non so dire quale sia la lezione o "il punto", ma mi sentivo di condividerla con voi, la storia della fantastica, adorabile, vecchietta.

________________________________________________________________

Essere sociali?


Cacchio, sono tipo, famoso. La gente vuole uscire con me tutto il tempo e onestamente, è estenuante...

Ora per capirci, forse la tipologia di personalità INTJ vi dice qualcosa, forse no. Generalmente mi rappresenta abbastanza accuratamente, essendo un pensatore introverso più concentrato sull' idea generale che sui piccoli dettagli. Mi piace essere... "solo" un sacco, certo non tutto il tempo, ma ha il suo valore... semplicemente pensare, semplicemente essere, semplicemente ascoltare le interessanti voci nella mia testa...

Ora quando sono tra la gente, mi sento un po' sotto pressione... fare questo, fare quello, dover tenere gli occhi aperti, leggere tutte le sottili emozioni, gesti, parole non dette... e accidenti gente, specialmente voi signore, non siete affatto logiche! Voglio dire, un momento posso già capire quale sarà la vostra prossima frase senza che nemmeno apriate bocca, e subito dopo siete tutte emotive e illogiche.

Ora la gente vuole parlarmi, uscire, vuole che vada in posti... e sì, mi piace, ma mi piace anche dire "No, preferisco sedermi nella mia stanza e non fare niente" senza sentire di urtare i sentimenti di qualcuno... e poi ancora, arrivare al punto in cui capiscono non dovrebbe essere così difficile.

Sapete, pensavo davvero che sarei arrivato da qualche parte con questa invettiva, e invece no. Per tagliare corto, datemi il mio spazio gente, veramente è proprio così che funziono.

Buon San Valentino

Verona, day2: donne, teatro, amici



E' stato un po' un peccato dover attraversare la città senza poter veramente prendere parte al corteo, ma mi sono sentita comunque parte di tutto questo, seppure per pochi minuti.
In un paese come l' Italia, dove tutti sono abituati a dover fregare gli altri per non essere fregati per primi, dove la gente ha perso da generazioni fiducia nel prossimo e nello Stato, è bello vedere che alcune persone ritrovano dignità e senso di appartenenza, scendendo in piazza per far sentire la propria voce.

Lo spettacolo dell' altra compagnia era molto bello, ma diversissimo da quello della mia amica: era un monologo dalla scenografia praticamente inesistente ma ricca di luci e proiezioni colorate, e ripercorreva le vicende dei futuristi di Verona, una cosa di cui per altro all' atristico non ci avevano detto praticamente niente!
Nonostante la rappresentazione fosse drammatica, Moreno ha comunque apprezzato, e anche stavolta non si è addormentato :D
Stanchi ma felici, abbiamo accompagnato gli altri ai loro mezzi e li abbiamo salutati con affetto, ci siamo fatti strada fino alla macchina e siamo tornati a casa, scambiandoci le nostre impressioni e cantando a squarciagola. Non tutti i mali vengono per nuocere, come ad esempio non avere l' autoradio!

Ricordo il periodo di formazione nel mobilificio di Verona, prima che ne aprisse uno a Mestre, ed è stato davvero molto diverso vivere questa città con qualcuno che ci tenesse davvero a me, senza nessun tipo di tensione o rivalità.
Mi sembrava di essere stata in un' altra città. Una città Più viva. Più magica.

L' umore tornata a casa è stato un po' in caduta libera: Moreno si è accordato per far venire i ragazzi a giocare la sera, e appena tornati io mi son defilata per farmi un lungo bagno, nel tentativo di lavar via un po' di stanchezza e tornare presentabile.
Rimanevo un po' in disparte perché mi sentivo tutte le ore di sonno arretrato sul groppone, e perché la gente che urla e si incazza in casa mia mi mette a disagio. 
Cercavo invano di capire la domanda di Thomas " a quale stazione di Vicenza dovrò scendere" dato che vicenza ha una sola fermata, mentre i ragazzi erano particolarmente su di giri e appunto, dicevamo, si lamentavano e mostravano evidenti segni di cattivo umore.

Purtroppo il ritorno alla realtà di tutti i giorni è duro per tutti: ho visto un mondo, a Verona, in cui le donne alzano la testa e protestano per non essere solo un corpo. 
Donne accompagnate dai loro fidanzati, mariti e figli maschi, uniti nella protesta contro l' oggettificazione di quel corpo femminile che per secoli è stato torturato, violato, assoggettato alla volontà della classe dominante e di cui le stesse donne hanno imparato ad avere vergogna nei secoli.
Ma tornata a casa vengo accolta dai discorsi degli amici speciali di Moreno, sul fatto che una ragazza abbia le tette più simili a meloni o angurie, come se fossero al mercato. 
Mamma mia, che tristezza..

"Benvenuti a Puttanopoli, la repubblica delle Banane, ora anche Repubblica dei Meloni e delle Angurie". Bleah!
E' proprio vero che le persone più ossessionate dal sesso sono proprio quelle che non ne fanno.

Ma fosse stato l' unico problema, o il più grave... Invece è successo di peggio: mi è stata dichiarata guerra.

Una volta uscita dalla vasca mi sono subito accorta dell' atmosfera tesa e dello stress palpabile nell' aria, ma non ci ho dato troppo peso e ho pensato che fosse uno degli effetti collaterali del chiudersi in casa a giocare al pc.
Capita spesso, infatti, che si litighi e ci sia tensione quando Moreno gioca con i suoi amici. 
Credo sia il loro modo di scaricare lo stress, un po' come i ragazzi sportivi che si trovano per giocare a calcio ogni domenica. Ma non facendo movimento non funziona molto, anzi direi che l' effetto è proprio l' opposto. 
Credo sia per questo che non mi piace molto l' idea di giocare con loro.
La gente incazzata e nervosa mi fa un po' paura, specie quando mi sento debole e stanca e ho mal di pancia da giorni, come in questo periodo.

A un certo punto un amico di Moreno ha sbroccato e ha lanciato Pepe contro il muro, e io e Moreno ci siamo guardati preoccupati, incapaci di reagire per lo shock. 
Gli altri erano girati dall' altra parte e non si sono accorti della scena.
"Cazzo, lo ha fatto veramente?" pensavamo. Lo ha fatto veramente.
Pepe sta bene e non ha riportato danni.
Fortunatamente per il prezioso portatile dell' Amicone Simpaticone, che altrimenti sarebbe finito in mille pezzi.

E' GUERRA.
Non ci si può aspettare che una gattara come me possa passare sopra a certe cose.
Nessuno osi toccare i miei BAMBINI!!!!
Ma in fondo non ho voglia di litigare con gente che non conosco per queste cose. 
Preferisco lasciare che se la smazzi il mio ragazzo, con i suoi amici.
Io meno problemi ho con loro, meglio sto.
Mi ha assicurato che ci avrebbe parlato, e abbiamo convenuto che per una settimana o due sarebbe stato meglio ospitare le loro serate a casa di qualcun altro.
Anche se potendo scegliere, preferirei non avere mai più certi freak che mi girano per casa.

Ma non vale la pena seminare zizzania tra gli amici dei miei partner, e poi come loro sopportano i difetti/errori miei e delle mie amiche, io sono ben disposta a sopportare un pochino per loro! Sono solo molto incazzata in questo momento, ma spero che mi passi presto. Non mi piace fare troppo la stronza, ma quando ci vuole ci vuole!
E poi, finché sono vicina a Moreno mi sento protetta, e so che niente e nessuno può farci del male e sperare di passarla liscia.
Sono sicura che il mio uomo farà in modo che la cosa non si ripeta mai più.

E questo è tutto su Verona, mi pare. Ora sarà meglio andare a nanna, non vedo l' ora che sia domani per poter festeggiare San Valentino come una bella coppietta felice e distrarmi un po'. 

Bacini bacetti, a tutti gli innamorati e non!

domenica 13 febbraio 2011

Verona, day 1 : teatro e amicizia



Abbiamo passato un weekend diverso dal solito.
Un ottimo weekend, direi.
La mia migliore amica delle medie recitava vicino a Verona, così siamo andati a vederla e a dare una mano a montare la scenografia.
E' stato bellissimo rivederla, ci siamoraccontate tante cose e aggiornate sulle ultime novità.
Ogni volta che la rivedo provo questa piacevole sensazione di déjà-vu, come se niente fosse mai cambiato nella nostra amicizia, eppure tutto cambia ed è sempre in movimento, tra noi.
La nostra amicizia è come argento vivo.

Lo spettacolo è stato carino e divertente, ed è piaciuto anche a Moreno che non aveva mai avuto esperienze positive a teatro. L' ultima cosa che ha mai visto, mi ha raccontato, era una tragedia di Shakespeare a scuola che aveva avuto su di lui un effetto soporifero...
Sono contenta di avere un ragazzo che, pur non condividendo tutti i miei interessi e le mie passioni, riesce comunque a trovare il modo, il tempo e la voglia di apprezzarle e alimentarle. Se ripenso alle volte che sono uscita da sola per andare a questo o a quell' evento, perché il mio ex non aveva voglia di accompagnarmici ed era disposto a litigare per ore pur di non cedere, mi vengono i brividi....
Moreno ha apprezzato anche la mia amica. Si erano già visti una volta, quando ero tornata in Liguria a fare la convalescenza, ma ora oltre alla simpatia e all' intelligenza aveva anche potuto apprezzarne le doti fisiche (ehm, causa abitino di scena attillato) e il talento artistico (ammazza se è brava a recitare!!)

Anche io, dopo anni che la conosco, mi sono accorta che la mia amica è davvero sexy.
Il mio problema, con le amiche di vecchia data o comunque di prima del mio "coming out", è che con loro io ormai sono entrata in modalità "amica" senza neanche accorgermene, e non mi viene naturale pensare a loro in termini sessuali, come farei invece con una ragazza conosciuta di recente.
Quindi se anche un giorno dovessi risultare attraente per una mia amica, o l'amicizia dovesse diventare qualcosa di più, correrei il rischio di non accorgermene nemmeno!
Sarebbe un vero peccato perdere un' occasione così...

Abbiamo finito di smontare e caricare sul furgone piuttosto tardi, e poi siamo stati invitati a unirci alla compagnia teatrale per un pasto notturno, visto che i poveri attori avevano bruciato un sacco di calorie là sopra! e poi ho notato che non fanno una vera e propria cena prima dello spettacolo, forse per non essere in piena digestione quando salgono sul palco.
Mi sono tornati alla mente molti ricordi legati al periodo in cui io e Riki avevamo iniziato a vederci, e lui si occupava di mettere le canzoni e gli effetti sonori durante gli spettacoli. C' era la stessa atmosfera rilassata di sempre, tra i membri della compagnia: durante la preparazione si provavano le luci, le ultime incertezze sulle battute, si rideva e si scherzava, si discuteva anche, spaziando dalla politica, ai pettegolezzi e le voci di paese, a parlare di arte e cultura, ai vini. Mi mancavano serate così diverse, così vive e piene di eclettismo e di entusiasmo genuino.

A volte stare in compagnia degli otaku del mio corso o degli amici nerd di moreno può essere pesante, dato che io sono una persona molto volubile e ho sempre bisogno di novità che stimolino sia i miei sensi che il mio pensiero, mentre loro sono monotematici e ossessivi nei loro discorsi, con una marcata tendenza all' egocentrismo.
Mi chiedo come faccia Moreno ad essere invece così diverso da chi frequenta: lui non ha bisogno di attirare l' attenzione degli altri perché è già fin troppo sicuro di sé, né ha bisogno di prevaricarli o di lamentarsi in continuazione come certi suoi amici.
Ciò nonostante, mi rendo conto che le sue amicizie sono importanti per lui, e che forse gli piace frequentarli proprio perché, sotto sotto, la sensazione di superiorità e la consapevolezza di essere più maturo che ne deriva, gli dà piacere...

Dopo la seconda cena la nottata è volta al termine, e ci siamo salutati con la promessa di incontrarci l'indomani a Verona, per pranzare insieme e vedere lo spettacolo della compagnia teatrale veronese che aveva li aveva ospitati quella sera.


E' stata una nottata un po' povera di sonno, abbiamo dormito sì e no 4 ore dopo essere stati in giro per tutto il giorno, e la mattina ci siamo svegliati un po' a fatica e siamo tornati là.
Il tempo era bruttino, ma Verona in compenso era fantastica: non solo la città in sé, piena di opere meravigliose come l' arena e le arche scaligere di piazza dei signori, ma anche la gente!
Il 13 febbraio è stata una data importante quest'anno per l'Italia, perché le donne sono scese in piazza per protestare contro le recenti porcate del nostro governo(beh mio non di sicuro, io non li ho votati, quelli). E' stato un po' strano rivedere per strada una mia compagna di corso, scambiarsi frasi di circostanza e salutarsi senza tanta convinzione. Si tratta di una delle persone da cui di recente mi sono allontanata. Da quando mi sono trasferita, ho perso di vista un po' tutti. Ma forse anche prima di andarmene non era comunque più la stessa cosa. Ma questa è un' altra storia!

Dopo un pranzo da leccarsi i baffi a base di primi prelibati e fiorentina gigante, siamo usciti sotto la pioggia per raggiungere il teatro.
L' intera città era in fermento: banchetti per le raccolte firme, donne indignate che si proteggevano con l' ombrello e sfilavano al grido di "se non ora, quando?", e poi anche preparativi per festeggiare San Valentino che a Verona, città simbolo di una delle coppie più famose al mondo, Romeo e Giulietta, è particolarmente sentito e sfruttato per affibbiare alle coppiette cioccolatini e i rinomati prodotti dolciari della città.

La mia amica mi ha un po' lasciata perplessa con il suo discorso sull' intimità, e abbiamo avuto una piccola discussione sul fatto che, in effetti, io e Moreno siamo un po' esagerati quanto a "far reggere il moccolo". ma credo che sia più opportuno affrontare questo discorso in un post a sé stante.

Nel prossimo post, il resto del nostro weekend veronese!

domenica 6 febbraio 2011

PRIMO CONTATTO



Recentemente mi è stato chiesto come io e Moreno ci siamo conosciuti. Perciò ho deciso che, in occasione del nostro primo anniversario, sia una buona cosa postare qui la mail che Moreno mi ha mandato su okcupid, il sito che ha reso possibile il nostro incontro.
Ora scappo, è l' ora del sushi!!


Enjoy!


inviato da iDaneel il giorno 22/12/2009 alle ore 18.48
"Ciao, è un sacco di tempo che guardavo il tuo profilo e mi chiedevo se fosse o no una cazzata scriverti, e se no, cosa scriverti.
Ancora adesso non lo so, il sentimento preponderante che ho avuto leggendo ciò che hai scritto però è quello dell'ammirazione e in un certo senso perfino soggezione, quasi paura alle volte. 
Credo che le donne forti un filo mi facciano quest'effetto.
Che dire...no non mi interessa romperti le palle perchè tu venga a letto con me anche perchè non mi verrà mai la voglia di viaggiare fino a venezia nè mai chiederei a nessuno di spostarsi per me( nessuno si sposterebbe neanche). Più che altro trovo che tu abbia un che di affine a me nel modo di pensare(la tua aperta rottura con l'ipocrisia generale che viviamo ogni giorno per esempio). Una cosa che mi ha affascinato particolarmente è stata che hai "concepito" l'idea di avere diverse persone con le quali si può provare un vero sentimento di amore, con o senza sesso. E' un'idea che ho avuto io stesso alcuni anni fa anche se per me è diverso perchè probabilmente il mio carattere è diverso. Io più che altro mi prendo la briga di Amare alcune persone a mia scelta in base ad una mia valutazione personale di quanto queste persone valgono e di essere sempre presente nelle loro vite per qualsiasi necessità, a volte magari non avranno bisogno di me per anni, si sposeranno e avranno figli con altre persone, però io continuerò ad esserci per loro. Ha che romantico he? Che stronzate he?

Non so perchè stia scrivendo a te queste cose, se non altro il fatto di averle scritte a qualcuno mi fa sentire un po' più leggero e poi anche il fatto di avere fatto il passo di mandarti una mail dopo un buon anno pieno che ti osservavo, è anche quello un bel sollievo.

Grazie di avermi ascoltato

Ciao XD

PS. si comunque il fatto che io non cerchi sesso non vuol dire che tu non sia figa, sia chiaro"



Ed ecco la mia risposta:


"lol, la tua mail mi ha fatto un po' sorridere e un po' pensare.
Non ho mai pensato a me stessa come a una "donna forte" , né tanto meno a una in grado di incutere paura in chicchessia :D
Mi scappa una risatina nel leggere queste tue affermazioni, e non so se è più la voglia di ringraziarti o di smentirti elencando le mie debolezze...
Ma oggi non ho voglia di annoiarti lamentandomi delle mie insicurezze e difetti vari come faccio di solito, quindi sei salvo, contento?
Un po' più seria e pensosa mi ha resa leggere che tu per un anno mi hai "osservata" senza fare niente, chiedendoti cosa scrivermi.
Cavolo, mi son detta, sono davvero così spaventosa??
Il pensiero che se tu incontrassi questa piccoletta probabilmente ti deluderebbe la differenza tra uno stupido profilo su un sito e la realtà di una ragazza piena di titubanza, silenzi e tempi morti come spesso mi capita di essere con le persone conosciute da poco, mi fa immaginare una situazione davvero piena di ironia, mi fa sorridere, ma è anche preoccupante.
Preoccupante perché la differenza tra come ci percepiscono gli altri e come noi percepiamo noi stessi, e allo stesso tempo tra ciò che siamo realmente e tra che di noi stessi riusciamo a capire di noi stessi e degli altri è davvero abissale a volte, e mentre ti scrivo mi tornano reminescenze liceali pirandelliane sulla riflessione di una, nessuna e centomila realtà interiori, tutte a loro modo autentiche, nessuna relamente conoscibile.
Fortuna che i bonzi buddhisti hanno liquidato il tutto dicendo che tutto è illusione, così non ci pensano più stanno come me a farsi sti pipponi mentali come faccio io di solito! :P
"la voglia di viaggiare fino a venezia"???
Ma tu non sei di Vicenza? :D non mi sembra poi così lontana da Venezia..
al momento faccio la spola tra Milano e Roma, passando ogni tanto in liguria e piemonte, è lì che ho trovato le persone che frequento in questo periodo, e il dover viaggiare e maledire trenitalia ogni volta non mi pesa vista la ricompensa in termini affettivi. Percorrere una distanza come quella tra Venezia e Vicenza è niente in confronto a quello a cui sono abituata, perché credi che nessuno farebbe lo stesso per te? Viaggiare è sempre uno stimolo per la mente e per il corpo..
E poi mi sa che prima o poi mi toccherà unirmi a qualche manifestazione anti-base di vicenza, visto che sono una inguaribile hippie, quindi potresti avere la possibilità di incontrarmi dal vivo-sfatando così il "mito" che ti sei fatto di me- molto prima di quanto immagini..
In realtà io non ho concepito idee molto originali riguardo al poter amare più di una persona alla volta, mi sono limitata a fare mio un movimento, quello della poliamory, esistente già da tempo e versione "upgradata" di quello spirito di amore libero che era nato negli anni '60 ma che allora era troppo dispersivo e si limitava al dissolversi della persona in una vita sregolata e priva di scopo da "hippie fattoni".
Ora le nuove generazioni si costituiscono in nuclei familiari più compatti, coppie aperte, triangoli, e formano gruppi di amici , con responsabilità e ruoli molto più definiti, crescono figli, si dividono i lavori di casa, partecipano a incontri.
Io ho più o meno adottato questo stile di vita, non da molto e non lo seguo alla lettera, ma cerco di fare attenzione a non ferire nessuna delle persone che amo in questa fase della mia vita ancora di "sperimentazione".
http://en.wikipedia.org/wiki/Polyamory
http://en.wikipedia.org/wiki/Ethical_slut
Dai non sono stronzate, anzi è molto bello quello che scrivi, sarebbe fantastico avere questa dedizione e poter provare amore per gli altri anche se loro vivono le loro vite o si allontanano. Io invece spesso non riesco a non sentirmi abbandonata da chi decide, che so, di sposare un'amica e quindi di troncare del i rapporti affettivi con me, il mio stile di vita mi porta spesso a essere presa in mezzo a queste situazioni e la mia sofferenza è doppia, avendo io capito che esisterebbe un modo diverso di vivere che ci renderebbe tutti felici, se solo loro volessero ascoltarmi. il problema è che loro non vogliono, anzi scelgono di dedicarsi ad altre persone proprio perché sentono minacciate le loro vite e i loro "valori" di cartone da una persona come me, e quindi io finisco per uscirne col cuore in pezzi.
Perciò tagliare con l'ipocrisia imperante ed equamente distribuita in ogni frangente della nostra società è stato più un tentativo di sopravvivere che non una vera scelta. Sarò troppo orgogliosa, ma proprio non so accettare di essere messa da parte... soprattutto per motivi che neanche sento miei!
Mi fa piacere di averti in qualche modo "alleggerito", ma ti assicuro che non hai proprio motivo di sentirti in soggezione o intimorito da me, e che se avrai ancora voglia di scrivermi io sarò più che felice di risponderti. però non guardo spessissimo okcupid in questo periodo, quindi ti do un indirizzo email: 

**indirizzo cancellato per ovvie ragioni di privacy e antispam (se volete parlarmi c'è facebook!)**
è anche un indirizzo messenger, anche se spesso lo lascio aperto senza cagarlo quindi non ti offendere se non rispondo :P
a presto, baciozzi
b"

martedì 1 febbraio 2011

Un posto da chiamare casa



Cresci pensando che sarai sempre seconda, perché hai un fratello che per te è tutto e che ti dice stupida, e quindi se lo dice lui dev' essere per forza vero. Gli unici che ti considerano intelligente sono i tuoi insegnanti, e così gli altri bambini ti odiano perché li fai sentire inferiori.
Diventi la cocchina della maestra senza neanche accorgertene.

Cresci sola, preferisci giocare per i cazzi tuoi e inventare avventure da mettere su carta. I tuoi pastelli danno vita al mondo che hai dentro. Un mondo che nessuno può portarti via o giudicare.

Cresci pensando che diventerai un'artista, e che potrai fare quello che vuoi, perché nessuno ti vuole dottore, o maestra, o avvocato, o sposata e con tanti marmocchi: i tuoi genitori ti amano per quello che sei: intelligente, timida, permalosa e un po' eccentrica.

Cresci al fianco di un padre smanettone, sempre attaccato ai computer come a una fonte di sostentamento perenne. Non capisci sempre tutto di quello che digita oltre quel “C:\”, ma ti piace assisterlo e poter dare una mando a smontare e rimontare, quando serve. Come tutte le bambine curiose ti piace imparare da lui, renderlo orgoglioso, anche se la tecnologia non può sostituire il grande amore per l'arte e per i libri, che divori avidamente.

Pensi di essere la ragazzina più fortunata del mondo, perché hai dei genitori che non ti obbligano ad andare a catechismo, a messa e altre cazzate, e ti hanno sempre insegnato a pensare con la tua testa. Ti hanno insegnato il valore della parola “responsabilità”, ma ti hanno anche trasmesso un senso di leggerezza e un umorismo che salverebbe chiunque in tempo di crisi, senza mai dimenticare l' altruismo e la solidarietà. Ti hanno insegnato a fidarti del genere umano, e a diffidare degli sconosciuti.

Poi un giorno tutto crolla nel giro di una manciata di secondi.

Un abuso sessuale di tipo incestuoso, lo chiamano gli esperti.

Un tradimento. Un infanticidio. E' quello che è per te, mentre tuo padre ti porta via tutto quello in cui fino ad allora avevi creduto. Tutto quello che ti era stato insegnato.

Il giorno dopo si fa finta di niente.
Sei in apnea, ancora non riesci a credere a cosa sia successo.
Pensi che avrai quindici anni tra pochi mesi, e che la tua vita non doveva andare così.
Ti chiedi cosa devi fare adesso, mentre ti senti soffocare.

Ti senti sporca.
Ti senti un mostro.
Un pezzo di te muore per sempre.
Cerchi di salvarne il ricordo mettendolo nelle pagine di un diario.
Cerchi di salvare almeno la prova della sua morte.

Vedi la bambina che eri che si allontana in silenzio, un silenzio di mille cuori spezzati che ti assorda e rende impossibile ascoltare tutto il resto.

Smetti di sognare, smetti di pensare a cosa farai da grande. Smetti di dipingere, di studiare, di dare soddisfazione agli insegnanti. Diventi una qualunque ragazzina problematica.

Affondi pian piano nelle sabbie mobili. Non guardi più quando attraversi la strada, non hai più paura di morire o di ferire gli altri. Non chiami mai aiuto, vuoi mettere gli altri alla prova: vuoi sapere chi verrà a salvarti.

C'è sempre tuo padre, con te. Ma invece di chiedere aiuto per voi, invece di chiedere scusa, ti chiede preoccupato come stai, con voce tremante e uno sguardo colpevole e pieno di vergogna. Non si sta preoccupando per te: ha paura per sé stesso.

Vuole assicurarsi che non farai scenate, che nessuno saprà mai cosa ti ha fatto.
Ti dice che tua madre ha capito tutto, perché ha letto sul tuo diario cosa è successo,e ti chiede di smettere di scrivere. Invece di tenderti una mano, ti spinge più a fondo nelle sabbie mobili per non dover affrontare le sue responsabilità. Ti chiede se per favore puoi affondare da sola.

Te lo chiede con tono gentile, mentre ti accompagna a scuola, mano nella mano.
Un diario scomodo, il tuo. Una prova di vigliaccheria paterna.
Eccolo lì:
Un estraneo. Un padre.

Tua madre non vuole denunciare. Ti porta tutte le settimane da una psicologa. Per il tuo bene, dice. Gli amori vanno e vengono, ma ciò che lega una madre ai suoi figli è per sempre, dice.
Tu vedi solo l'assenza di una denuncia. Omertà, che brutta parola.

Alla fine è la psicologa a dirti che coprire un abuso di minore non rientra nel segreto professionale.
E' la psicologa, alla fine, a convincere mia madre che non ha altra scelta. Così lei, controvoglia, ti ci porta.
La deposizione, il processo, il patteggiamento per una riduzione della pena. E' l'unico motivo per cui tuo padre ammetterà mai di averti fatto del male.

E poi l'adolescenza.
La lotta per sentirti "normale", malgrado tutto.
La scoperta del sesso, il piacere nello smontare i pregiudizi e le paure del mondo. E le tue con esse.

La ricerca di una nuova stabilità e di equilibrio.
Dover essere sempre forte...
Sola contro tutti.
Un guscio sempre più venato,
Un buco nero che ti divora da dentro.
Una casa senza fondamenta.

Vedere da fuori le famiglie degli altri, e non capire cosa sia andato storto nella tua.
Imparare a non lasciarsi mai toccare, soprattutto da chi ti piace,perché fa troppo male,
e non parlare mai di te:
Tenersi tutto dentro.
Avere paura di tutto.
Passare da un rapporto problematico all' altro
Da un ragazzo immaturo all' altro.
Da una persona disfunzionale all' altra.

Dall'essere usata all'essere respinta.
Stanca di essere troppo,
stanca di non essere abbastanza,
stanca di non andare mai bene,
di essere sempre solo "quasi adatta".

Restare a galla nelle sabbie mobili.
Avere paura del buio a vent'anni, perché è nel buio che tuo padre ti ha preso l' anima.
Avere paura del proprio salotto. Di tornare dal liceo e trovarlo in casa a riparare qualcosa, "perché non possiamo permetterci un tecnico" dice la mamma.
Odiare la tua vita e la tua casa.

Andare avanti, sempre e comunque andare avanti, contare sempre e solo su te stessa, diffidare di tutto e di tutti,specie di chi ti ama, perché il troppo amore soffoca, e perché chi ti ama mente sempre "per il tuo bene"...

Un bel giorno non reggi più e te ne vai, senza guardarti indietro.
Prendi piccole boccate d'aria fresca: amici e amori.
Persone che ti vedono per ciò che sei, e ti accettano.
O almeno così tu credi...

La scoperta della libertà e della felicità.
Poi la gelosia e l' incomprensione
il mobbing
i giudizi della gente
E poi ti dicono che, dopo anni che cerchi di non odiare il tuo corpo, è il tuo corpo che odia te, e si ammala.

Provi solo dolore.
Ti portano via in barella.
L'ospedale, gli aghi, le urla incessanti dei neonati, i medici per cui sei una paziente come tante.
Una sfilata di estranei di cui devi fidarti, a cui devi lasciare esaminare e toccare il tuo corpo.
Volerti solo chiudere in bagno, sederti da sola, in silenzio, essere lasciata in pace da tutti...

...e poi arriva Moreno.

Una mano calda, una spalla su cui riposare.
Un paio di braccia forti che ti avvolgono.
Potrò fidarmi?Sarò capace di lasciarmi andare?
Sarà un bene abbassare la guardia?

E poi, una casa. Un letto.
Musica che viene da un computer, profumo di cibo buono, come quello che faceva la tua mamma quando cucinava fischiettando.

E poi Thomas.
Ridere insieme delle nostre scorregge sotto le coperte, parlare fino alle 5 di notte,
sentire il battito dei nostri cuori.
Giocare insieme al pc.

Avere di nuovo voglia di dipingere, di cantare, di sognare.
Guardarsi negli occhi, e non ricordare com'era stare l'uno senza l'altro.
Avere la sensazione di amarsi da prima ancora di conoscersi.

Eccoti lì. Di nuovo in una casa buia. Un altro soffitto scuro, ma non hai più paura del buio.
C'è rumore di gatti che mangiano, e un ragazzo caldo accanto a te che russa come un cinghiale.
E' un posto morbido e tiepido, che ti accoglie in sé.
Un posto da cui nessuno ti manderà via all' improvviso.
Un posto in cui non sia più necessario chiudersi da sola in camera per non sentire le litigate, o per paura di incrociare il mostro che ha divorato mio padre e che ne ha preso il posto.
Dove posso essere me stessa.
Dove nessuno mi minaccia e mi fa paura.
Dove non sarò mai usata da nessuno.
Dove mi sento di nuovo utile e importante.
Dove potrò invecchiare felicemente.

Un posto in cui nessuno può entrare senza il mio permesso.
Un posto da cui non sarò costretta a scappare, perché qui sono benvenuta, e nessuno mi farà più del male.

Ecco un nuovo posto da chiamare "casa".