venerdì 30 novembre 2012

L' Altra Famiglia

Oggi ho parlato al telefono con la mia famiglia di origine.
Sono mesi che non li sento...
Mi sento sempre un po' orribile per aver smesso di cagare i miei parenti, ma la mia famiglia è sempre parecchio incasinata.
Io al momento non posso essere di aiuto a nessuno, e i miei rapporti con loro sono un po' complicati. 
Però devo ammettere che, da quando vivo altrove, c'è molta meno tensione, e avendo poco tempo insieme, non lo passiamo più a discutere e litigare o a imporci cose, ma cerchiamo di ricavare sempre il meglio (nei limiti del possibile).

Nonna è ormai quasi del tutto sorda. Le nostre conversazioni telefoniche consistono sempre in mezz'ora di:
"Pronto, ciao nonna, mi senti?" "Pronto? Pronto c'è qualcuno??" "PRONTO NONNA, ORA MI SENTI??" 

...e cinque minuti di: 
"AH! Ciao, come stai?" "Io bene grazie, e tu?" "Pronto? Pronto non sento più niente" "HO DETTO BENE NONNA, E TU???" "*borbottio* Mah, secondo me questo cellulare è rotto..." "(sigh...)"

Mamma è sempre la solita, ogni volta che vado a casa si offre di portarmi in giro per ospedali a fare check-up completi e venire in camera a farmi il consueto prelievo di sangue delle 5 di mattina, per poi volare in ospedale per il turno delle 6.
"Così mi risparmio l'imbarazzo di svenire in ambulatorio e posso svenire comodamente a casa mia nel mio letto"
Mi dico sempre scherzandoci un po' su.
Ormai è una specie di rituale, una cosa che faccio con mia madre, un modo per lei di prendersi cura di me. 
Le altre ragazze (quelle considerate "normali" dai "normali") vanno con la mamma a fare shopping, o dal parrucchiere per la messa in piega,  o a farsi la manicure insieme.
Io faccio il giro dei controlli medici.

Fratello è nettamente migliorato negli anni.
Da piccoli litigavamo sempre per cazzate, ora invece va alla grande.
Parliamo sempre di cose molto stimolanti, e ora che non c'è più tanta tensione tra noi, ci siamo accorti che abbiamo anche molte cose in comune. (Non solo io e lui, ma lui e i miei partner. Infatti è un peccato che non si possano frequentare di più!)

Abbiamo parlato un po' di idroponica, di casa dove siamo cresciuti che pare sia piena di amianto (evviva!), e poi siamo finiti a parlare di videogiochi, di come siano saliti i prezzi e di come l'industria punti sempre più a cercare di farti essere online anche per dei singleplayer del cazzo, in modo da contrastare l'abitudine a scaricare e crackare (ormai chiunque sappia accendere un computer può farlo, non serve manco più essere esperti). Mi ha speigato che ora preferisce giocare con giochi vecchi o della VALVE, o giochi un po' più "di nicchia", come Minecraft.
(Insomma, i bei tempi di Bioshock, Fallout e Crysis sono finiti.)

Mentre lo salutavo, gli ho detto che forse sarei riuscita a passare per la Befana o poco dopo, e ho aggiunto che avrei portato con me un partner, se possibile. Ottieni sempre effetti buffi quando dici ai monogami che porterai UN tuo ragazzo invece DEL tuo ragazzo...
Questo è stato, grossomodo, il nostro scambio:

Io:"dai, allora vengo a gennaio e se riesco vengo con leu, così ve lo presento!"

Lui: "...chi?"

Io: "Leu, il mio altro ragazzo di Milano."

Lui: "Ah... Ma come! E allora come va con Moreno? Ma State ancora insieme?"

Io: "...beh, sì. Con lui va tutto bene, perché?"

Lui: "Ma non è geloso di Milo??"

Io: "Chi??"

Lui: "Milo, quello di Milano!"

Io: "....Si chiama Leu."
Lui: "...Ah. Beh, e non è geloso?"

Io: "No, Moreno gli vuole bene, lo considera un amico. Perché?"

Lui: "Minchia, ma come fate??"

Io: "Boh...?"

Lui: "......"
*urla di Mamma in sottofondo che dà pastiglie a Nonna*

Li rivedrò presto, spero non più tardi di metà Gennaio.

Ci sarà da divertirsi....




giovedì 29 novembre 2012

DIVISA PER ZERO

Mi sento divisa in due, spaccata a metà. Credevo fosse una cosa che solo i monogami provano, e che essere poli portasse solo a sentirsi amare di più. Invece, ora che ho stabilito una relazione continuativa con i miei due partner fissi, mi trovo a sentire continuamente nostalgia di casa. Non di casa in quanto "tetto sopra la testa" , ma di quel luogo dell'anima in cui ti senti al sicuro,fra braccia amate e conosciute. E anche aver ripreso i contatti con Lu, in un periodo in cui non può dedicarmi molto tempo e senza mai avere occasione di ricucire, aumenta il mio senso di scissione...
Sento nostalgia di una "famiglia" che al momento è sparsa in giro per l'Italia. 
Mi sento divisa, ma non come i mono che devono scegliere e provano questo dilemma. Io mi sento divisa proprio perché, non avendo questa imposizione, posso intrattenere tre relazioni contemporaneamente, ma il mio corpo resta soltanto uno. 
Vorrei poter stare con tutti i miei partner, tutto il tempo. 
Certe volte invidio un sacco il dr. Manhattan (ma non per il suo pisellone blu) ....

mercoledì 28 novembre 2012

Troppo Impegnativa


L'altro giorno, seduto sul suo letto,vicino a me, Leu mi guarda e mormora, pensoso: "stai diventando troppo impegnativa, gatta"

Ogni volta che salta fuori un discorso del genere ripenso alla fuga a gambe levate di RestiamoAmici, il mio ex che, quando mi hanno ricoverata in ospedale, ha chiamato mia madre e l'ha fatta venire su dalla Liguria perché lui doveva tornare a lavorare a Milano.
ovviamente si chiama RestiamoAmici perché da allora è sparito nel nulla.
O quell'altro mio ex che (poverino, non lo biasimo!), quando ho cercato di suicidarmi, mi mandava via e mi diceva di andare a confidarmi con la ragazza di mio fratello, una persona che avevo perso di vista dopo il liceo e che difficilmente avrebbe potuto aiutarmi.

"Sono troppo impegnativa e prima o poi tutti cercheranno di sbolognarmi a qualcun altro.
questo è quello che la parte bacata del mio cervello continua a ripetermi.

L'altra mi dice che stavolta è diverso, che Leu e Moreno sono forti, sono innamorati, e non vogliono lasciarmi sola. E che non dovrà sempre essere così. Non sarò per sempre un peso. Non sono nel limbo, sono nel purgatorio in attesa di giudizio. Sono in fila per il Paradiso... Un giorno starò bene, sì sì. Starò meglio!
La verità è che non lo so se starò meglio davvero o se peggiorerò, né so se alla lunga le persone si stuferanno di me o meno.
Vivo nel buio.
Non ho idea di cosa sarà di me e non ho le forze di pensare al futuro. Ma nonostante tutto, amo i miei partner e sono felice come mai prima d'ora. 

Mi chiedo per quanto tempo mi verrà concesso di esserlo. 
Ogni giorno è un dono, se sai che potrà finire.

martedì 27 novembre 2012

(IM)MOBILITÀ

È il mio turno, dopo circa 14 numerini, venti minuti e un modulo confusamente compilato durante l'attesa.Guardo la signora dell'ufficio dritto negli occhi, un po' dispiaciuta e un po' imbarazzata per quello che sto per dire, ma sto imparando a essere onesta anche con gli impiegati degli uffici pubblici. Mentire sottrae loro informazioni utili ad aiutarti, e non ti protegge perché tanto con un controllo puoi essere sbugiardato in qualunque momento. E per quanto gli impiegati di strutture pubbliche siano parte di un sistema che io odio, non ne sono la testa. Non hanno interesse a far funzionare il sistema più di quanto un criceto abbia interesse a stare in una gabbietta ben chiusa. Ci stanno dentro, e devono pur mangiare anche loro.
Con questo pensiero nel cuore, prendo un bel respiro e apro bocca: "salve... Io devo dirle subito che non cerco propriamente lavoro. Cioè, magari lo trovassi! Ma la verità è che non so se sono in grado di lavorare.il mio medico mi ha detto di fare l'esenzione del ticket perché sto spendendo troppo in cure mediche (60€ di solu esami del sangue a luglio), e dall'ufficio dell'ASL mi hanno mandata qui."
La signora mi guarda un attimo perplessa, mi fa la (immagino) solita tiritera che si deve fare in questo caso ai "furbetti" che si credono di poter vivere a spese dello stato senza dover lavorare "eh,sì però qui al collocamento si viene per lavorare, non per avere sgravi fiscali..." Ecc. Ecc.
In realtà alla fine si mostra molto comprensiva, alla fine conveniamo che il sistema è buggato e che, paradossalmente, se avessi qualcosa di più grave (faccio le corna), avrei diritto all'invalidità.
Invece sono troppo sana per vivere a spese dello stato, ma non abbastanza per mantenermi da sola. Sono ora parte di quel limbo di persone di cui nessuno può farsi carico. Tranne quel povero sfigato che la ama e si lascia usare ( o almeno è così che credo ci vedano, da fuori, a me e Moreno).
Qualcuno ha deciso che non sono abbastanza malata. Eppure gli svenimenti, i crampi, e la (new entry!) sensazione di non avere un corpo, dal diaframma in giù, p
er non parlare del dolore dopo il sesso che va beh, ormai... tutti questi sono problemi reali. 

Talmente reali da influenzare le mie relazioni. 
E da farmi sentire come un peso morto