lunedì 25 febbraio 2013

Policena a Bologna!

Sabato io e Moreno siamo andati a un evento poli a Bologna.
Speravo che ci raggiungesse anche Leu, ma in questi giorni è molto impegnato e non può muoversi molto.


Bologna era avvolta da una nuvola di neve e nebbia. E' stato stranissimo vedere il paesaggio cambiare da normale a imbiancato non appena siamo arrivati al casello!

La neve ha creato non pochi disagi, soprattutto a chi veniva da fuori.
Disagi che si sono aggiunti a quelli già creati dal continuo cambio di locazione: probabilmente i gestori dei vari locali, all' aumentare del numero di partecipanti previsto, hanno detto all' ultimo che non potevano e questo ha creato un po' di problemi.
Ormai tocca mettere in conto che, ovunque si faccia un evento, ci saranno almeno 30 persone!

Il cambio di location mi ha però permesso di conoscere un locale di Bologna in cui non ero mai stata, ricavato da una vecchia chiesa sconsacrata.
Un po' freddino, per me che sono molto freddolosa.
Le chiese non erano progettate per trattenere il calore e sono difficili da riscaldare.
Alla fine, però, con la stanza piena di gente si stava abbastanza bene!


I partecipanti all' incontro erano un misto tra volti noti e nuovi arrivati.
C'erano almeno quattro persone desiderose di approfondire l' argomento dopo aver visto l' intervista de "Le Iene", e alcuni che invece erano lì per passaparola o per curiosità propria.
L' acustica del posto non era un granché per parlare tutti in cerchio, ma discutendo in piccoli gruppetti a mo' di aperitivo si riusciva a seguire la discussione.

Nonostante la neve, sono riusciti a raggiungerci tutti, anche i tre ragazzi protagonisti della famosa intervista, D., E., ed F.
Avevo già conosciuto D. e E. all' aperitivo di Milano e mi erano stati subito molto simpatici, mi mancava F.
Nel rapportarsi con gi altri, ognuno mostrava un atteggiamento leggermente diverso: D. era a suo agio nel parlare, e un gruppetto di persone si era fatto intorno a lui per sentirlo spiegare il suo modo di vedere il poliamore. E. era molto allegra e gioiosa, ma sembrava preferire il dialogo con un paio di persone. F. era un po' in imbarazzo (più tardi mi è stato detto che lui di solito è un timido, e che non gli capita quasi mai di parlare in pubblico).

Con il calar del sole, ci siamo nuttati nella bufera e, tra una palla di neve e l'altra, ci siamo avviati a piedi verso il locale in cui avremmo cenato, la famosa trattoria "da Vito".
Arrivati abbiamo trovato ad accoglierci le vecchie foto di Dalla e Guccini e il gestore, che ci ha aiutati a scrollarci la neve di dosso.

Io e Moreno ci siamo subito appropriati del posto vicino alla stufetta, e abbiamo mangiato cibo bolognese e sbevazzato fino a scoppiare!

Durante la cena ho avuto una stimolante conversazione con L. , una ragazza che studia cinema, e abbiamo concluso che  è il momento di fare un documentario sul poliamore.
Sarebbe bellissimo, ma mancano le persone: non solo manca chi abbia abbastanza tempo per potersene occupare (peraltro gratis), ma mancano anche le persone disposte a farsi inquadrare in viso. Fino ad ora D.E.F. sono stati gli unici a metterci la faccia, e io stessa non so se avrei il coraggio di parlare di fronte a una telecamera (oltre ovviamente a farmi un sacco di pare sul fatto che "non vado bene come campione rappresentativo" e via dicendo).
Ovviamente abbiamo subito pensato di coinvolgere anche Leu nel progetto...

Non vedo l' ora!

Dopo cena ci siamo avviati verso casa di D.E.F. con molta calma, dato che le strade erano ancora piene di neve e di rami caduti dagli alberi.
Mi sono innamorata subito di quel posto in mezzo alle colline nel bolognese!
Sono un ragazza di paesino, non ho mai capito il fascino delle città e mi piace molto vivere nei boschi.

Svegliarsi la mattina dopo in quel villaggetto, vedendo dalla finestra i vicini che spalavano neve, mi ha fatta sentire subito a casa.
(Ha aiutato molto anche il fatto che ci siamo strafogati di pancakes a colazione...)

Penso di essere in NRE da nuovi amici...
Sarà possibile?

venerdì 22 febbraio 2013

PAUSA 5: policena a Bologna

Durante le ore estive più calde, Calcifer si rinfresca con uno straccio bagnato.

Domani ci sarà un incontro a Bologna.
Spero di stare bene e di vedere almeno 2 miei partner!
E' da un po' che vorrei conoscere meglio la famosa V di Bologna, in realtà da molto prima dell' intervista.
Al poliaperitivo c'era molto casino quindi non si è potuto chiacchierare granché, e i giorni seguenti non mi sentivo molto bene quindi sono stata poco socievole.
Stavolta invece pare che non solo li vedremo nel loro "habitat" naturale, ma saremo addirittura ospiti a casa loro!

E' stato annunciato un seminario sulla comunicazione non-violenta, che pare sia molto di moda tra i poliamorosi di oltroceano e nella gestione delle relazioni "all' americana" in generale.
Personalmente ho molte riserve. Non mi illudo che esistyano "rimedi miracolosi" per risolvere i conflitti, e le americanate di solito mi lasciano sempre un po' perplessa. Inoltre, dopo aver fatto la venditrice per un po', ho dovuto imparare con orrore diverse tecniche di comunicazione legate alla vendita, e mai, mai le vorrei usare con un partner che amo e di cui mi fido. Ma penso che questo tipo di comunicazione mi servirà se mai un giorno avrò dei figli e dovrò far capire loro le cose senza per forza dover ricorrere a meccanismi di premio-punizione. Però nella mia ignoranza, non avendo mai avuto figli, vedo l'essere madre un po' come i monogami vedono l'amore: se ami tuo figlio, non hai bisogno di un corso che ti impari a comunicare efficacemente con lui, perché ti viene naturale.
Vedo questo tipo di tattiche comunicative come espedienti utili per compensare una mancanza di affetto (e conseguente noncuranza) del tuo interlocutore, come ad esempio verso colleghi o vicini di casa, o conoscenti che per qualche motivo ti tocca frequentare anche se non potrebbe fregartene di meno.
Insomma, persone con le quali io per prima non avrei interesse a stabilire un rapporto, a meno che non ci sia la sopravvivenza di mezzo (momento nel quale confido comunque nell' effetto "tend and befriend" ).
Quindi non riesco a scrollarmi di dosso il senso di inutilità di queste pratiche, ma probabilmente è un limite mio.
Spero di non addormentarmi come per il seminario di due ore sul polipo della gelosia ... avevo passato la notte in bianco! Non volevo! Giuro!!


La mia mente già divaga fantasticando sul futuro: se luca si trasferirà a Bologna , inizierò a andarci più spesso.
Ci ho vissuto per un anno (stendiamo un pietoso velo) e mi era piaciuta molto.
Bologna è perfetta, le manca solo il mare.
Va beh ma il mare ligure è difficile da sostituire in generale...credo proprio che mi mancherà ovunque andrò.

Magari un giorno anche io e moreno vivremo nel bolognese, con Luca o cmq vicino a lui.
Sarebbe un sogno!

...e con Leu? mi allontanerei da lui.
Milano-Bologna son 4 ore di treno anziché 2 (se la tua unità di misura è il regionale scrauso di trenitalia), ma è più fornito di vicenza (a BO ci passa l' italo, per esempio).

E poi la città è più ricca di opportunità. Forse potrei addirittura trovare un lavoretto, e posti dove comprare endo-cibo a poco!
Non vedo l' ora di raccontarvi com'è andata e di parlarvi anche delle ultime novità... a presto!



giovedì 21 febbraio 2013

UNA MAMMA POLI

In caso ci fossero dubbi, ho le prove che la mamma del mio ragazzo è una grande. riporto qui delle cose scritte da lei sul gruppo poli:



"Ciao Polimondo!Allora volevo raccontarvi questo: sono venuta a conoscenza del Poliamore grazie a mio figlio che me ne parlava già tanto tempo fa.Il suo non era entusiasmo,era convinzione ma non riuscivo a capirlo per quanto me lo spiegasse.La vedevo come lui,che era insieme a una,che però poteva frequentare un altro,in una promiscuità che mi faceva pensare che lì non ci poteva essere amore,nè rispetto,nè progetto...Lo accettavo come una stravaganza,senza ostacolare ma senza comprendere.La svolta è avvenuta quando ho partecipato al mio primo incontro a Malo.Ero con la mia amica Serena e siamo andate a casa esaltate,è la parola giusta.Avevamo un sorriso che è durato per giorni,che sembravamo imbalsamate,e siccome lavoriamo insieme,ogni tanto ci guardavamo e sorridevamo perchè eravamo consapevoli di aver trovato IL NOSTRO POSTO e la gente adatta a noi e alla nostra testa.Per anni luce avevamo parlato d'amore sentendoci mute in un mondo di sordi.Tutto ad un tratto vedevamo tutto chiaro.Perciò e tanto tanto importante partecipare agli incontri,incontrare gente che la pensa come noi.Io sono innamorata del Poliamore,anche se di sicuro ho ancora delle riserve.Finalmente sono liberaaaaaa!"


Io Adoro quella donna. Ci vorrebbero più mamme poly-friendly come lei!
Pare che essere poliamorosi fosse un tratto di famiglia, e che se solo fossero nate in un' epoca o in una società diversa, anche lei e la nonna del mio ammore, ora, sarebbero serene e libere di essere sé stesse come lo siamo noi.
"buongiorno a tutti,vorrei farvi partecipe di un mio ricordo,che risale a un episodio di quando avevo 17 anni,praticamente tre anni fa,scherzo!!!l episodio riguarda mia madre e quello che disse fu uno shock per me all epoca,ma come spesso succede a distanza di anni,molti devo dire,mi appare tutto chiaro.peccato che lei invece non lo potrà mai comprendere non essendoci più.Estenarlo mi sombra doveroso nei suoi confronti,considerando anche il fatto che la giudicai fuori di testa,una donna così sensibile e 'avanti'da tutti incompresa.Era una donna piena di vita,che amava la compagnia e succedeva che mancasse da casa qualche giorno,perchè se ne andava al mare,in montagna,dove le pareva e spesso con qualche amico,che frequentava anche per lunghi periodi,col benestare di mio padre.inutile dire che tutto questo era visto come gran scandalo dall ambiente circostante.quel giorno mia madre era in lacrime e quando le chiesi:che cosa c è?-lei mi disse:Secondo te,SI PUO'AMARE DUE PERSONE?-Ero piccola per anche solo tentare di capire,ma ora il quadro e' chiaro:penso che mia madre fosse una antesignana poliamorista,inconsapevole e anche sfortunata,perche' se fosse qui ora potrebbe vivere i suoi amori senza piangere e senza il mio giudizio negativo,cosi' come io sono poli e mio figlio,che pure lo e',non ci trova nulla di strano,il poliamore mi ha fatto fare pace con mia madre,e pure con mio padre,che era anche più dura!!e se fosse genetico??e se fosse una memoria collettiva,che sta solo uscendo,ma che era già dentro di noi?"

Dopo questa testimonianza, penso sempre più che quello che facciamo sia importante e necessario.
Spero davvero che tante persone possano evitare di soffrire come la nonna di Moreno, grazie a un gruppo come il nostro.

mercoledì 20 febbraio 2013

Posto per 60

Il poliaperitivo di Milano è stato affollatissimo, per i nostri standard!
C'erano almeno 60 persone, molte delle quali attirate dalla famosa intervista andata in onda sulla puntata delle Iene di domenica, e alla fine ci siamo espansi tanto da irretire pure delle persone che non c'entravano niente con l'evento, e che erano lì solo per fare un normalissimo aperitivo tra amici.


Il padrone del locale, tra uno sbuffo e un' occhiata storta, ci continuava a portare sedie per i nuovi arrivati, togliere le sedie vuote per darle agli altri clienti quando qualcuno di noi andava via, dirci di spostarci su altri tavoli per stare più comodi o per non occupare troppo spazio a discapito degli altri.

Ci sono stati molti imprevisti, molta gente che si è aggiunta all' ultimo momento, alcuni ritardi e problemi con i trasporti (come sempre succede quando le persone da spostare sono così tante), ma alla fine ci siamo divertiti, abbiamo conosciuto tanta gente nuova e ci siamo ripromessi di organizzare eventi anche in posti meno valorizzati.
C'erano due liguri con i quali vorrei approfondire il discorso degli incontri in liguria. Sarebbe bello organizzare una giornata in spiaggia, magari durante il weekend così anche torinesi e milanesi si potrebbero aggregare... tanto i turisti del nord ce li troviamo comunque ogni estate! tanto vale che si rendano utili alla causa! :P

C'era anche un bel gruppo di bolognesi venuto su apposta per l' incontro, tra cui anche i tre ragazzi protagonisti della sopracitata intervista.
Finalmente ho potuto conoscerli! Ancora prima dell' intervista ho avuto modo di leggere gli interventi di Eli online, e devo dire che ho notato subito una certa sintonia tra il suo modo di essere poli e il mio, ma non solo. Anche su molte altre tematiche mi trovavo d' accordo con lei o a sentirmi dire "mi hai tolto le parole di bocca!"
Con l'intervista il trio ha iniziato ad avere un volto e una voce, e ora che li vedevo dal vivo avevano anche un corpo.
E che bellini erano da vedere! le loro interazioni mi ricordano molto le mie relazioni, e anche i due ragazzi (che tra loro sono amici e non provano attrazione l' uno per l' altro) somigliavano molto a Leu e a Moreno nel modo di rapportarsi.
Dopo l'aperitivo Elisa e Damiano sono venuti a dormire da Leu, mentre Federico è tornato a casa sul furgone rosso dell' ammore dei bolognesi.
Anche se all' aperitivo è difficile conoscere bene qualcuno e parlarci, non mi son preoccupata più di tanto perché sapevo che dopo, con calma, avremmo avuto tempo per parlare con calma.
Stare con Elisa e damiano è stato proprio bello, ed è emozionante vedere che la gente li riconosce per strada e fa domande. Le persone vogliono effettivamente capire, non ci sono solo gli stronzi che insultan o prendono per il culo!
Questo mi dà molta speranza.

Finora credo che quei tre siano l' unica "polecola" simile al modo in cui io vorrei vivere il poliamore: vivono tutti e tre insieme, si vogliono bene e sono un nucleo familiare a sé.
Non credo mi troverei a mio agio nella poli-comune che tanti di noi sognano, perché mi piacerebbe convivere solo con i miei partner, e comunque non in un' abitazione troppo affollata perché sono misantropa. Potrei sopportare al massimo 3-4 persone (posto che almeno due siano miei partner e gli altri dei metamori con cui vado moolto d'accordo).
Sono contanta che esistano, e li considero un esempio a cui aspirare per il futuro.


L' effetto iene ha anche portato qualche piccolo effetto collaterale che dovremo imparare a gestire:
Dopo il passaggio in tv, inevitabilmente, oltre ai giudizi negativi che i poveretti hanno dovuto sopportare essendosi "immolati" pubblicamente per amore di divulgazione, sono anche arrivati un sacco di curiosi e di gente nuova, sia sul gruppo di facebook che a visitare il sito a cui Leu e Luca lavorano.
Ci troviamo a dover gestire un numero mai visto prima di persone che non hanno la più pallida idea di cosa sia il poliamore, o di persone convinte che sia la stessa cosa dello scambismo o della libertà sessuale che si respira in altri ambienti, come ad esempio quello BDSM. Sebbene in alcuni aspetti questi mondi si sovrappongano, sono in realtà molto diversi e spesso mi trovo in difficoltà a spiegarlo a chi mi fa domande.

Il sovraffollamento agli eventi rende necessario trovare posti più spaziosi in grado di accoglierci tutti. Ospitare eventi pubblici a casa propria o nello studiolo di qualche parente non sarà più praticabile, se cominceremo ad essere 40 e rotte persone ad ogni evento.
Questo pone il problema del costo dei locali, e l' eventualità che in futuro gli eventi possano richiedere una contribuzione delle spese in denaro da parte dei partecipanti, invece di ricambiare l' ospitalità portando del cibo o aiutando in casa come si è sempre fatto finora.

Sorprendentemente, tra i molti curiosi arrivati, non c'era nemmeno un viscidone* ! Sono stata molto contenta di questo.

A metà serata ci ha raggiunti anche Luca, coì ho potuto abbracciarlo e coccolarlo un pochino.
Le cose tra noi vanno molto meglio, però il tempo insieme scarseggia sempre.
Spero che presto cambi qualcosa!
Purtroppo lui è uno dei poli che vorrebbe adottare il modello della comune e forse non sarà possibile andare proprio a vivere nella stessa casa per questa differenza, ma magari riusciremo almeno a vivere nella stessa città e a vederci una o due volte al mese. Sarebbe già un bel passo avanti rispetto a come siamo messi ora!

Alcuni suggerimenti per chi volesse organizzare eventi: 


-Assicuratevi che il locale abbia una saletta a parte o cortile interno, e chiedete che la musica venga tenuta bassa. Insomma, cercate di farlo in un posto che abbia meno rumori di fondo possibile.

-Spesso nei locali il rumore e gli spazi ristretti rendono impossibile discutere faccia a faccia con tutti di argomenti molto complessi, e il numero maggiore di partecipanti e di nuove facce rende impossibile memorizzare nomi nuovi e conoscere a fondo gli altri.
Quindi non rimaneteci male se vi sembra che all' aperitivo organizzato da voi in un pub ci saranno argomenti più frivoli che ai polimeriggi, o se vi sembra che le persone si aprano di meno.
Anche questo tipo di evento più "sciallo" e meno impostato ha un' utilità davvero grossa: permette alle persone di distendersi, di fare festa, di sentirsi più rilassate tra amici, o anche solo tra persone che non le giudicano.
Non si deve per forza discutere ogni volta dei massimi sistemi perché l'evento si possa considerare riuscito.


-Quando si è in un locale: L' organizzatore dovrebbe prendere un attimo di tempo all' inizio della serata e spiegare a tutti i presenti come funzionano le ordinazioni (ad esempio ognuno paga il suo o tutti pagano un fisso, si paga al tavolo appena arrivato il drink o si paga alla cassa poco prima di uscire, eccetera).
In questo modo forse si possono evitare incidenti come quello di Milano: alla fine della serata, Alla cassa risultavano 8 aperitivi non pagati.
Non credo si tratti di scrocconeria, io penso che la gente proprio si sia dimenticata di pagare!
Un paio di persone sono tornate indietro subito dopo essersene accorte, mentre le altre magari non ci hanno proprio pensato.


In ogni caso, nonostante tutti i problemi, sono felice e mi sembra che stiamo migliorando sempre più anche nella gestione di questi piccoli intoppi...
Il 23 ci sarà un incontro a Bologna, e spero proprio si faccia pienone come a Milano!


baciozzi...
b

mercoledì 13 febbraio 2013

Pausa 4 : San Valentino e Milano

Pepe è sparita un anno fa, senza lasciare traccia. Ogni tanto sento ancora la sua mancanza...

Domani è San Valentino.
Siamo tutti mezzi atei, non crediamo molto alle festività, specie quelle relative ai santi, ma allo stesso tempo mi piace cercare di fare cose belle con i miei partner durante le festività obbligate, per rendere speciali e un po' più "nostri" quei giorni di festa impostici dall' alto.
Visto che è un periodo in cui dobbiamo tirare la cinghia, ed anche il nostro terzo anniversario è stato molto casereccio,  è molto probabile che passeremo la giornata a trombare o a  fare dolcetti a forma di cuore e altre cazzate simili.

Farò mezzo San Valentino a casa con Moreno e mezzo con Leu. C'è una mostra gratuita a Milano per le coppiette, e ci andremo insieme (anche se sarebbe figo andarci in tre e pretendere l' ingresso gratuito per tutti in quanto triade).
Il 16 ci sarà il poliaperitivo di Milano, quindi non sarò al pc e non avrò tempo né voglia di bloggare per tutto il weekend. 

Ci risentiamo quando torno a casa, verso il 18 o giù di lì, con un resoconto della mostra e dell' incontro!

Vi lascio una vecchia foto di Pepe, infastidita dallo stupido umano che osava puntarle addosso una fotocamera.

A presto!

b

martedì 12 febbraio 2013

Donazione del sangue e comportamenti a rischio

(segue dal post sulle malattie veneree...)

La maggior parte dei poliamorosi che conosco segue uno stile di vita alternativo piuttosto salutare.
Molti poliamorosi sono spesso anche vegetariani o vegani, i poliamorosi fumatori o con altre dipendenze da sostanze si contano sulle dita di una mano, ed in generale si tratta di persone con un altissimo livello di consapevolezza personale e di senso della responsabilità. I poli, più di altre persone che vivono la loro vita col pilota automatico, sanno che ogni loro azione può influenzare il mondo che li circonda.

Questo li renderebbe candidati perfetti per azioni altruistiche come, ad esempio, la donazione di sangue.
Le riserve di sangue sono sempre troppo poche rispetto alla necessità che se ne ha, e con un semplice gesto si può salvare una vita.

Eppure non andiamo bene.
Perché?

Perché se anche fai sesso protetto e controlli regolari, se fai parte di alcune categorie "a rischio" vieni praticamente escluso dalle donazioni per un periodo di tempo imprecisato.
E le categorie a rischio sono, manco a dirlo, persone che fanno sesso al di là della coppia tradizionale eteromonogama.

Nel questionario che si deve compilare prima di ogni donazione, ci sono domande come queste:

"Dall'ultima donazione, e comunque negli ultimi 4 mesi [...] Ha avuto rapporti sessuali con un nuovo partner diverso da quello abituale? [...] Ha avuto rapporti sessuali con partner sconosciuto o occasionale?"
Nel caso non si abbia un singolo partner fisso, segue un protocollo di sospensione delle donazioni. 
"E' previsto un  mese di sospensione dal cambio di partner stabile e 4 mesi dall'ultimo rapporto con partner occasionale."

Come mi faceva notare un amico in una discussione online, "Avere più di un partner rientra nell'ipotesi di 'comportamenti sessuali ad alto rischio di contrarre gravi malattie' i quali  sono a discrezione del dottore che hai davanti, per cui alcuni considerano "ad alto rischio" anche essere omosessuali con singolo partner stabile. Non importa quello che consideri tu, sta nella testa del dottore che hai davanti (e una laurea non libera dai pregiudizi)."

Spesso i nuovi donatori vengono sottoposti a un colloquio, ed e' molto probabile che se tu, poliamorista convinto radicalonesto, dici la verita' al colloquio, e cioè dici che hai due o tre partner stabili, non ti faranno donare, perche' nel dubbio per loro e' un rischio troppo grande.

Nella stessa discussione online, anche Luca ha detto delle cose molto giuste:
"Il problema della discriminazione, secondo me, si pone nel momento in cui la decisione non è presa su basi scientifiche.

Sulla base di quel questionario mi sembra di capire che una persona che abbia fatto sesso protetto con vari partner occasionali non possa donare, mentre una persona che abbia fatto sesso NON protetto con un solo partner sia ammessa a donare, a prescindere da cosa faccia il partner di quest'ultima al di fuori della relazione.

A me sembra, semplicemente, pazzia decidere delle politiche sulla donazione del sangue su queste basi."

Lo stesso discorso si potrebbe applicare al farsi testare per fluid-bonding. Perché affidarsi al caso e sperare che altre persone (partner e metamori), sulle cui azioni non abbiamo assolutamente nessun tipo di controllo, non facciano cazzate? In fondo si tratta della nostra salute, sta a noi occuparcene, testandoci e proteggendoci!

Nota: molti sono convinti che donare il sangue sia l' unico modo per farsi fare un test HIV gratuito, ma non è così. Il test per l' HIV e per l' epatite c (almeno che io sappia quello con prelievo di sangue), dovrebbe essere gratuito per TUTTI, quindi occhio a non farvi gabbare.
Per tutte le altre malattie, invece, purtroppo è necessario pagare. Ma è un investimento per la propria salute che secondo me vale la pena fare!

Non ci sono solo esperienze negative, in fatto di test.
Io e Leu abbiamo trovato un centro a Milano dove si fanno analisi gratuite e anonime, e nello stesso centro hanno lanciato recentemente anche l' iniziativa del test HIV e HCV tramite tampone orale. Vuol dire niente più prelievi di sangue (un bel progresso, per degli agofobici come me e lui!).

Luca poi, col lavoro che fa, è sempre all' estero, e ha da poco provato l' ebbrezza di andare in un centro in UK dove le analisi sono complete, anonime e gratuite.
Nessun personale medico giudicante, nessuno che gli dice "lei è un irresponsabile" o altre frasi scoraggianti. semplicemente personale professionale e gentile.

Insomma, in conclusione, sembra che per riuscire a tenersi sotto controllo e stare sicuri si debba girare mezza Italia e litigare parecchio, prima di trovare dei medici che ti prendano seriamente!

Non ho molti consigli da dare, mi sento solo di dire un paio di cose:
_Andate a richiedere i test per tutte le malattie per le quali volete essere testati, controllando bene che sull' impegnativa compaiano i nomi scientifici o le sigle di ogni malattia.
Se avete dubbi, fatevi prima una cultura qui.
_Non perdetevi troppo in dettagli sulla vostra vita personale e non fatevi dirottare su spiegazioni del perché e del percome volete certi test, o vi faranno perdere il filo e sicuramente vi dimenticherete uno o due esami per i quali dovrete tornare. Se insistono o fanno storie, dite che li volete e basta, è un vostro diritto richiederli!




lunedì 11 febbraio 2013

Testarsi non è facile come sembra

Oggi c'è stato molto fermento nella comunità poli, a seguito dell' intervista delle Iene su tre ragazzi poliamorosi. Non parlerò di questo, perché devo ancora riordinare le idee al riguardo, e preferisco aspettare che il tutto si sedimenti. rimanderò ad altro post futuro.

Oggio voglio approfondire la questione del sesso sicuro e delle malattie veneree.
O più precisamente, voglio parlare di come la società ci ostacola quando cerchiamo di fare sesso più sicuro.
Saltiamo le ovvietà sul Papa (che oggi finalmente ha dichiarato di volersi dimettere) che ci dice che il preservativo è il Male, e passiamo subito al corso avanzato di "come farsi testare e vivere felici".


Recentemente, io e alcuni miei partner siamo andati a farci la consueta batteria periodica di esami del sangue per le malattie veneree.
Io e Moreno ci testiamo regolarmente ogni sei mesi, e crediamo sia un dovere morale per qualsiasi persona abbia una vita sessuale attiva.

Luca preferisce andare sullo strasicuro, testandosi ogni 3 mesi, e leu, essendo stato single per diverso tempo, era da un po' che non lo faceva.
I risultati sono stati tutti negativi come da aspettative, dato che tutti e 4 finora abbiamo sempre usato il preservativo.Dico finora, perché già da un po', come precedentemente accennato, si sta parlando di fluid-bonding.

Purtroppo attorno a questo argomento ci sono anche diverse problematiche. 

Problematiche, a quanto pare, comuni a tutte le realtà poliamorose e sex-positive, perfino alle realtà di oltreoceano. A tal proposito, consiglio questo articolo su lovemore.com, intitolato "The shame game".

The shame game, in italiano "il gioco della vergogna" , è quello che il perosnale medico cerca di mettere in atto ogni volta che chiedi aiuto per testarti su una batteria un po' più completa di malattie.
La prima cosa che ti mette a disagio sono le domande insistenti: "ma perché lei pensa di poter avere la clamidia? Ha avuto comportamenti a rischio?
La dicitura "comportamenti a rischio", per il medico di base bigotto di provincia, sono i "rapporti extraconiugali". 

A volte neanche si preoccupano che tu possa usare o meno il preservativo. 
Ma in generale, se capiscono che hai una vita sessuale più attiva di quello che ritengono "normale", cercano il modo di fartene vergognare, preoccupare, pentire ed infine redimere andandotene in convento per il resto della vita.

Esiste addirittura un certo grado di terrorismo psicologico, e in generale molta, molta disinformazione, proprio all' interno di certi consultori in cui ci si reca per chiarirsi le idee. 

Io e Moreno siamo andati a chiedere, una volta, in un consultorio in cui il medico (non l' infermiera, non lo spazzino che passava di lì, il medico) che ci ha parlato ci ha detto che l' HIV è trasmissibile perfino con i morsi (cosa smentita invece da altri medici che ho consultato), e che il veneto è la regione con più alta percentuale di sifilitici in Italia, (senza mostrarci nessun dato statistico e senza minimamente accennare al fatto che oggi la sifilide è curabile con dei cicli di antibiotici. Ho dovuto googlarlo, per scoprirlo).
Insomma, di regione in regione, questi non sono manco in grado di mettersi d' accordo su cosa dire al paziente, e passano dal terrorismo psicologico di cui sopra alla noncuranza e sufficienza più totali. Situazioni da barzelletta.

Dirottamenti:

Ad esempio, quando vado dal medico di base a richiedere, testuali parole: "la batteria di esami sulle malattie veneree più completa possibile, comprensiva di gonorrea, clamidya e sifilide", lui mi stampa sospirando un foglietto pieno di codicini numerici, e quando vado chiedere a mia madre, che è infermiera, di tradurmeli, lei mi dice "allora, qui a parte HIV ed epatiti non c'è niente, solo degli esami per vedere il livello di alcun anticorpi, che serve a capire se hai infezioni in corso".
Più tardi, NON da medici qualificati, ma da mio fratello, che una volta l' ha fatto per sé stesso, scopro che per testarsi contro la chlamidya è necessario un esame con tampone uretrale, che verrà poi messo in una sorta di "incubatrice" per vedere se si sviluppa una coltura della malattia.
Altri mi dicono che invece basta un semplice esame delle urine. Io non ci capisco più un cazzo.
Insomma, io ancora adesso non so come posso fare a testarmi contro la clamidia, una malattia sessuale certamente non letale come l' aids, ci mancherebbe, ma che può avere effetti davvero brutti, come la sterilità, 
poliabortività o gravidanza ectopica (no, non c'entra niente l' ectoplasma dei ghostbusters, è una roba orribile!) .

La chlamidya, come altre malattie, può essere asintomatica,
vale a dire che non sai di averla e puoi essere portatore sano
dai tempi del liceo, se non ti sei mai testato e non hai mai avuto pruriti strani.
Endometriosi:
E quando io, bella bella, mi reco all' ennesima associazione italiana che fa test gratuiti e anonimi, dicendo loro che per sentirmi più tranquilla vorrei anche testarmi contro clamidia e gonorrea, per fugare il timore di essere portatrice sana, loro cosa mi dicono?


"Ma signorina, lei ha l' endometriosi, no?"

"Sì, ma che c'entra? cioè, lo so che probabilmente sono già sterile, ma è per non contagiare chi amo con cose strane..."
"Senta, se va già regolarmente dal ginecologo per farsi guardare l' endometriosi, lui saprà sicuramente se c'è qualcosa che non va, lì sotto. quindi non è necessario farle altri test."
"....."

E questo è l' atteggiamento dei medici.
Cosa è successo? Ci sono stati dei nuovi tagli ai fondi per la sanità? Ora gli esami e le colture dei tamponi li devono pagare i medici di tasca loro?? Perché c'è questa noncuranza, questa tendenza a lasciar perdere, a voltarsi dall' altra parte? Perché Improvvisamente tutti hanno il terrore di farmi fare delle cazzo di analisi?
Se prima mi lamentavo di chi mi crede malata immaginaria perché ho l' endometriosi, ora mi trovo nella situazione opposta: ho l'endometriosi, e quindi di queste cose se ne dovrà occupare il mio ginecologo, che sicuramente coi suoi sensi di ragno percepirà, guardandomi, la presenza nel mio corpo del batterio della clamidia.
In fondo, se ho l' endometriosi, significa che vedo il mio ginecologo più spesso del mio fidanzato e che ormai mi conoscerà come le sue tasche, no?
Sbagliato! Perché, dato che la sanità italiana è quella che è ( e ancora grazie che c'è), ogni volta, ogni volta che chiedo appuntamento dal ginecologo, anche quando specifico il nome e il cognome del dottore che mi segue e dichiaro che pur di vedere lui sono disposta ad aspettare 6 mesi, mi ritrovo puntualmente nella sala di attesa di un totale sconosciuto, che ha prontamente sostituito il cartello del mio ginecologo con un foglietto scritto a mano con un giotto turbocolor. 

Giuro!
Quindi, come in una parodia kafkiana sulla sanità italiana, che già da sola è la parodia di sé stessa, vengo fatta rimbalzare da un ambulatorio all' altro, da un dottore all' altro (tutti ovviamente vecchi e brutti, mai uno figo o simpatico, o almeno una donna!) e sono di nuovo da capo.
Mi sento la Fantozzi delle malattie veneree.

Mononormatività:
E' questa altro grosso ostacolo, quando si vuole avere a che fare con del personale medico serio, obiettivo e professionale, discreto (non italiano, insomma).
La prima cosa che i medici e gli infermieri si sentono in dovere di dire, è che il tuo atteggiamento è "immorale" e mette a rischio altre vite. Giusto, sai, per assicurarsi che tu non venga mai più a farti testare, immagino, perché è proprio questo che ottengono, invece di ottenere che la gente smetta di trombare in giro.

C'è un' ignoranza di fondo, che fa credere due cose estremamente erronee alla maggior parte delle persone:

1) In una relazione monogama si è più al sicuro da malattie veneree perché siamo solo noi.
Questo non è vero, per due ragioni: ci sono malattie trasmissibili anche tramite il sesso, ma non solo. Quindi anche un partner fedele potrebbe attaccartele.
La seconda ragione, è che spesso nelle relazioni monogame, si tradisce senza dirlo al partner, magari in condizioni in cui non è possibile usare il preservativo.
Ad esempio: "una sera facciamo festa con gli amici e alziamo un po' troppo il gomito, e la mattina dopo mi sveglio al fianco di una perfetta sconosciuta, entrambi nudi. Ero ubriaco, non ricordo come sono finito a letto con questa ragazza né se abbiamo fatto sesso, ed è altamente improbabile che uno di noi fosse in grado di tirare fuori un preservativo, in quello stato.
Come posso sapere se mi ha attaccato qualcosa? come posso avvisare la mia partner dell' accaduto senza perderla?"
(Sono così felice di non dovermi più preoccupare di questi problemi). 

E poi l' altro luogo comune, in cui perfino mia madre e mio fratello sono cascati:
2) Se si usa sempre il preservativo, non ci saranno mai problemi di contagio. E' un falso mito, perché molte malattie possono essere trasmesse con altri tipi di contatti, come il sesso orale, che ho scoperto quasi nessuno dei miei conoscenti fa con il preservativo o dental-dam, nemmeno quelli più promiscui.
Inoltre il preservativo si può rompere



E perché si dovrebbe aspettare che qualcosa vada storto, per testarsi? Non è un comportamento incredibilmente cretino ed irresponsabile?
Non si è mai sicuri al 100% di non essere contagiosi o a rischio.
Testarsi regolarmente porta solo a trovare malattie che abbiamo già contratto, quindi non salva noi dalle malattie, ma protegge un pochino di più chi amiamo, perché permette loro di tutelarsi, in caso noi venissimo trovati positivi a qualcosa.
E se tutti si testano, invece di "fidarsi" di amori e metamori, vengono tutelati meglio gli interessi di tutti.
...Ma è così difficile da capire??


Queste trappole purtroppo non si fermano alla semplice prevenzione ad uso casalingo, ma anche per quanto riguarda le politiche sulla donazione del sangue, vengono messe in atto discriminazioni che io trovo del tutto prive di senso...

(continua...)



domenica 10 febbraio 2013

Ritorno alle origini

Due settimane fa sono tornata in liguria dai miei parenti.
Ho portato con me Leu per presentarlo in famiglia.
Mio fratello era stato informato di questo mio nuovo ragazzo, e dopo qualche reazione di stupore al telefono, l' ho tranquillizzato:
"sì, sto ancora con Moreno... no, non ci siamo lasciati... sì, Leu e Moreno si conoscono. No, non si piacciono, ma si stimano e si vogliono bene... no, non sono gelosi...no, anche loro erano d' accordo, e possono avere altre ragazze, basta che le trovino... sì, sanno l' uno dell' altro e gli va bene, anzi abbiamo già dormito insieme tutti e tr- ok, ok, parliamo d' altro..."

(io e mio fratello dovremmo metter su un duo comico!)

Ogni volta che vado in liguria, la situazione è leggermente peggiorata rispetto alla volta scorsa: mia madre è un po' più stanca, mia nonna ha più problemi di salute, per i quai ha bisogno di più medicine, mio fratello è più combattuto tra il bisogno di trovare la sua strada e il senso del dovere verso la sua famiglia.
In veste ufficiale di Pecora Nera che si è lasciata tutto questo alle spalle anni fa, devo ammettere, con un po' di vergogna, che non mi mancano affatto le vecchie beghe familiari, le liti per le questioni di soldi, la paura di non riuscire a vivere in quella casa così cadente e tutta da rifare, impossibile da riscaldare, in cui non funziona mai niente.
Sono scappata per non fare mai più ritorno, e sono contenta della mia scelta, anche se la cosa deve avermi resa una figlia ingrata agli occhi di mio fratello e di mia madre, e di un po' tutto il vicinato, credo...
Ah, il vicinato! Che bello non doversi più preoccupare di quello che pensano i vicini! Che bello vivere senza il terrore che i gatti ci vengano avvelenati e che i cani si prendano dei petardi in faccia!

Del mio paesino di origine non mi mancano certo i paesani,gretti, meschini e pettegoli.
Ma mi mancano i boschi. Le amiche d' infanzia. Il giardino. Affacciarmi alla finestra di camera mia e sentire l' odore del calicanto  d' inverno, e del lillà in primavera. E mangiare i fichi e le giuggiole appena raccolti dall' albero. 
Mi mancano i piatti tipici della mia regione: la polenta con cinghiale, i funghi, i tagliolini, la focaccia e la farinata, le tire, i biscotti di sassello e i lagaccio, le lingue di suocera, la focaccia ripiena e quella di recco.
Ogni tanto mi manca anche un pochino mio fratello. 
Ma le litigate con lui, quelle non mi mancano per niente!
Leu mi ha fatto notare come ora Moreno e mio fratello si somiglino anche fisicamente in una maniera un po' impressionante, oltre ad avere anche lo stesso ruolo nella mia vita: Moreno mi fa sentire protetta, guardiamo insieme i film e le serie, prendiamo in giro il mondo e mi piace guardarlo giocare ai videogiochi. 

Con una sola, piccola differenza: con Moreno non litigo praticamente mai.

Mio fratello mi ha parlato della situazione difficile che c'è in casa, dei turni che ci sono per guardare la nonna, di come la casa abbia impianti e interi pezzi da rifare, e la cosa richiederebbe una vincita cicciona alla lotteria.
Ci sono crepe su pareti e soffitti che non si sa di preciso quanto siano pericolose, e le continue vibrazioni della ferrovia ne peggiorano lo stato.


Lui cerca di aiutare come può, con la casa, con mia nonna. Cerca lavoro ma non lo trova, come tutti in questo periodo.
"Per lavorare devi essere raccomandato da qualcuno, o essere così disperato da farti schiavizzare. Il curriculum neanche lo guardano più."
E' una triste realtà diffusa in tutta Italia. 
Non saprei dire neanche se in Italia sia mai esistita, la meritocrazia. Io non l' ho mai vista.
Se da una parte sono felice di non vivere più lì, dall' altra sentire queste cose mi preoccupa e mi intristisce. Vorrei poter aiutare anche io, ma vivo lontano e non posso. Non ho nemmeno un lavoro e quindi non posso mandare soldi a casa per aiutare.
Posso solo ascoltare impotente il resoconto degli ultimi avvenimenti, e assistere allo sfacelo.


Mia nonna a stento mi riconosce. 
L' ho salutata, mi ha sorriso, l' ho abbracciata e le ho urlato (è sorda): "COME VA??" .
Lei ha risposto facendo spallucce, ha sibilato un "Eh..." , ha guardato basso ed è tornata a fissare il vuoto (dove per "vuoto" intendo dire la sua fiction preferita" in tv).
...Tutto qui? non ci vediamo da un anno e mezzo, e non mi chiede niente? Come sto? Cosa faccio? E lei? non ha niente da raccontarmi?
L' ultima volta che ci siamo viste, mi aveva detto "eh, con due uomini non si può mica stare!" e io non avevo avuto la prontezza di riflessi di rispondere niente. Mi sono ammutolita e mi sono resa conto che mia nonna non mi capiva, e che non era neanche capace di essere contenta per me.
Ora non so nemmeno se si ricordi di averlo detto.
Non so nemmeno se ri ricordi che vivo in veneto, o se si ricordi di Moreno. Ha salutato Leu con la stessa indifferenza con cui ha salutato me... Si è accorta che è un ragazzo diverso dalla volta scorsa? Ha capito come si chiama? Gliene importa qualcosa?

Cosa è rimasto del nostro rapporto? Cosa è rimasto della donna che mi ha accudita durante la mia infanzia, mentre mia mamma studiava per diventare infermiera?

Non sono riuscita a riconnettermi con lei, mi sembrava di essere un' estranea. Che ci facevo lì?
Mi vengono in mente le parole del film "memento", quando il tipo spiega che le persone hanno quello sguardo... quello sguardo di chi ti ha riconosciuto, anche quando in realtà non si ricordano di te. 
Lo tengono su solo per non darti un dispiacere.
A quel pensiero, ho
 provato un enorme disagio.

Anche mia madre è cambiata moltissimo. E' cambiata così tanto, che quando è venuta in stazione non l' ho quasi riconosciuta. 
Mi è calata di nuovo la vista e devo cambiare gli occhiali, lei ha un nuovo taglio di capelli e ora porta gli occhiali. Ma non è solo per quello che ho fatto fatica a riconoscerla:
C'era qualcosa di diverso, nel suo viso...
Era scavato dagli anni, dalla stanchezza, dalla fatica.
Mia madre sta invecchiando, e ora che non ci vivo più a stretto contatto, lo noto molto di più.
Ogni volta che torno, ha una rughetta nuova sul viso.
Mi chiedo cosa sarà di lei. Tra il lavoro e guardare mia nonna, non ha praticamente più tempo per sé.
Quando potrà andare in pensione e godersi un po' di relax?
In Italia la pensione sembra sempre più un miraggio.

Parlando di cose un po' più allegre, ho rivisto la mia vecchia amica delle medie. E' sempre la solita: sempre molto spiritosa e sarcastica, un' attrice brillante e spassosa da guardare, ma vorrebbe lasciar perdere la recitazione di commedie e dedicarsi alla regia. Ha smesso anche di giocare di ruolo. 
Dice che vuole focalizzarsi su meno cose per volta, ma dedicarcisi meglio, e forse è un po' quello che facciamo tutti, quando diventiamo adulti.
Anche lei non ha un lavoro fisso. 
Ora è così dappertutto: ti assumono finché gli servi, dopo ti devi arrangiare.
Questo fa sì che molti giovani non abbiano il coraggio di arrischiarsi a vivere lontano dai genitori fino ai trentanni, e rende quasi impossibile pianificare un futuro, investire in una casa, o pensare ad avere figli.
Gli unici che possono permettersi queste cose, sono quelli che non hanno bisogno di lavorare per guadagnarsele.
Tutti gli altri si limitano a sopravvivere.

Prima di impazzire di depressione per questi discorsi e prima che Leu morisse di allergia per il pelo di gatto, ho fatto le valige e me ne sono andata via da quel posto infernale.
Quella casa continua a essere piena della mia roba che mi sono lasciata indietro perché non avevo spazio dove metterla, ma adesso lo spazio c'è. Quasi quasi potremmo prendere in prestito un furgone e fare un trasloco definitivo, così non ci penso più e vado là solo ogni tanto in estate per godermi un po' di vacanze.
Leu cerca di convincermi a non buttare via i miei vecchi legami e a cercare di curarmi di quella casa e di quale sarà il suo destino, ma parlandone un po', sono anche riuscita a spiegargli che in quella casa ci sono troppi fantasmi, perché io possa ricominciare a vederla come un posto accogliente.
Quando entro in sala, mi sento ancora soffocare come fosse ieri.
Non voglio mai più vivere lì dentro. 
E poi, dopo che mia nonna si è venduta tutto ciò che aveva nel corso della sua vita, non posso certo contare sul fatto che possa, forse un giorno in un futuro remoto, rimanerci la casa dove siamo cresciuti in eredità.
Solo pensare all' eredità, che per me equivale a spartirsi la carcassa dei tuoi cari quando muoiono, è una pratica che mi dà il voltastomaco, e mi sembra incredibile che ci siano così tanti fratelli che spesso e volentieri si scannano per delle briciole o per una virgola messa male nel testamento.
Provo orrore per la piccolezza di queste persone.

Ma so che mio fratello ci tiene a mettere a posto la casa e che vorrebbe continuare a viverci e ad aiutare la mamma e la nonna, quindi nel mio piccolo vorrei trovare il modo di sostenerlo.

sabato 9 febbraio 2013

Torino si scopre Poli

Nei giorni scorsi abbiamo partecipato al primo incontro poli di Torino, messo insieme all' ultimo minuto da un paio di volenterosi poli torinesi novellini del gruppo facebook. La voce si è sparsa velocemente attraverso un rapido passaparola, e subito si è fatta avanti anche un' associazione vegan-libertaria per ospitare l' evento.
Io e Leu ci siamo presentati come ospiti esterni, e quasi tutti gli altri (circa una 15ina di persone) erano torinesi.
Così, dal nulla ed in pochi giorni, la comunità poli torinese ha superato le altre quanto ad entusiasmo e numero di partecipanti attivi e presenti.

Ognuno ha presentato la propria storia e il percorso che lo ha portato al poliamore, alcuni hanno raccontato di aver iniziato a concepire il poter amare più di una persona per volta quando degli bisessuali gli hanno confidato di essere attratte da un uomo e una donna contemporaneamente, ed il passaggio successivo è stato "perché non si potrebbe anche amare anche più di una persona dello stesso sesso, per volta?" altri hanno parlato di attivismo e di esperienze simili alle nostre in ambiti differenti, e si è fatto un parallelismo tra le lotte che il mondo LGBT si è sempre trovato a dover affrontare, e quelle che probabilmente aspettano anche noi.
Si respirava un' aria carica di entusiasmo e di voglia di fare, di condividere, di sostenersi. Anche questa volta, sono rimasta piacevolmente meravigliata dal vasto range di età dei partecipanti, e penso sempre più che l' amore non abbia età, specie l' amore libero dai catenacci della società in cui viviamo.
E poi persone di diversa estrazione sociale e diverse figure professionali ognuna con storie e percorsi diversi, ma con i soliti punti in comune: sofferenza o incapacità di adattarsi al modello monogamo, tradimenti fatti o subiti, tentativi più o meno riusciti di aprire relazioni, presa di coscienza di non essere gli unici a pensarla così... insomma, pur essendo una comunità così variegata,condividiamo davvero molto!


Come al solito non è mancato il buon cibo! L' associazione che ci ha ospitati è di stampo libertario-vegano, quindi molti ospiti si sono sforzati di portare cibo biologico o vegano per rispettarne lo spirito.
Ho scoperto che esiste la maionese vegana.... che buonaaaa! (devo ricordarmi di farmi dare la ricetta!)

Siamo stati ospitati da una persona gentilissima, che ci ha raccontato qualcosina di più della propria storia e con cui abbiamo fatto volentieri colazione.
L' abitazione in cui siamo stati ospitati ricordava un po' quelle case dei nonni, con lo stesso odore di mele cotte, e mi ha fatta sentire a casa, accolta, coccolata. E' stato come un ritorno all' infanzia.

Grazie di cuore!

E poi il giorno dopo abbiamo ancora girato un po' per Torino, che devo dire mi è piaciuta molto come città, e spero in futuro di poterla visitare meglio, più a fondo.
C' erano bancarelle di libri usati e antichi disseminate ovunque, e in occasione di qualche ricorrenza di Repubblica, c'erano stampe delle prime pagine del quotidiano a grandezza naturale lungo tutta la via principale del centro.

Mi piacerebbe tornare a Torino quando farà un po' più caldo e si potrà passeggiare piacevolmente per i viali.

A presto, politorinesi!


b

venerdì 8 febbraio 2013

Gli Eventi su Facebook

Starter kit per Organizzatori di eventi 


Tornando al problema dell' organizzazione eventi via facebook, a cui avevo accennato ieri, sento di doverne parlare un po' meglio, e spero che la nostra esperienza possa aiutare altri organizzatori o aspiranti organizzatori di eventi come noi. Ecco alcuni fattori da tenere in considerazione:

Gli Invitati: in qualità di facilitatori di eventi, aspettatevi sempre un certo numero di disdette adesioni-fantasma su facebook. 
Questo succede soprattutto con due tipi di utenti: quelli molto impegnati e quelli che si loggano pochissimo.
Gli utenti straimpegnati seguono spesso facebook da uno smartphone mentre sono in giro, hanno funzionalità e visibilità ridotta o seguono solo gli argomenti inerenti al loro lavoro/interesse del momento, e non sempre si ricordano di controllare quello che hanno guardato dal cellulare, una volta che si loggano sul pc di casa. 
Non avendo la possibilità di visualizzare subito l' intera pagina dell' evento, ma non volendo rifiutare prima di aver capito di che si tratta, molti cliccano su "join" e poi vengono presi da altre cose, e si dimenticano che l' evento sia mai esistito sui loro schermi.
Gli utenti che non usano quasi mai facebook probabilmente neanche stanno a vedere se un evento è serio o cazzaro, come quelle cose tipo "orgia di finemondo" o "giornata contro il maltrattamento delle banane".
L' utente-fantasma medio di facebook clicca "join" spesso semplicemente perché gli piace il nome, e poi per due mesi non si ricollega più.
In entrambi i casi è abbastanza inutile taggare gli assenti in post e commenti relativi all' evento, perché i tag finiscono in quell' oceano di roba inutile che è l' area notifiche, ed ovviamente se questi non hanno voglia o tempo di cliccare e guardare l' evento in sè, non avranno nemmeno voglia o tempo di guardare le notifiche (che possono arrivare anche a più di 100 al giorno, se non disabiliti le minchiate tipo gonzoville appena ti fai l' account. Io l' ho fatto ieri, e che bene che si sta adesso... aaaaaah, che pace!).

Forse avrete più fortuna mandando un messaggio privato, perché i messaggi finiscono in una casella separata dalle notifiche e sono leggermente meno dispersivi, ma esistono utenti che non rispondono manco a quelli (specie se si tratta di quegli utenti che si loggano una volta al mese).

Il Posto: Più piccolo e inculato è il paesino in cui darete l' evento, maggiori saranno le disdette dell' ultimo momento. La gente spesso guarda solo genericamente l' evento quando aderisce, legge la descrizione e clicca entusiasticamente sul tastino "vado", rimandando a un non tanto ben precisato futuri le questioni logitiche. Ovviamente, cosa succede? Succede che  ci si riduce all' ultimo a controllare su google maps dov'è il paesino Vattelapesca in provincia di Stocazzo (SC), si nota per la prima volta quanti cambi di treno ci sono o quanto costa l' autostrada per arrivare fino là, e si decide che non si è ancora pronti per vendere il rene buono alla causa degli incontri poli.
Inevitabilmente le grandi città attireranno più gente, sia perché hanno più abitanti, e quindi statisticamente maggiori probabilità di nascondere dei poli ansiosi di incontrare propri simili in carne ed ossa, sia perché sono raggiungibili più facilmente, in quanto dotate di migliori collegamenti col mondo esterno. Infatti Bologna, che ha pure un aereoporto internazionale, è una delle città più attive.
(noi non possiamo proprio lamentarci: 15 persone, per un paesino di circa 14mila abitanti che non ha nemmeno la stazione dei treni, è un numero di adesioni più che rispettabile, per un primo evento!)


_Un consiglio generale: non prendete per oro colato le adesioni su facebook. Si tratta di un social network molto più adatto al cazzeggio che a cose serie. Cercate di non prenderla sul personale se la gente disdice, sia un mese che un giorno prima: ognuno ha la sua vita, e potrebbero stare avendo seri problemi di cui voi non siete minimamente a conoscenza.

_ Se ci sono recidive, ovvero se un utente  per più di 3 incontri si segna e poi non si fa vedere, potrebbe non essere realmente interessato all' evento. Se non lo conoscete di persona, chiedete ad altri se lo conoscono e fatevi consigliare. magari per i successivi eventi potrebbe essere una buona idea non invitarlo più. Tanto, a meno che non settiate l' evento come privato, chiunque può aggiungersi da solo se ha interesse a partecipare.

Ho sentito che alcuni stanno pensando di spostarsi su altri siti che non richiedano (come fa facebook) di essere per forza iscritti per organizzare degli eventi. Penso sia una buona idea, perché non tutte le persone che conosco hanno facebook, e credo che questo social network inizierà a starci stretto molto presto.

giovedì 7 febbraio 2013

Il Primo Polimeriggio in Veneto

Una teglia di rotoli alla cannella pronti per essere mangiati...

Qualche settimana fa io e Moreno abbiamo ospitato il nostro primo polimeriggio. 
La casa era un po' da sistemare e Luca, che per l' occasione era venuto a trovarci, ci ha dato una mano a riparare la doccia e tutte le altre cosette che non funzionavano in questa casa. Ora abbiamo una casa degna di questo nome, grazie ai miei due ometti, Luca e Moreno <3 !
Leu non è potuto venire. Mi è un po' dispiaciuto, ma capisco anche che casa mia non sia il posto più felice in cui invitarlo, vista la sua allergia ai gatti (il nostro è un amore impossibile... sob!)


Nei giorni precedenti al suo arrivo, mi ero già messa di buona lena ed avevo svuotato quasi del tutto la Stanza della Morte, cioè la stanza dei ricordi e delle cose inutilizzate.
Ho riempito scatoloni, prontamente messi a posto dal mio forzuto Moreno, mangiato quantità inimmaginabili di polvere e pulito per giorni interi... e non sono neanche svenuta!
Che la nuova pillola stia iniziando a dare risultati?
Spero che duri...

Una volta messa a posto la Stanza della Morte, abbiamo ricavato ben 2 posti per gli ospiti e infinito posto per i vestiti (nonché una nuova stanza-studio perfettamente fruibile)!
Anche la sala ora è quasi del tutto vuota e utilizzabile. 
Abbiamo perfino un divano, che è una di quelle cose che Moreno giurava di non volere mai in casa propria ("io non voglio un posto dove L' Uomo di Casa si possa stravaccare ignorando tutto e tutti mentre se ne sta davanti alla tv appena arriva a casa!")

Insomma, abbiamo fatto un sacco di spazio... per poi scoprire che non serviva più.
Infatti, delle circa 10 persone che avremmo dovuto ospitare per la notte, circa tutti hanno dato buca il giorno prima.
Alcuni manco si sono degnati di disdire personalmente, relegando a terze persone il compito di dirci "oh, guarda che tizio non c'è!"

Sulle prime Moreno era incazzatissimo.
Fin da quando era adolescente, ogni volta che lui organizzava qualcosa, gli altri gliela boicottavano. Era già successo per alcune feste in cui metà degli invitati, semplicemente, non si era presentata.
Ho cercato di consolarlo come meglio potevo, assicurandolo che era solo il primo evento, che gli altri andranno meglio e che fosre in fondo l'opzione "eventi" di facebook non è il modo più preciso per organizzare questo tipo di ritrovi.

Ma la vera consolazione è arrivata da fuori-facebook:
Tramite passaparola dei vari invitati, il numero dei partecipanti è tornato ad essere sulla quindicina-ventina, che è poi il numero ideale per un incontro intimo e casalingo.
dopo i 20 individui comincia ad esserci troppo rumore, e non si capisce un cazzo di quello che dicono gli altri.

Il polimeriggio è trascorso piacevolmente tra discussioni accese, battute, aneddoti, discorsi teorici ed esempi di vita, e soprattutto la mia parte preferita: tanto, taaaanto cibo (ho pure fatto dei salatini di pasta sfoglia e i rotoli alla cannella per l' occasione!).
C' era niente popò di meno che Carlo Consiglio, l' autore di "l'Amore con più Partner" e credo unico teorico ufficiale del poliamore in italia, un ultrasettantenne arzillo e intraprendente, che avevo già conosciuto a Bologna e che ammiro molto. 

C ' era una coppia dal nord e tre persone da Padova, oltre alla mamma di Moreno e alcuni suoi amici policuriosi.
Mi è piaciuto molto come ci fossero persone di ogni fascia di età. E' bello vedere che concetti come "libertà di amare" e "onestà nei rapporti" siano in grado di attraversare intere generazioni. 
Oltre alle solite domande sulla gestione della gelosia, ci sono state discussioni accese su un paio di altri temi che ritornano con una certa frequenza, ovvero se usare o meno le etichette per definirci, e se essere riservati o aperti, e il concetto di apertura come attivismo.
Su queste cose vorrei ritornare più estensivamente in un post a parte, perché l' argomento mi preme molto.

La cosa più bella è stata  aver potuto fare colazione insieme agli ospiti rimasti da noi per la notte, e continuare un po' le discussioni del giorno prima, oltre a parlare di ecovillaggi, e del progetto di luca che io trovo fantastico, e spero tanto che riesca un giorno a realizzarlo.
Dovremmo ospitare più spesso, ed è per questo che voglio rimettere un po' mano al mio vecchio account di couchsurfing.
Quando questa casa si riempie di bella gente, starci ed averne cura diventa molto più piacevole!

Sono davvero felice e soddisfatta del nostro primo incontro.
Non vedo l' ora di farne altri!





mercoledì 6 febbraio 2013

Love Flavored Odissey

L' ultima volta che ho scritto qui, era ancora gennaio e mi apprestavo a preparare la pasta sfoglia per i salatini da offrire all' evento di Malo.

Sono passate due settimane e mezzo, durante le quali non ho bloggato, non ho disegnato, ma non sono neanche stata male (non più del solito, almeno). 


Sono stata in giro per l' Italia fino a ieri.
E' stata un' odissea piena di gattoavventure, che mi appresto a sbobinarvi nei post dei prossimi giorni...


_ Sono tornata a trovare i miei parenti in Liguria:
hanno conosciuto Leu, sapendo che comunque stavo ancora con Moreno, e ci sono state alcune scene esilaranti.
Ma rivedere casa mia e le persone che fanno parte del mio passato mi ha anche riportato alla memoria ricordi un po' dolorosi. Leu è quasi morto di allergia... insomma, cose amene!

_ Ho vissuto sulla mia pelle (o dovrei dire sulle mie palle, se ne avessi...) l' Odissea dei test per le malattie veneree:
Se precedentemente mi sono lamentata di come i medici trattano la mia endometriosi, non avete idea di quanto sia tragica la situazione per le STI!

_ In in impeto di ammore, uno dei miei partner ha deciso di attaccare frontalmente la mia endometriosi, ricorrendo a tutte le conoscenze disponibili sull' argomento: libri, ricettari, studi e quant' altro. stiamo valutando il rapporto costi-benefici di un cambio nel mio stile alimentare e vedremo cosa ne verrà fuori.

_ Abbiamo partecipato al primo incontro poli torinese, e devo dire che ci sono state delle piacevoli sorprese, sia per quanto riguarda l' ospitalità, che le persone (ma soprattutto il cibo vegano! :Q )

_ Mi sento un po' meno in ansia per i miei partner. Ora più o meno tutti hanno altre relazioni, in corso o alle porte, e la mia voglia un po' mammesca di "vederli sistemati" si sta placando.

_Mentre ero via, Moreno si è sentito ispirato ed ha pubblicato il suo primo vlog a tema poli su youtube! sono così orgogliosa di lui... <3

_E' tornato in auge il mio vecchio sogno relativo all' Australia, e questo, ora che non ho più fretta di scappare dall' Italia e che ho una vita sentimentale così piena, potrebbe rappresentare un problema.

_Poi, ovviamente, devo ancora raccontare del primo polimeriggio maladense un po' più nel dettaglio, e di un problema di cui ci siamo accorti durante la nostra prima organizzazzione degli eventi.
Mi riferisco ai paccari dell' ultimo minuto e alle adesioni-fantasma.

Proprio da questo punto inizierò a raccontare domani.
Oggi è il terzo anniversario mio e di Moreno, quindi passerò la giornata a cazzeggiare e a coccolarmelo!

Buona giornata dunque, policosi!

:*