martedì 17 luglio 2012

Redentore... ma anche no.



Un'altra notte insonne.
Non ho brutti pensieri né dolori, semplicemente sono un gufo: il mio orologio biologico funziona al contrario.

E' un problema che ho fin da bambina, e di cui mi piacerebbe parlare dettagliatamente in un altro post.
Almeno stavolta sono in casa mia, seduta comodamente davanti al pc, invece di essere rannicchiata su una spiaggia durissima e affollata di ragazzini ubriachi.

Sabato io e Leu siamo stati al Redentore, una festa annuale veneziana che cade ogni terza domenica di luglio. La caratteristica principale del Redentore è il suggestivo spettacolo pirotecnico in piena laguna che si tiene il sabato prima. Spettacolo che ovviamente io non riesco mai a vedere con nessuno dei miei partner fissi, sarà destino!

Per aver vissuto per 3 anni intorno a Venezia, ci ho sempre fatto poca vita mondana, soprattutto di notte. In generale non mi piace uscire, a meno che qualcuno non mi accompagni e mi guidi.
Non ho mai avuto amici che potessero ospitarmi a Venezia per la notte, salvo un'unica volta, e anche avendoli avuti non sono il tipo da importunare troppo i nuovi amici con tante richieste di favori, quindi la mia possibilità di girare per Venezia di notte è sempre stata limitata dagli orari dei servizi pubblici: i treni quando vivevo in provincia, e l'autobus notturno quando vivevo a Mestre.


il problema del treno è che dopo le 23.30 non ce ne sono più, quindi avevo il "coprifuoco logistico" imposto da Trenitalia. Mentre le linee notturne c'erano ogni mezz'ora, ma erano comunque un po' scomode da dove abitavo, e non avrei mai viaggiato da sola a notte fonda.

Sono stata al mio primo Redentore prima di andare a vivere con Moreno. Da quando stiamo insieme non abbiamo mai potuto andarci insieme, perché io stavo male o lui lavorava in pizzeria (c'è anche da dire che un Honey Badger come lui se ne sbatte di cose dispendiose, inutili e romantiche come i fuochi d'artificio!).

Quest'anno volevo dedicarmi un po' di più al mio rapporto con Leu, non solo perché è un rapporto nato da poco, ma anche perché, mi costa ammetterlo, il nostro rapporto richiede una maggiore manutenzione, perché nella comunicazione a distanza siamo proprio carenti: io mi incazzo facilmente perché lui spesso mi sembra arroccato nel difendere le proprie idee, o mi dà l'impressione di non prendermi seriamente; io temo di poter essere presa in giro e faccio molta fatica a fidarmi, specie se non lo posso guardare in faccia, e così finiamo per litigare o andare in crisi per delle cazzate.

Con Luca questo non succede quasi mai, e devo dire che per certi versi mi sembra di avere il problema opposto (ma forse per questo argomento ci vuole un post a sé stante).
Inoltre il problema con Luca è che lui, pur lavorando in settimana, lavora spesso all'estero, e il weekend se lo brucia per gli spostamenti in aereo. Così non sempre c'è la possibilità di vederci nei weekend (oltre a esserci quei 230 km di distanza in più, rispetto a Milano, che rendono più costoso e difficile vedersi).

Insomma ho pensato bene di portare Leu al Redentore, vedere i fuochi insieme, e magari andare a dormire in spiaggia. Avevo in mente qualcosa di romantico e avventuroso. Invece è stato un completo disastro.

Innanzitutto, ho stupidamente cassato l' idea di andare al concerto dei Chemical Brothers a Jesolo perché avevo paura che ci saremmo persi e che sarebbe stato pieno di fattoni da rave party, e non me la sentivo di andarci da soli (non me la sarei sentita di andarci neanche con una squadra di rugby al completo, a essere sincera!) ed è stato il mio primo errore.
Poi ho pensato "massì chi se ne frega di vedere i fuochi da vicino, possiamo anche andare al Lido di Venezia e guardarli da lì!" secondo errore. 
Il terzo errore è stato non portare una tenda, nella convinzione che un saccoa pelo in due sarebbe stato sufficiente e che avremmo sicuramente trovato un posto in cui infrattarci lontano da occhi indiscreti.

Insomma, il risultato è stato che da dove eravamo non si vedeva assolutamente nessun fuoco d'artificio, la musica faceva cagare, e non abbiamo chiuso occhio per via del casino e dei ragazzetti ubriachi che ogni tanto ci dondolavano addosso. Ah, e le zanzare ci hanno mezzo divorati.

Beatrice fail...

Non so quale strana forza centripeta tenga Leu vicino a me. Dubito fortemente che un uomo sopporterebbe mai tutti questi inconvenienti solo per un po' di figa (peraltro rotta). 
Dev' essere vero amore se ha resistito così bene a tutti i miei tentativi di sabotarlo: prima mi perdo per Milano, poi lo avveleno con una torta immangiabile, poi i miei scoppi d'ira, e adesso questa roba.
Se all' inizio avevo paura che potesse rivelarsi un nuovo Svuota-mente, il fatto che non mi abbia ancora lasciata dopo questo weekend è una prova d' amore davvero inequivocabile!


Dulcis in fundo, mentre ci stavamo recando in stazione per prendere il treno è scoppiato un temporale che ci ha tenuti pressati sotto il ponte di Calatrava assieme a una quarantina di persone tra cui molti turisti e alcuni tipi strani che continuavano a urlare, spintonarci e a pretendere il nostro cibo a mo' di "elemosina coercitiva".

Beh se è vera 'sta cosa che le brutte esperienze vissute assieme fanno da collante per il rapporto... dopo questa disavventura io e Leu siamo già allo stato di simbiosi!

Non è la prima volta che mi capita di "rovinare tutto" con un partner. Ho vomitato addosso a Mr. Monogamy prima che iniziassimo a frequentarci, e molti dei miei ex hanno subito disgrazie simili in mi compagnia, quando non addirittura causate da me.
Non ricordo chi mi ha appioppato il soprannome di Calamity Bea, forse la mia migliore amica. Ora capisco perché mi calza a pennello.


Sapere che qualcuno ti ama, quando tutto va bene, è sicuramente piacevole. Ma sapere di essere amata anche quando succede un piccolo disastro è una cosa che ti riempie il cuore.
E non solo la persona che ami non ti rinfaccia niente, ma anzi, vedendoti mortificata, ti consola pure, ti conforta, minimizza, addirittura ci scherza su. E' una boccata d' aria fresca, per me!


Non credo in Dio o in entità superiori (anche perché se esistessero si starebbero divertendo alle mie spalle dalla mia nascita peggio di un bulletto dell' asilo!), eppure ogni volta che succede qualcosa di simile, non posso che sentirmi grata. Non so bene verso chi, verso la vita forse. Provo una chiara sensazione di gratitudine.
Sono grata di avere delle persone così fantastiche nella mia vita.


E insomma, questa è la storia di come io e Leu siamo sopravvissuti al nostro peggiore appuntamento. Il peggiore fino ad ora, per lo meno...

Ora devo solo cercare di non organizzare più niente per i prossimi 6 mesi, così forse riusciremo ad arrivare integri alle vacanze di Natale!








Nessun commento:

Posta un commento