lunedì 6 dicembre 2010

La sottocultura nerd



Leo è stato fatto sopprimere, Moreno ha scavato un bel buco e lo ha seppellito l' altro giorno.
Spero che abbia trovato un po' di pace. Mi manca moltissimo.
Comunque, visto che sono in vena di metafore invernali, credo che dopo la neve arrivi sempre un po' di sole.
E la notte si vedono le stelle!

Sabato siamo andati a cena al cinese coi ragazzi, pur non essendo “previsti nel menù”: 
inizialmente Moreno è stato invitato in tutta fretta, poi gli è stato detto dal suo Migliore Amico che in effetti il tavolo era riservato ai soli membri dell' “Associazione”, e che forse non era il caso che andassimo anche noi. 
Dopo un po' di baruffa telefonica, L'Altro Amico insisteva nel dire che non era assolutamente così, e che l' invito era stato esteso anche agli altri non “Associati” presenti all' ultimo Live (il gioco di ruolo dal vivo).
Morale della favola, abbiamo deciso di andare lo stesso. "Mal che vada prenderemo un tavolo vicino al loro, e passeremo la serata a fare pernacchie in quella direzione" pensavo divertita.

Arrivati, scopriamo che gli oscuri membri dell' Associazione altro non sono che i soliti ragazzi con cui Moreno gioca ai LAN party e ai giochi di ruolo, con l'aggiunta della neo-sposa cugina di Moreno, che lui ha presentato loro, e che noi manco sapevamo fosse a quella cena!
Insomma, dopo i saluti e i convenevoli e il felice ritrovamento dei cugini, ci uniamo all' allegra combriccola: per farci spazio viene aggiunto un tavolo rettangolare a quello rotondo in una buffa composizione e noi ci sediamo pronti ad abbuffarci, ridere e scherzare tutti insieme.

Mi sentivo un po' in imbarazzo ad essere l' unica ragazza "in gonna" di tutto il tavolo, e il continuo “sei bellissima”, “ti tromberei tutta” sussurratomi alle orecchie da Moreno di certo non mi metteva a mio agio.
Sono poco abituata a sentirmi attraente.
Sembra una stronzata, ma è una scoperta recente per me, avendo passato tutte le medie e il liceo intrappolata nella parte della secchiona quattrocchi un po' sfigata, e non avendo mai avuto il minimo senso della moda: Il mio armadio è una specie di mercatino delle pulci, un campo profughi pieno di ogni sorta di capi di vestiario richiedenti asilo politico, alcuni dei quali impossibili da abbinare tra loro.
Per quanto possa sembrare ridicolo, a volte stento davvero a credere di poter essere considerata “figa”, e quando succede mi causa parecchio disagio.

Quindi chi me lo fa fare di farmi bella? Paradossalmente, il mio ”femminismo latente”: una volta le donne bruciavano i reggiseni, io oggi mi indigno quando sento dire che "se una donna mette la minigonna, non può certo lamentarsi di essere violentata/molestata in luogo pubblico. Insomma dai, se l' è proprio cercata!"
Penso che le donne abbiano il diritto di indossare il pigiamone antistupro o la vestaglia di Nonna Papera quanto quello di portare i tacchi alti e la mini giropassera, se le fa sentire bene. E per quanto imbarazzante, essere attraente mi fa sentire MOLTO bene!

Imbarazzo (e freddo) a parte, ho passato una bella serata in compagnia.
Quali segreti dell'Associazione dovranno mai discutere, per organizzare una cena per soli membri?” Mi chiedevo mentre sfogliavo il menù.
Non c' erano argomenti particolari riguardanti gli associati, solo quattro chiacchiere tra amici. Amici molto nerd. E l' argomento principale erano i "soldatini":
Mi sono divertita un sacco ad ascoltare la cosmogonia di Warhammer 40k “rivisitata” dall' Amico di Moreno e uno degli Associati. Anche se c'è da dire che capivo la metà di cosa dicevano, non essendo io una che gioca coi soldatini.
Quando sono tornata a casa e mi sono messa a scrivere di una bella serata passata in compagnia, mi è venuta l' illuminazione:


Dev' essere così che si sente un antropologo in mezzo a una tribù di aborigeni! Parlano un linguaggio a parte (il gergo degli smanettoni di WoW e Dota), hanno una cultura a parte, con i suoi aneddoti e i suoi rituali, oltre a figure sociali importantissime, come l' addetto al cibo e alle bevande gassate da sgranocchiare mentre si gioca.
Io sono l' outsider che assimila e cataloga questa cultura "Altra" con occhio neutrale e senza pregiudizi, stando attenta a non lasciarmi condizionare dagli stereotipi tipici che la società ha appiopato a questa parte di sé (cioè che un nerd è sempre e comunque un asociale sfigato, a prescindere).

Dopo cena siamo andati a fare un giro al Samsara, un locale che sto iniziando ad adorare, da quando ho scoperto la carta dei the. Non vedo l' ora di poterci portare qualche mia amica!
Per tutta la sera Il dibattito "Filosofia Vs. Matematica" tra due del gruppo ha intervallato le cronache di Warhammer.
Può sembrare stimolante sulle prime, ma alla lunga mi stufa un po'.

La loro discussione mi sembra un cane che si morde la coda.. Immagino che entrambi sappiano di non poter convincere l' altro della superiorità assoluta della propria materia, ma continuano comunque a punzecchiarsi, in una sorta di balletto fine a sé stesso, regalando agli altri un po' di pausa tra un aneddoto soldatinesco e l' altro.

Per me non ha senso rinunciare a una parte dello scibile umano e considerarla "meno vera", qualunque cosa significhi.
Discutere di queste cose senza passare all' azione non risolve i veri problemi del Mondo, né ci permette di aiutare gli altri. Forse io in questo sono troppo pragmatica.
Nel mio cuore vorrei che ogni ramo della conoscenza fosse messa a disposizione dell' umanità.

E' giusto che ognuno faccia ciò che lo rende felice, senza rompere tanto il cazzo agli altri credendosi superiore o “nel giusto”, e senza chiudersi in una torre d' avorio fatta di termini astrusi. Per quel che mi riguarda, se non sei in grado di far capire cosa studi a un bambino di 10 anni, non sei uno studioso degno di questo nome. Peggio ancora se non vuoi.
Quello che invece la maggior parte degli studiosi di un certo livello fa, quando parla, è amare il suono della propria voce e ricercare l' approvazione di altri suoi simili, elevandosi al di sopra della "plebaglia".

Io che posizione voglio occupare in questo dibattito? E' davvero necessario schierarsi? Cosa mi piace fare, veramente?
Mi piace creare. creare arte, creare mondi , relazioni, seduzioni, suggestioni, emozioni. Se le persone intorno a me si affidano a razionalità, erudizione, capacità intellettuali o intuizione spirituale, io voglio basare la mia vita sulle emozioni.

Su quel singolo momento di perfezione in cui un' emozione ti pervade.


Vi lasciamo con una citazione ancora una volta nerd, giusto per restare in tema, dal finale di Battlestar Galactica:
"Perfezione, di questo si tratta, ci sono questi momenti...in cui puoi sentire la perfezione della creazione, la bellezza della fisica, la meraviglia della matematica, il ripetersi di azione e reazione, e questa è il tipo di perfezione a cui voglio essere connesso."

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