E' vero, lo
ammetto, ho un problema con le tette grosse.
No, non è quello
che pensate voi, non sono ossessionata dalle tettone come la maggior parte degli
uomini, né invidiosa come la maggior parte delle donne.
Io trovo le tette
al di sopra della terza un po' esagerate, e mi fanno impressione allo
stesso modo in cui una persona obesa o anoressica mi fa provare un
misto di repulsione e compassione. Diciamo che soffro un po' per loro.
L'importanza
delle proporzioni
Io stessa non
conosco le cause di questo mio rifiuto.
Forse è solo una
posa perché tendo a snobbare tutto ciò che è anche solo
leggermente popolare, e le tette grosse lo sono.
O Forse è appunto
qualcosa che associo al peso corporeo, in fondo se ci pensate il seno
non è altro che un deposito di materia adiposa attorno alle
ghiandole mammarie.
Forse è dovuto al
mio inconscio tutto incasinato, e a problemi irrisolti con la figura
materna.
Vengo da un liceo
artistico, in cui siamo sempre stati abituati a ore ed ore di copia
dal vero con tanto di modella, e l'immagine di un corpo nudo, di per
sé, non è mai stato un problema.
La nostra modella era davvero molto attraente, e se al tempo avessi capito che mi piaceva forse sarei stata troppo imbarazzata per disegnarla correttamente, ma non mi sarei impressionata né scandalizzata.
Un bel corpo è sempre piacevole da guardare.
Ma quando si comincia a cambiare le proporzioni e a discostarsi dal mio ideale di corpo perfetto, altre sensazioni si fanno strada in me.
Un bel corpo è sempre piacevole da guardare.
Ma quando si comincia a cambiare le proporzioni e a discostarsi dal mio ideale di corpo perfetto, altre sensazioni si fanno strada in me.
Lo strip club
In una delle
nostre esplorazioni notturne, io e Moreno abbiamo passato una serata
alternativa in uno strip club, pieno di modelle e ballerine molto
sexy.
Oltre al disagio
di essere l' unica ragazza che non lavorasse lì dentro, ho provato
anche una sensazione sgradevole nel leggere un sentimento di noia
misto a indifferenza nella maggior parte di quelle ragazze, mentre si
esibivano attorno al palo.
Compassione per
quei corpi sfruttati a parte, da un punto di vista puramente estetico
mi accorgevo di guardare prevalentemente le ragazze con un seno di
dimensioni pari o inferiori al mio, ed erano veramente poche le
spogliarelliste "tettone" che potessero anche vantare un corpo snello e
perfetto.
L'amica del
liceo
“vedi? Il mio
problema non è che ho le tette grosse, sono i capezzoli che sono
enormi e non mi piacciono. Sono orribili!!”
Questo succedeva
un' estate che ero ancora al liceo, davanti a una mia compagna di
classe che si stava mettendo il costume da bagno di fronte a me.
In quell'
occasione non era stato impressionante né disgustoso trovarmi di
fronte a una quinta o forse sesta abbondante con tanto di capezzolo
“orribilmente enorme”, come lei lo definiva.
Un po' perché
all' epoca non ero nemmeno consapevole di essere bisessuale, o non
volevo ammetterlo, e cercavo di restare composta e di non arrossire di fronte a un'amica
che mi offriva uno spaccato del suo corpo tanto ambito tra i nostri compagni di classe maschi, e mi confessava qualcosa di così delicato come la repulsione che
provava per il proprio seno.
Ma non ci ho trovato niente di strano anche e
soprattutto perché quella ragazza era alta oltre un metro e ottanta,
ed era in grado di prendermi in braccio e sollevarmi in qualunque momento.
Su di lei delle
forme prosperose erano più che gradevoli alla vista.
Quindi anche la
mia percezione di cosa sia esteticamente gradevole è alterata dai
sentimenti che provo per quella persona, in questo caso la forte
ammirazione e amicizia, e dal resto del corpo.
Continuo a pensare
che, su di una ragazza della mia stazza, un paio di tettone
risulterebbe semplicemente ridicolo, ma non lo penserei mai di quella
mia amica dalla faccia d'angelo e dal corpo di valchiria.
(Ah e per chi si facesse strane idee sulla mia amica, ehm... se l' è "aggiudicata" mio fratello, quindi non rompetemi le palle: non ho storie lesbo legate al liceo da raccontarvi!)
Sensibilità e
terminazioni nervose
L' aspetto però
meno affrontato, delle dimensioni del seno, è un aspetto prettamente
pratico legato alla sfera sessuale, ma non solo.
Non è una gran
scoperta che un organo più grande sia generalmente meno sensibile
di uno più piccolo. Come si è già detto per le dimensioni del
pene, le terminazioni nervose tendono ad essere più concentrate in
un unico punto in caso di organi piccoli, mentre un membro molto
grande risulterà conseguentemente meno sensibile e necessiterà di
un maggior lavoro di stimolazione.
Lo stesso concetto
si applica alle dita o ad altre parti del corpo, ed è soprattutto
vero per gli organi sessuali e le zone erogene.
Quindi anche per
il seno.
L' areola e il
capezzolo sono estremamente sensibili in una donna proprio perché
ricchi di terminazioni nervose, le quali permettono alla donna di
provare molto piacere sia durante i preliminari, che durante
(addirittura) l'allattamento!
Ma questo tabù è a sé stante e andrebbe affrontato a parte.
Basti sapere che
sì, allattare è un' esperienza piacevole, e non nel senso più “casto”
del termine.
Quindi a letto, a
meno di non avere un partner particolarmente esperto, o a meno di non
far parte di una rara eccezione di donne prosperose ma ipersensibili,
sembrerebbe più comodo e conveniente avere un seno piccolo. Diciamo
che su questo ho una certa esperienzapersonale, anche se non ho mai letto studi che dimostrino un collegamento tra le dimensioni del seno e la sensibilità, quindi il mio "campione" non è abbastanza vasto da costituire uno studio vero e proprio. E' solo una cosa che ho notato tra le persone che conosco:
Ttutti i ragazzi e ragazze a cui ho chiesto mi confermano che in linea generale sono le ragazze con il seno più piccolo ad essere più sensibili.
E le poche esperienze che ho avuto con delle ragazze sembrano confermarlo...
durante l'allattamento la sensibilità dei capezzoli diventa nulla,allattare è"un esperienza piacevole" a livello puramente emotivo.per piacevolezze meno caste esistono metodi più efficaci
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