giovedì 1 luglio 2010

Prince-Polycharming

http://www.southparkstudios.com/avatar/
è uno strumento molto carino!!




Guardo Moreno mentre gioca al pc.
Lo osservo, è concentrato e il suo sguardo è fisso sul monitor, espressione
seria ma rilassata, la bocca leggermente aperta. Il mio ragazzo è perfetto, e non sembra accorgersene mentre me ne rendo conto.
Come un uomo così intelligente, equilibrato, razionale e con i piedi per terra sia finito con una come me resta un mistero. Io sono l'esatto opposto di Moreno: mi agito per un nonnulla, sono impacciata, timida, disordinata e smemorata, troppo emotiva e tendente al depressivo. Ricordo una delle prime volte che mi ha vista piangere (che è quasi una routine per me) e si è preoccupato per me.. era sempre vicino al pc, all'improvviso mi sono resa conto di quanto fosse bello stare con lui e di quanto avessi da perdere se non fossimo più potuti stare insieme.. "Amore, cos'hai?? Smettila ti prego, mi fai preoccupare!" la sua espressione è passata da "sono troppo contento" a "cucciolone bastonato" in un millisecondo. Mi abbracciava, mi coccolava e mi stringeva deciso come fa di solito.
Mi piace la sua stretta forte e decisa. Anche se più di una volta mi ha fatto male, perché io sono fisicamente una merdina. Ecco un'altra cosa in cui siamo agli antipodi: lui grezzo orso delle caverne, io scricciolo che si ammala e cade giù con niente.
Eppure questa persona mi ama. E me lo ripete in continuazione. Come posso spiegargli che piango perché mi sento indegna? Che ho passato i 25 anni e ancora non ho un lavoro fisso, un titolo di studio e una prospettiva per il futuro? Che da anni ripeto sempre lo stesso schema di traslocare, ricominciare vita daccapo e poi mollare tutto perché non mi soddisfa?

Non mi sono riuscita ad adattare, quindi devo avere qualcosa di rotto. almeno è così che mi sento se mi ascolto dentro.. come un orologio a cucù fuori tempo... Sono io la più anziana dei due, e dovrei essere io quella più responsabile e con la testa sulle spalle. E invece continuo ad andare alla deriva senza riuscire a dare un senso alla mia vita, né un freno a comportamenti autolesionisti o irresponsabili, come dilapidare quei (pochi) soldi che abbiamo in stronzate.
Non ho la concentrazione né la serenità (né tantomeno la voglia) di studiare per poter passare gli esami né per fare bene il mio lavoro, qualunque lavoro esso sia. A volte ho l'impressione che di volta in volta i miei capi abbiano bisogno di qualche scusa per non licenziarmi... Chissà, mi dico, magari gli faccio pena, oppure il tizio che ci prova con tutte in call center pensa solo che io abbia un bel culo. In fondo è per quello che una volta mi ha chiesto il numero, tra l'altro usando lo strumento di notifica del pc del lavoro, che dovrebbe servire per comunicazioni legate al lavoro, appunto.
Voglio davvero passare la mia vita in un ambiente del genere? Ma poi esiste davvero un posto di lavoro in cui nessuno ci proverà mai con me, in cui verrò valutata per le mie effettive capacità? E sarebbe davvero un bene? Quali sono le mie capacità, in fondo.. a parte avere un bel culo?

A volte mi sorprendo a rimpiangere gli anni in cui ero solo una piccola secchioncella di provincia, bruttina e ingenua, e i ragazzi fighetti e ritardati guardavano le altre e non me. Anche se tutti mi reputavano un cesso, almeno mi lasciavano in pace, e gli adulti mi rispettavano perché pare fossi molto intelligente. Ora invece i fighetti mi trovano strana per quello che dico, gli intellettuali mi credono stupida perché non me la tiro abbastanza e quelli che erano "gli adulti che mi rispettavano" ora sono solo un branco di 60enni arrapati e frustrati, i quali vogliono qualcosa da me che di sicuro non ha nulla a che vedere con il mio intelletto..
Pare che solo verso un ristretto numero di ragazzi più giovani e disperatamente nerd io possa ancora trovare un minimo di calore umano.. ma anche lì è da capire se si tratta di vera ammirazione o di semplice astinenza da ragazze....

Moreno ora sta chattando mentre mi guarda e mi sorride. riesce a scrivere senza guardare la tastiera, anzi fa anche 2 o 3 cose insieme a volte. Ricordo quando alle medie ero tra Chiara e Francesca in classe, e a volte mi trovavo a sostenere due conversazioni diverse contemporaneamente mentre disegnavo sul banco per la gioia delle bidelle :D
Ora non mi riesce più, anzi è tanto se di cose ne faccio una alla volta. Cosa è cambiato da allora? Gli amici diranno che la scuola prima dell'università è tutta più facile, e che dopo sono gli argomenti che si fanno più complessi, e la mole di studio, e il linguaggio specifico usato, ecc. Eppure sento che qualcosa in me è cambiato, e non so neanche io come ho fatto a ritrovarmi, da secchionazza quale ero, a una qualsiasi, insignificante "gnocca senza testa". Almeno stando a come mi reputano gli altri. E con altri intendo gli estranei, quelli con cui ho rapporti di lavoro o di altro tipo , non certo gli amici che mi conoscono da una vita, o chi mi ama e sa come sono fatta davvero, momenti di scoramento a parte.

Mentre questi pensieri si affollano nella mia mente, le lacrime mi tornano agli occhi, proprio come quella volta.. Come potevo, allora, e come posso, ora, dire a Moreno che piango perché ho paura? So che tutto quello che mi sta succedendo è davvero troppo bello per essere vero.. che prima o poi Moreno aprirà gli occhi, e mi vedrà per la ragazza vuota e priva di qualità che dentro di me, in fondo , ho sempre pensato di essere. Perché laddove c'è un'aspettativa da deludere Bea è lì, sempre pronta a dare il peggio di sé, a fare dietrofront e scappare, arrivare in ritardo, fare errori, andare nel panico.
"Chissà quanto durerete :)" dice un amico in chat, privo di cattiveria, ma conscio che niente dura per sempre. Chissà quanto potrà durare. Se vinco alla lotteria sono soldi miei, ma non ho fatto niente per meritarli. Vale anche per l'amore? Per quanto tempo è lecito ricevere un amore che non si sente di aver meritato? E l'amore è davvero una cosa che si deve meritare? O è forse l'unica cosa che possiamo permetterci di dare via in cambio di niente, proprio perché più ne diamo , più possiamo darne? Sullo schermo una piccola esplosione, e anche l'ultimo pinguino su carro armato esplode in una macchietta di sangue, molto simile a quella zanzarina che è finita spiaccicata sul muro propiro 2 secondi fa. Vittoria!
Ricaccio indietro le lacrime e rispondo al sorriso del mio amore.. "Toh, la tua amica è di nuovo online e ti saluta..cosa le dico?" "ora abbiamo da fare.. tra poco devi partire" sussurro sciogliendomi nei suoi occhi. "già.. beh avrete tutto il pomeriggio per fare quello che volete.. porcellone!" Mi bacia e mi guarda, dolce e un po' preoccupato come sempre. "ti porto una pizza?" "mmm..ok!" "...che gusto?" "boh. Fai tu. sorprendimi!" sorrido, lui mi prende in braccio e mi porta a letto per una mezz'oretta di coccole prima di salutarci. Lo annuso "..puzzi!" "anche tu" "no, non è vero!" "... hai ragione. Mi piace prenderti in giro!"

Continuerò a sentirmi una che ha vinto alla lotteria dei soldi non suoi, consapevole di poter essere scoperta in qualsiasi momento. Fino ad allora, però , intendo godermi il mio premio il più possibile, fino in fondo, e, perché no, anche impegnarmi a far sì che alla fine sia un premio meritato, e non rubato! A Moreno: anche se odi le poesie, beccati questa! Tié!!

"amo in te le cose lontane
amo in te l'impossibile
entro nei tuoi occhi come in un bosco
pieno di sole
e sudato affamato infuriato
ho la passione del cacciatore
per mordere nella tua carne.
amo in te l'impossibile
ma non la disperazione."
[LETTERE DAL CARCERE A MUNEVVER - Prigione di Bursa, Anatolia 1943, Nazim Hikmet]