lunedì 27 dicembre 2010

Così lontano, eppure così vicino al mio cuore


Distanza








Com'è essere in una relazione a distanza?

Posso dirvi che non è facile. Ti preoccupi tutto il tempo, ti manca(no) il tuo/i tuoi partner, ti manca sentire  i loro corpi tiepidi vicino a te, sentirli ridere... potrei andare avanti, come spesso faccio nella mia mente... le cose che inizieranno a mancarti, piccoli dettagli, sensazioni, odori...
E' come visitare Venezia, sapete? La gente dice che tutti si deprimono dopo aver visitato Venezia, la sua bellezza schiacciante fa sembrare il posto in cui vivi cupo e noioso, grigio e privo di vita in modo deprimente.
Ma non è tutto privo di vita... hai portato un po' di quel colore con te e allo stesso modo mi trovo spesso a sorridere invece di crucciarmi quando penso al tempo speso con b e m. I giochi da nerd, i giochi spinti...
gli imbarazzanti contatti visivi  tra noi due ragazzi e la comprensione senza parole...

E cominci a rivedere alcune cose, come... avevamo davvero quella comprensione-senza-bisogno-di-parole? O ero solo io a pensare positivamente? Ora questo suona un po' critico, ma non è male secondo me... Ho certamente capito alcune cose che farei diversamente... oserei dire, meglio... se tornerò. Forse loro vengono a trovarmi, sono entrambe cose per cui non vedo l' ora.
Ovviamente siamo ancora in contatto... ma è così limitato... veramente se scrivo gI love youh sono solo 8 lettere, seduto qui... fredde, sottili, immobili righe nere su uno sfondo bianco, che non esprimono niente di ciò che sento davvero, che sarebbe più come un colorato, inarrestabile universo in espansione, troppo complesso per, ancora, forzarlo in parole semplici.
E so che b a volte prova lo stesso...
Sentire la propria mancanza fa male, così che si fa? Si prova a non pensare l' uno all' altra, forse anche a non parlarsi... funziona abbastanza bene dopo un po', passi la giornata a fare le tue cose, nessuna pesantezza attorno al tuo cuore... ma poi ti corichi per riposare e come una piena che straripa non puoi evitare di pensare a chi è così lontano, eppure così vicino al tuo cuore. Cosa aiuta contro il dolore? C' è la tentazione di... sostituire.
Distrazione. Tenere gli occhi aperti per altri... ci sto provando, diavolo, lei vuole perfino che lo faccia... ma come una nave fermamente ancorata, non posso lasciarmi completamente andare. Sapete come sentire meno la mancanza di qualcuno, senza essere in grado di amarlo di meno?
Quindi, per riassumere, è un insieme di sensazioni... certo sono triste alle volte, mi mancano... altre volte lascio vagare la mia mente, pensando come sarà bello incontrarsi finalmente di nuovo, mostrare loro la stessa gioia che mi hanno dato là, pensare a cosa fare, ricordare piccoli eventi...
Ed è bello. La mente supplica per una conferma: g sì, mi machi anche tu... Vorrei che fossi qui...h cose del genere... potrei sentirle tutti i giorni, potrei dirle semplicemente per altrettanto tempo.

Spero che questo tempo che passiamo lontani renderà solo il nostro incontro ancora più piacevole, dato che, dopo tutto, può una persona conoscere la vera gioia senza la vera sofferenza? Ma questo è un altro argomento...


sabato 18 dicembre 2010

LE NOVITA' DI NATALE

Pino!
Il Natale si avvicina, e ammetto che sono in fibrillazione! Quest'anno potrò passarlo con un fidanzato stratosferico! Finalmente!! Passiamo subito in rassegna le novità:

Pino è diventata il regalo di compleanno del fratellino di Moreno.

Non posso certo dire che mi mancherà terribilmente, perché non è un problema andare a trovare la sua famiglia.
Vivono in una casa grande e accogliente, in cui sono certa la gattina si ambienterà presto. Sono solo un po' preoccupata per come un ambiente così caotico possa influenzarla, e poi non ho molta fiducia nella loro capacità di proteggerla:

Di solito, quando sento una famiglia raccontare che il loro precedente gatto è scappato per non fare mai più ritorno, liquido quelle persone come incapaci di prendersene cura, persone a cui mai affiderei il mio batuffolo peloso.

Ma Pino è la gattina di Moreno, e non ho diritto di mettere bocca in queste questioni. Mi sento anche poco in diritto di criticare o dare indicazioni alla famiglia di suo padre, dato che noi per primi non siamo sinceri con loro: quando andiamo a trovarli, sono sempre molto a disagio per il fatto che non conoscono la vera natura del mio rapporto con loro figlio.
Mi sembra di rubare loro qualcosa, o di truffarli. 
E la cosa si nota parecchio...

Sono a disagio per quello, e anche per il fatto che ogni tanto si lasciano andare a delle sparate tipo: "ma quindi tu credi al matrimonio, hai fatto comunione e cresima?" 
Con me. Non so ancora molto bene quanto posso dire di ciò che penso, con loro, perciò cerco sempre di dare risposte molto goffe e diplomatiche. Chissà se mi credono una specie di cretina...
Anche la nonna di Moreno, buona e cara quanto vuoi, ma fa un po' sorridere quando la sento dire "Eh, ma poi quando Moreno troverà un lavoro fisso dovrai essere tu a cucinare!" 

O meglio, mi farebbe sorridere, se non mi facesse impressione:
Ho paura che questo loro atteggiamento, questo loro dare per scontato che una cosa la facciano tutti, solo perché a loro è stato insegnato di farla (e che a loro è stato insegnato così perché era, è, e sempre sarà il miglior modo di vivere per loro, anche se questo non lo dicono) sia in realtà il sintomo di un problema più grande. 

Mi riferisco al condizionamento culturale e sociale che subiamio ogni giorno, fin dalla nascita, ben radicato nella nostra mentalità e a volte addirittura nel nostro inconscio, di cui loro mi forniscono solo alcuni esempi: il rosa è un colore da femmina, il blu è un colore da maschio, le donne devono cucinare e essere carine e alla moda, l' uomo deve lavorare duro, le persone si devono sposare, i figli devono essere battezzati finché non possono decidere, e li si convince a fare cresima e comunione con l' argomentazione dei regali. E il Natale BISOGNA rendere grazie al Signore. E' obbligatorio.
O meglio, puoi sempre scegliere, Dio ci dà il libero arbitrio.

Ma se scegli di non stare dalla loro parte? Beh, in tal caso dopo la morte c'è l' Inferno, per chi ci crede, e in vita ci sono ostracismo sociale, mobbing, giudizi negativi, abusi e soprusi.
"se non fai la cresima, non ti potrai mai sposare!" disse la madre di una mia amica, aggiungendo la bici nuova per rinforzare il concetto.

Capito, quanto sei libero? Libero di subire terrorismo psicologico e di farti comprare.

Io e Moreno siamo la coppia più anomala che loro potranno mai conoscere, probabilmente.
Almeno, quando ci avranno conosciuti davvero!
Ammetto però che mi sta bene rimandare il momento della verità a quando Moreno avrà trovato un' altra ragazza da presentargli fisicamente. E' una proposta elaborata da me.
In questo modo, si renderanno conto di cosa un rapporto del genere comporta a livello pratico. Non potranno evitare di prenderci sul serio, e Moreno non dovrà fare la figura del "corno tonto e felice" con suo papà (né io ci tengo a fare la parte della puttana che lo ha stregato con le sue idee da hippie sconclusionata).

Vorrei solo che il momento della verità arrivasse un po' meno lentamente! L' attesa è un po' troppo snervante...

Ancora non sappiamo come passeremo le feste di Natale, so solo che voglio mangiare un sacco di schifezze e mandarini!
Sarò già contenta di poter festeggiare un Natale e Capodanno qualsiasi, dato che per poco ho rischiato che il mio ragazzo cancellasse il Natale!

Ho scoperto di essermi messa con il Grinch... Moreno non vuole sentir parlare di Natale.
Forse sarò culturalmente programmata anche io, o sarò stata corrotta dallo spirito consumistico-mangereccio del Natale commerciale, ma pur non credendo nello spirito della natività come lo intendono i cristiani, mi piace festeggiare in famiglia.

Vedere i miei amici atei che non festeggiano il Natale per partito preso mi fa sempre po' tristezza. Mi dà un senso di “crisi adolescenziale” mai superata: ormai si perde il motivo profondo per cui i valori tradizionali vengono rifiutati, l' unico vero scopo di questo impuntarsi contro il Natale è indispettire chi lo celebra, per vendicarsi dell' obbligo al catechismo e alle tradizioni familiari imposte dal più vecchio al più giovane, da padre a figlio, da nonno a nipote.

Grazie, mamma, per non avermi mai obbligata a un bel niente di niente!
Ho sempre potuto scegliere che valore dare alle cose, ho sempre potuto chiamarle con il loro vero nome, senza caricarle di astio o di significati nascosti.

Non credo che il Natale sia solo una festa ipocrita consumistica, né esclusivamente religiosa, visto che le sue origini sono tutto fuorché cristiane.
La maggior parte delle festività cristiane è una sovrascrittura dei rituali pagani, basati principalmente sui cicli stagionali di civiltà basate sulla tradizione agricola, e che quindi dovevano fare attenzione a fenomeni astrologici come l'inizio del riallungarsi dei giorni, solstizi ed equinozi, calendari per semina e raccolta e altre amenità simili.

Non sono una contadina e dei cicli agricoli mi importa poco, ma per me il Natale significa soprattutto un' occasione di raccoglimento in famiglia, il punto in cui si fa il pieno di energie (= di cibo) per affrontare il periodo invernale più duro di gennaio-febbraio. 
E' anche un momento di svago prima del ritorno alla routine lavorativa quotidiana per chi lavora, e l'ultima distrazione prima degli esami per chi studia, come me.

Insomma è un' occasione d' oro per scaricare le tensioni accumulate dopo la fine dell' estate e scrollarsi di dosso il grigiore dell' autunno, essere ancora più orsi e rannicchiarsi sotto le coperte con una tazza di cioccolata mentre fuori nevica.
Un azzeramento del contatore, per ripartire da zero.

La prospettiva di dover fare a meno della mia ricarica invernale, perché sto con un ragazzo che è pieno di astio verso ogni parte della tradizione cattolica che lo ha condizionato per anni, rendendolo insofferente, mi ha così scoraggiata che mi sono chiusa in me stessa, come faccio di solito quando non so come affrontare un problema grave.

Moreno si è così preoccupato per il mio silenzio, che mi ha concesso di rivedere un pochino la sua politica anti-natalizia: festeggeremo, ma a modo nostro, possibilmente senza cadere nel vortice del consumismo regalizio, delle lucettine da attacco epilettico e delle decorazioni kitch impossibili da smaltire.
Il pensiero di un Natale alternativo, a base di decorazioni fatte in casa, cibo ciccione, coccole, e sesso a volontà, è anche più allettante di un Natale tradizionale!

In più il 19 A. torna dalla Bolivia, e il 21 dovremmo vederci.
Spero di poter festeggiare insieme a lei il Capodanno! Ormai è una specie di rituale, sarebbe già il terzo anno di fila! Quindi la conosco già da 3 anni... sono tanti!

A. è la mia amica ideale, siamo entrambe appassionate di Oriente e Antropologia, lei si è laureata nel corso di giapponese a cui mi sono iscritta, e sta per prendere la specialistica in Antropologia, a cui vorrei iscrivermi una volta laureata. Se fossimo parenti saremmo gemelle!
Il nostro sogno è andarcene in Australia (altra cosa in comune) a inseguire gli aborigeni...

Il giorno di Capodanno è anche il compleanno di Moreno. Vorrei fargli un regalo carino e festeggiare in maniera speciale. Per l' organizzazione della festa ho chiesto ad A. la quale mi ha proposto di lasciare la parte logistico-organizzativa a una nostra amica tutta lustrini e vestitini stilosi, quindi conoscendola un pochino, pronostico  già che finiremo in qualche discoteca porno-gay... ci sarà da ridere!

Gli amici di Moreno, anzi i “Tosi”, come li chiama lui, quest' anno faranno i disertori. Di solito passano il 31 tutti insieme facendo cose da nerd, invece poche settimane fa due di loro hanno litigato, mentre l' altro se ne andrà per conto suo a Londra.
Quindi rimane un amico che festeggerà con noi. Sempre che abbia voglia di seguirci nella discoteca porno-gay!

Quest' anno non tornerò in Liguria. Anche se mia nonna peggiora ogni giorno di più, non me la sento di andare a casa da sola, e non voglio trascinare Moreno con me. I pacchi con le cose di casa non sono arrivati, e la riunificazione dei gatti non è andata come speravo.
Finché Moreno non ha la certezza che lo tengano dove lavora, non voglio creargli problemi facendogli chiedere giorni liberi per andare in giro, soprattutto con questo tempo. 
Meglio barricarsi dietro le coperte, al caldo.
Ce ne staremo tranquilli a casetta nostra, in attesa di tempi migliori.

Mi dispiace un po', perché già quest' estate non sono riuscita a beccare a casa mio fratello, ma d' altra parte non posso certo dire di sentire nostalgia di casa. 
La famiglia con cui sono cresciuta, quella di cui ho tanti bei ricordi e che associo alla vecchia casa dove sono cresciuta, non vive più lì da molti anni ormai. 
E' solo un ricordo sbiadito, per me.

Del vecchio spirito di famiglia Gamba spero di poter almeno salvare i piatti tipici delle feste!
Mi sono fatta passare le ricette del cocktail di gamberi e dello zuccotto alternativo (odio i canditi), uno dei dolci più colesterolemici di sempre. Spero saranno graditi anche ai miei familiari acquisiti!

Luedì dovrei rivedere anche Chele e R., un mio ex. Purtroppo quest' ultimo ha fatto la sua solita scenetta vittimistica in cui io recito la parte della stronza che non sottostà alle sue condizioni...

Sono un po' esasperata dal suo atteggiamento, e con tutte le cose che sono capitate in questo periodo, non ho proprio le forze di affrontare anche discussioni con una persona che ho sempre considerato molto importante nella mia vita.
Come dice lui, ci rivedremo se e quando potremo (e vorremo) passare del tempo assieme.

Non vedo l' ora di sentire quali novità ha Chele da raccontarmi. L' ultima volta che l' ho vista era venuta a trovarci con il suo nuovo ragazzo, per poi fare insieme un romantico viaggetto a Verona. 
Vorrei approfondire la questione delle sue “proporste indecenti”: pare abbia persone da presentarmi per “triangoli piccanti”... chissà se potrà venirne fuori qualcosa di buono!

Onestamente non penso sarà possibile sfruttare l' occasione, visto il mio calo di desiderio dovuto all' uso della pillola e il dolore addominale legato all' endometriosi.
La proposta, poi, mi sembrava tanto incentrata sul lato fisico della faccenda e poco sulla connessione intellettuale/emotiva, un vero turn-off per me.
Cosa potrebbero mai sperare di ottenere da me delle persone arrapate, magari con l' aspettativa di di prestazioni da film porno?

Ora come ora, dubito di poter soddisfare chissà quali desideri, anche se ultimamente stiamo un po' migliorando sotto le coperte...
Sono curiosa di sentire cosa Chele ha da propormi di preciso!
In fondo per me non è essenziale cuccare in questo momento. Se potessi farmi  anche solo qualche nuova amicizia, non lo considererei certo un fallimento!

L' altro giorno ho sentito in chat S., la mia amica e collega di sondaggi. Mi è venuta nostalgia del periodo in cui ho vissuto a Mestre, delle nostre serate passate a sgolarci intervistando vecchiette sorde e sgranocchiando ogni sorta di cibo-spazzatura...
La chat di facebook non è mai il massimo dell' efficienza, ma dà sempre il suo peggio quando a cercarmi è una persona con cui ho interesse a comunicare. 
Quando il mio interlocutore è qualche arrapato sfigato che spera di entrare nelle mie grazie facendomi i complimenti per le foto in un italiano sgrammaticato da sms, invece, funziona sempre a meraviglia!

A un certo punto la mia amica mi ha detto che non riusciva a rispondermi velocemente in chat perché stava leggendo il mio blog. “Davvero?” ho pensato io. Ero un po' stupita.
Mi fa sempre un po' strano realizzare che la gente legge effettivamente quello che scrivo.
Anche perché i followers ufficiali, nella finestrella di blogger, sono solo 2...
Non ho idea di quale sia il numero effettivo dei nostri lettori "sommersi".

A volte mi chiedo cosa possa portarli a leggermi, come spesso mi sfugge il perché io stessa scriva. In origine volevo che una coppia poly (noi) parlasse a un pubblico mono per spiegare loro le nostre ragioni, ma mi rendo conto che le persone che ci seguono sono semplicemente nostri amici o persone che già sono “dalla nostra parte”, per così dire. Nessun monogamo sprecherebbe mai le sue giornate a leggerci, se fosse intimamente convinto che stiamo sbagliando.

Credevo di poter aiutare a far crescere il dialogo portando le mie esperienze personali, ma mi rendo conto che, rispetto a tante altre realtà poly presenti nella blogosfera, ho ben poca esperienza da condividere. Ora come ora, a parte il mio Tom, lontano anni luce, che ogni tanto mi cerca su messenger per dirmi che mi ama, non c'è niente che potrebbe portare gli altri a distinguerci da una qualsiasi coppia monogama.

Forse devo imparare ad accettare questa cosa: non ha senso cercare a tutti i costi altri partner per poi ritrovarsi a scegliere frettolosamente e rimanere delusi. Sarebbe come scegliere un partner qualsiasi per paura di restare single per sempre!

Sono disposta ad aspettare le persone giuste, anche se tutto questo baciarsi sotto il vischio mi rende un po' impaziente, e ci sono già un paio di persone con cui vorrei avere il coraggio di farmi avanti... Ma alla fine chissà se lo farò davvero!
Auguratemi buona fortuna..

Moreno sostiene che dovrei avere più fiducia in me stessa, e che potrei scoprire che le persone che mi piacciono in realtà ricambiano molto più spesso di quanto pensi...

Comunque vada, spero di passare un bel Natale e un Capodanno/compleanno col botto!

Credo che ci sentiremo dopo le feste se non avrò voglia di scrivere.

Quindi auguro un Buon Nachele e un felice Capodanno a tutti!

Bacini bacioni
   

mercoledì 8 dicembre 2010

GLI AMICI DEL TUO PARTNER


GLI AMICI DEL TUO PARTNER

*premessa: mi scuso per l'orribile uso del genere maschile/femminile in questo post: purtroppo la lingua italiana vuole il maschile neutrale quando il genere del soggetto non è specificato, ma siccome essendo femmina questa regola mi è venuta un po' a noia, e siccome noi abbiamo sia amici maschi che amiche femmine, ho deciso di mescolare i due generi arbitrariamente.
Poi essendo bisessuale, non vi dico quanto poco mi importi delle pudenda di potenziali partner!
Mi scuso se la cosa manda in confusione le lettrici femmine e i lettori maschi!
Vi conviene abituarvici: è l' unico modo che ho trovato per non far sentire né maschi né femmine esclusi dal discorso! *

In un momento di coccole, io e Moreno abbiamo discusso gli Agreements del nostro rapporto, ispirandoci ad alcune parti del libro "The Ethical Slut", un libro che mi è stato regalato da un caro amico.
Non è mai stato pubblicato in Italia, forse a causa dell' argomento che tratta: le relazioni aperte e dintorni.
Visto che la maggior parte dei miei amici non ha voglia o non è in grado di leggerlo in inglese, ho deciso di farne una traduzione non-ufficiale, cosa che però mi sta prendendo più tempo del previsto.

Gli agreements, secondo Il Libro, sono degli accordi ESPLICITI, stipulati all' interno di una coppia o di una cerchia di partner mettendone tutti al corrente in maniera diretta.
Hanno lo scopo di non ferirsi inavvertitamente, dando per scontate alcune cose che l' altro potrebbe non aver preso in considerazione.

Siete gelosi del vostro letto, e non volete che nessuno oltre a voi e al vostro coniuge ci dorma? Stabilite accordi per dormire fuori quando si fa un' orgia!
Non volete prestare Il vostro "giocattolo" a nessuno? Dite chiaramente agli altri partner di comprarsene uno tutto loro.
E così via.

Un post più dettagliato verrà fatto in seguito, ma per ora voglio concentrarmi sul "chi puoi farti", sottogategoria: amici del tuo parter, sì o no?

Uno degli agreements più importanti e prioritari , da impostare in una relazione aperta, è con quali categorie di persone possiamo provarci senza ferire i partner già esistenti.
Io e Moreno siamo abbastanza elastici, non ci vieteremmo mai di frequentare una persona a priori per il lavoro che fa o per lo stile di vita che ha.

Ci sono categorie che abbiamo demarcato come tabù, per ovvie ragioni:
Abbiamo escluso parenti, amici stretti di famiglia e colleghi (ho già avuto problemi con questi ultimi).

La nostra discussione si è un po' incagliata alla voce AMICI: 
Siamo in disaccordo sull' atteggiamento da tenere. Secondo lui non ci sono poi tanti problemi, mentre io ho paura che un coinvolgimento dei nostri amici nella nostra vita sessuale-affettiva potrebbe risultare disastroso.

DEFINIZIONE DI AMICI: Premetto che con "amici" non intendo la larga cerchia di persone con cui ci si trova a bere una birra la sera, ma solo gli amici più stretti: un rapporto che ha ormai superato il semplice livello di "collega" o "conoscente", quindi persone di cui sentiamo di poterci fidare e che pensiamo possano capirci meglio di quanto farebbe ad esempio un parente, proprio perché gli amici, a differenza dei familiari, si scelgono. Per essere chiari: le mie amiche sanno tutte che io e Moreno siamo una coppia aperta, mentre con conoscenti e colleghi preferisco tutelare la mia privacy per non subire discriminazioni.


Sì O NO?: E' difficile elaborare un piano d' azione universale, anche perché i nostri amici sono un gruppo molto eterogeneo. Si tratta di rapporti diversissimi tra loro  per carattere, situazione in cui ci siamo conosciuti, opinioni e gusti in comune: alcuni li conosciamo dalle elementari-medie, altri dal liceo, altri li abbiamo conosciuti sul lavoro o all' università.

I nostri amici sono diversi da noi. ci siamo divisi e riuniti varie volte nel corso del tempo, e spesso abbiamo fatto scelte ed esperienze profondamente diverse, come quelle di relazione: 
Una mia amica ha di recente avuto un bimbo all' interno di una relazione monogama, l' altra mi ha sempre detto di voler restare vergine fino al matrimonio, un' altra è single felice di esserlo, perché mette lo studio e gli amici prima degli uomini, e un' altra ancora preferisce i trombamici alle relazioni monogame fisse.

Non conosco abbastanza gli amici di Moreno per poter parlare di loro, ma suppongo che anche tra loro si possano riscontrare atteggiamenti estremamente diversificati, nei confronti del sesso e delle scelte di relazione.

Oltre a ovvi motivi di compatibilità con il partner, coinvolgere nostri amici più o meno stretti nella nostra vita sentimentale potrebbe anche avere conseguenze sulle nostre vite.

Tutto questo varia a seconda del livello di coinvolgimento , ma in linea generale, la mia scarsa esperienza in questo campo mi ha insegnato che coinvolgere degli amici a livelli "bassi" (la tipica soluzione "solo un po' di sesso tra amici") nel tentativo di non creare troppo conflitto, porta facilmente a un abbassamento del rispetto e della stima che questi amici hanno di te.
Se non a un azzeramento!

La mia esperienza è troppo limitata per affermare con assoluta certezza che le amicizie possano sempre e solo essere rovinate da un coinvolgimento sentimentale o sessuale, piuttosto che arricchite dall' introduzione del contatto fisico come nuova dimostrazione di affetto.

Ma la mia paura che la brutta storia si ripeta mi porta a cercare di evitare l' eventualità il più possibile, relegando (ingiustamente) le persone che identifico come "amiche" in una sorta di limbo asessuato della mia psiche, in cui sia assolutamente inconcepibile anche solo ipotizzare una relazione diversa con loro.
Benvenuti nella "zona amici", gente!

Mi spiego meglio: la mia paura principale è che un rapporto di amicizia, già impostato da anni, con le sue dinamiche e i suoi delicati equilibri, possa risentire di una nuova dimensione fisica.
Se anche un rapporto tanto antico potesse sopravvivere a un cambiamento così profondo, non credo sia possibile senza un certo grado di destabilizzazione, disturbo o addirittura danno all' amicizia.

Visto che sono la solita pessimista, durante la discussione con Moreno sono stata io a portare le ipotesi più negative. Mi sono chiesta: qual' è la cosa peggiore che potrebbe succederci?

_ La persona coinvolta potrebbe sentirsi solo un nostro giocattolo.
Vedendoci così affiatati, e partendo dal presupposto che viviamo insieme e ci conosciamo meglio di chiunque altro, potrebbe sembrare impossibile a un altro partner inserirsi ed essere considerato un nostro pari, invece che solo un' appendice del nostro rapporto. 
Data la nostra scarsa esperienza e l' assenza, finora, di altri partner fissi, saremmo noi abbastanza bravi da non dare questa brutta impressione?

_ L' amico coinvolto potrebbe vedere il partner come un semplice svago, in attesa di una storia seria, mentre questo potrebbe affezionarsi e soffrirne.

_Tra gli altri amici potrebbe innescarsi il meccanismo del "perché proprio lui/lei e noi no?"
(Giuro che è possibile. Non l' ho vissuto in prima persona, ma mi è stato raccontato!)

_ Potrebbe esser bello finché dura, e poi alla prima prospettiva di una relazione normale, di un partner standard, mono e geloso, una persona presentabile ai propri genitori, l'altra partner abbandoni la nave, spezzandoci il cuore.

_ La cosa potrebbe iniziare per l'altro come un gioco, e quando inizia ad innamorarsi seriamente di uno dei due partner cerchi, come la più classica impostazione culturale monogama suggerisce, di dividerci per avere l'amato tutto per sé.

_ Se i genitori della persona in questione fossero estremamente bigotti o allergici a certe tematiche, potrebbe rendersi necessario agire nell' ombra, che è una cosa che odio: se sto bene con una persona, e il mio starci bene non danneggia nessuno, perché dovrei vergognarmene, nascondermi come se avessi rubato qualcosa?

Già mi mette a disagio il fatto che il padre di Moreno e famiglia non siano ancora stati informati. Dover tenere altri segreti mi farebbe uscire di testa.
Non andrei certo a urlarlo ai quattro venti, ma non voglio dover stare attenta ogni minuto della mia vita a non essere troppo affettuosa in publico, se la mia dimostrazione di affetto è una naturale conseguenza di ciò che provo. 
Ho impiegato anni a capire che non devo vergognarmi di quello che provo e del contatto fisico con qualcuno che mi piace, non voglio invertire il senso di marcia proprio ora, vanificando tutti i miei sforzi.

Avere un altro ragazzo, da qualche parte in Germania, a molti chilometri da qui, una persona che può venirci a trovare solo un paio di settimane all' anno, non  ha lo stesso impatto di aggiungere un partner fisso al rapporto.

Si tratterebbe di una persona che  può vederci quando gli va, passare con noi tutti i weekend che vuole, e fermarsi a dormire  con noi ogni volta che ne ha voglia.
(Wow, che bello! Sarebbe una figata pazzesca...)
Come la prenderebbero le persone che sanno della nostra scelta di vita?
Potremmo subire ostracismo? Pressioni? Prevaricazioni?

Sarebbe un bel terremoto. Soprattutto se si tratta di una persona che tutti i nostri amici e parenti conoscono già come "nostra amica", e quindi già beneficiaria di un certo grado di affetto da parte nostra: Non sarebbe il primo tizio sconosciuto che viene coinvolto solo per mettere un po' di pepe in una coppia annoiata e che può essere scaricato quando finisce il divertimento. 
O per lo meno io non riuscirei a vederla in quest' ottica, e non è questo che cerco in un rapporto, Primary o Secondary che sia.
Anche questa suddivisione è inadeguata e meriterebbe una precisazione, ma non voglio dilungarmi troppo per ora.

La suddivisione su cui voglio soffermarmi oggi, invece, è quella tra la mentalità femminile e maschile, così come tra amicizie maschili e femminili.
Non parlo strettamente di persone biologicamente maschi o femmine, ma più che altro di una diversa sensibilità e impostazione mentale. Possono esistere uomini "femminili" e donne "maschiacce", amicizie maschili tra donne e femminili tra maschi.

Chiariamo subito che non intendo offendere o sminuire nessuno dei due sessi, con questa distinzione:

amicizia maschile: ha un ruolo attivo: c'è più goliardia, cameratismo, sostegno collettivo, tifo e gioco di squadra, la la tendenza a vedere il lato ludico e demenziale delle cose, ma anche l' ostentare durezza e sicurezza di sé, che porta inevitabilmente a una certa desensibilizzazione, superficialità e distacco emotivo, reale o anche solo ostentata.
(Ho avuto amiche femmine di questo tipo, tanto per chiarire il concetto di sopra.)

Amicizia femminile: ha un ruolo passivo: viene vissuta con più profondità e sentimento, cosa che però può portare a una minore libertà di azione, ad atteggiamenti meno diretti e più tipicamente passivo-aggressivi, maggiori possessività e competizione per il titolo di gmigliore amicizia/amicizia del cuoreh, più gelosia e divisione nel gruppo, un' emotività di solito più difficile da canalizzare in maniera razionale, e una certa tendenza a prendersi troppo sul serio. Una tensione maggiore, insomma.
(ho avuto sia amicizie che fidanzati- MASCHI- di questa categoria.).

Lo so, L' uso di maschile e femminile in questo discorso è un po' confusionario, ma mi serviva a rendere l' idea di 2 differenti atteggiamenti mentali, identificabili come principio maschile e principio femminile, non per forza legati al sesso biologico delle persone coinvolte. 
Non a caso ho usato i simboli di Marte e Venere per dare l' idea: Sono gli archetipi del maschile e del femminile per eccellenza!

Con queste premesse, è facile supporre che alle due amicizie, se coinvolte su un piano fisico, potrebbe corrispondere una diversa impostazione del rapporto, sfociante, nel peggiore dei casi, ai due estremi opposti del solo divertimento sessuale superficiale nel caso , e sulla eccessiva possessività e competitività per chi è gl'amante del cuoreh , quindi per il ruolo di primary, nel caso .
Con tutti i problemi relativi di cui sopra. Problemi che eviterei volentieri!!

Insomma, sarebbe un rapporto destinato a durare nel tempo, a essere stabile? Arricchirebbe davvero le nostre vite? O le difficoltà supererebbero i benefici?Funzionerebbe come ha funzionato essere "solo" amici per tutti gli anni precedenti?
In fondo, a pensarci bene, solo perché sono amica di qualcuno non vuol dire che possa andarci d'accordo anche come partner. 
Sopporterei lo stesso i difetti di alcune mie amiche, se fossero la mia ragazza? E gli amici di Moreno? Li conosco troppo poco per poter dare un parere. Ma in fondo, diciamocelo, potrei seriamente piacere a qualcuno di loro? Io non sono né una ragazza nerd, né una rockettara, né tantomeno un' otaku o una inpallata con le materie scientifiche, quindi non vedo molta compatibilità né speranze per un futuro assieme, all' orizzonte.

Una delle mie amiche piace molto a Moreno, e io non ho grandi problemi nel dare loro la mia benedizione. Quindi l' unico loro ostacolo è di tipo fisico: vive terribilmente lontano da noi.
Quando penso a lei , non riesco a vedermici nello stesso letto, e lei stessa una volta mi ha detto che le "farebbe strano stare con me più per il fatto che ci conosciamo da tanti anni che per il fatto che siamo due ragazze".
Ma è davvero perché non mi piace? Forse invece è l' esatto contrario: avrei paura di perdere un' amica e una ragazza che mi piace in un sol colpo.
Viceversa, se dovessi essere rifiutata perché considerata "solo" un' amica, non so proprio come potrei prenderla, visti i miei problemi ad accettare un rifiuto. Un giorno scriverò anche di questo...

Chiunque possa essere coinvolto, tra amici miei o di Moreno, sorgerebbero sicuramente un sacco di problemi. Problemi che ora come ora non me la sentirei di affrontare. 
Almeno non da sola. 

Ma già, a volte dimentico che non sono più sola!

Non credo sia meglio affidarsi a perfetti sconosciuti per trovare altri partner fissi, come ho già un po' spiegato nel post su polyamory e siti di dating.

Ammetto che un certo grado di neutralità, il distacco emotivo, la possibilità di avviare un rapporto da zero possano rendere le cose meno faticose all' inizio. 
Ma alla lunga avverto un maggiore rischio di essere usati da uno che non si conosce, piuttosto che da un amico di cui ci si fida da sempre. 
La posta in gioco,però, può essere molto più alta. (la nostra amicizia, per esempio).

Morale della favola? Sono arrivata a una conclusione: stabilire un agreement che escluda in toto e a priori la categoria così variegata degli AMICI non solo sarebbe una mossa stupida, ma anche controproducente, perché ci porrebbe in una bolla di isolamento da cui i nostri amici ci guarderebbero con distacco, come una sorta di "coppia intoccabile". 
Insomma, sarebbe peggio che essere mono!!

E' anche abbastanza inutile fare tutto questo discorso prima di aver individuato un potenziale partner tra i nostri amici.
Se e quando l' occasione si presenterà, dovremo valutare il singolo caso , in base alla persona che avremo davanti.
Dovremo stabilire dei nuovi agreements con loro, pronti a rinegoziare in ogni momento se i risultati non soddisfano TUTTI, senza lasciarci condizionare dal rapporto preesistente con questa persona, con le sue leggi ormai rese implicite dal tempo.

Quindi lasciamo una porta aperta, anzi socchiusa . Chissà mai che qualcuno possa decidere di entrare... nel caso, l' accoglieremo a braccia aperte!