sabato 29 dicembre 2012

Natale con i tuoi (amori)....

(Regalino di Natale)

Sono ancora (o di nuovo? o da sempre??) distrutta dal raffreddore, quindi accennerò solo brevemente ad alcune cose. Natale è stato fichissimo (in barba a quel grinch di Moreno che non lo vuole festeggiare, tzé...)!
Siamo andati a Roma per qualche giorno, e ci sono state un fantastilione di cose belle, tra cui:


-Un incontro con i poli romani: molto più rumoroso, ma anche più rilassato e meno strutturato degli altri incontri. Secondo me la strada giusta è dare spazio a tanti tipi diversi di incontri, infatti sono felice di vedere che stan nascendo anche molti aperitivi. Con la bella stagione vorrei inaugurare anche i picnic e le giornate in spiaggia!


-Tante coccole con persone speciali... a volte è bello stare rilassati e sapere di essere "al sicuro" o di non avere pressioni per portare le cose "fino in fondo" per forza.
Ciò non toglie che siano successe anche tante zozzerie!

-cose sessuali (a 2+) alcune delle quali davvero inaspettate
Viva le cose a tre natalizie! yay!
Però la parte che mi rende più felice resta sempre il dormire tutti insieme dopo, non so perché...cioè sì ho un paio di idee sul perché, ma per spiegarle a parole ci vorrebbe un manuale a parte intitolato "Le 1001 Turbe Psichiche di Bea"...


-a metà tra le cose sessuali e le cose coccolose c'è una zona  piena di sfumature ed esperienze che sto cominciando a scoprire, grazie all' aiuto dei miei partner.
Sì sì, lo so lo so, sembra una roba da hippie fattoni... che ci volete fare, sarà la disperazione: dopo gli ultimi svenimenti e la prospettiva di dover rinunciare al sesso per proteggere la salute, abbiamo deciso invece di provare quest' altra strada, e finora l'ho trovato un interessantissimo compromesso! (magari ne parlo nel dettaglio in un post a parte)

-Un regalo inaspettato (v. foto) che inaugurerà la nascita del webcomic. Appena imparo a far funzionare quell'aggeggio... Ugah, Ugah! *Colpisce la tavoletta grafica ripetutamente*.
Insomma, ora non ho proprio più scuse per cazzeggiare...
E comunque sì, è confermato: i poli sanno fare le sorprese! pure quelli radicalonesti...


-Ovviamente tanto cibo buono. Il cibo è il vero motore di tutto!

Alcune cose non sono andate molto bene: ci sono stati contrattempi e discussioni varie, che io considero buone e sane ed utili a crescere, ma mi rendo anche conto che la maggior parte delle persone preferirebbe evitarle, e mi spiace che invece debbano avere a che fare con una testona come me che non lascia correre quasi mai e che no ha la pazienza di ascoltare tutti.
La sorpresa per Lu mezza saltata per casini in famiglia-misto-febbre, e so già che per il nostro "triadiversario" non ci potremo vedere, quindi rosico un po'.
Ma ci siam già ripromessi di rifarci del tempo perduto!Ci rivedremo a Capodanno e poi a fine gennaio... 


Intanto mi godo questo cuore gonfio di felicità...
E' tempo di tornare nel lettuccio con la mia tisanina calda... se non peggioro posterò anche domani, altrimenti rimando tutto a data da destinarsi!



mercoledì 19 dicembre 2012

Pausa2 - Vacanze Di Natale (più o meno...)



Sto per andare a Roma, non so quando mi troverò di nuovo di fronte a un pc con connessione a internet.
Se non riesco a postare tra una settimana, ci riuscirò molto probabilmente prima della Befana!

Intanto ecco una foto di Calcifer che fa i primi passi nel magico mondo del blogging... aveva solo qualche mese in questa foto!


Buone Feste a tutti!

b

lunedì 17 dicembre 2012

Ipotesi di Fluid Bonding

Oggi non è successo molto, siamo andati dal dottore a farci visitare e per fare la richiesta per le analisi del sangue.
I miei problemi principali di salute al momento sono tre:

1- Gli svenimenti. Da qualche mese a questa parte ho degli strani svenimenti, non sono propriamente svenimenti perché sento la gente parlare attorno a me e mi rendo conto di dove sono, non divento mai del tutto incosciente. Ma il mio tono muscolare sparisce completamente in pochi secondi, e non riesco a muovermi né a interagire con l' esterno.
Dura solitamente pochi minuti, al termine dei quali riesco di nuovo a camminare e parlare normalmente, anche se mi sento molto stanca finché non riesco a dormire un po'.
Non so se sia un problema di pressione sanguigna, o neurologico, o se si tratta semplicemente di stanchezza, e sospetto fortemente che sia legato all' endometriosi.

Soprattutto perché gli episodi aumentano durante il ciclo e sono maggiori quando non prendo la pillola.
Inoltre a volte, dopo il sesso o appena sveglia, non riesco a muovere le gambe e sento il corpo addormentato dall' ombelico in giù. Leu ha provato a darmi pizzicotti, ma sento poco e niente.

Sono un po' spaventata e vorrei capire che cosa significa.
Può essere Sindrome Da Fatica Cronica ? Ho letto che alcune persone affette da endometriosi soffrono anche di quella. O è solo bassa pressione, o anemia?
Spero di capire presto cos'è e come contrastarlo!



 2- Da circa 2 settimane ho un mal di gola fotonico e otite, con una febbricina fastidiosa che va e viene.
Sono stanca di vedermi rifilare rimedi omeopatici. Voglio farmaci veri che curino problemi  veri .

Una bella bomba di antibiotico e ammazziamo tutto!
(Quando ci vuole ci vuole)

3- L' ultimo non è un vero problema, ma è comunque una cosa che mi preme molto e che vorrei portare avanti.
Quando il ginecologo mi ha detto di interrompere la pillola per qualche mese, io e Moreno siamo tornati a usare il preservativo come metodo contraccettivo.
Io e Moreno siamo sempre stati fluid-bonded (salvo il breve periodo iniziale in cui ci eravamo appena conosciuti, ovviamente).
In realtà non mi pesa troppo usare il preservativo, ma mi piace molto il fatto di potermi fidare così tanto di un partner da poterlo fare anche senza.

Ovviamente però non andiamo alla cieca: ci testiamo regolarmente da sempre, anche da prima di avere dei partner, lui perché è da sempre un donatore dell'avis, io perché ho da sempre un sacco di problemi di salute. 

Nel corso degli anni sono diventata germofobica e non riesco a fare sesso se un uomo che non conosco abbastanza insiste nel non usare il preservativo con me.

Ora che siamo anche poli e abbiamo più di un partner, il rischio di contagio aumenta, e quindi abbiamo un motivo in più per tenerci sempre testati e protetti.
Infatti per me il modello ideale è avere un paio di partner molto affidabili con cui poter essere (facoltativamente) fluid-bonded, e con tutti gli altri usare il preservativo.

Visto che ricomincio la pillola, potremo presto tornare a farlo "al naturale", e mi piacerebbe poter includere anche Leu tra i miei partner fluid-bonded, un giorno.
Con Lu il discorso è un po' più complicato, visto che la mia fobia è molto forte e si scontra con alcuni lati del suo stile di vita poli.

(PS: Domani non bloggo per mancanza di idee e per febbrah.)


domenica 16 dicembre 2012

Off-limits

Venerdì rimuginavo su un quesito e ho scritto questo post per chiedere consiglio su un gruppo facebook (ehi, non giudicatemi, ok? lo so che non ci si può affidare a internet per tutto, ma in quel gruppo ci sono tante persone che conosco anche nella vita reale!)
Ecco qui riportato il testo del mio intervento:
In un gruppo endogamo come il nostro, è facile creare intrecci fra partner, ed essendo poli potremmo virtualmente creare relazioni con chiunque, ma spesso sento parlare di limitazioni su intere categorie. Ad esempio c'è chi preferisce evitare di mettersi con i colleghi, o con gli amici del partner, chi specificamente cerca partner solo al di fuori dell'italia o solo in italia, chi cerca solo persone già "svezzate" (ovvero persone già dichiaratamente poli da anni, con tanto di relazioni durature con diversi partner e un primary, così non gli si accozzano a loro).
Io ci ho pensato un po', e dopo attenta riflessione, mi sento di poter considerare "offlimits" alcuni tipi di persone:
1-i parenti (biologici o adottivi) del partner: mi sento a disagio all' idea di poter piacere non solo a genitori o fratelli, ma anche a cugini e parenti più lontani del mio partner. E pensare che possano esserci intrecci strani tra un mio partner e qualche membro della mia famiglia mi fa un po' rabbrividire.
2-gli ex stronzi e le persone che ci hanno fatto del male. E' vero che il tempo passa e le persone cambiano, ma avrei sempre paura che possano esserci di nuovo problemi e farei molta fatica a fidarmi. E io non vorrei attorno l'ex di un mio partner, se sapessi che si sono lasciati molto male e che questo gli ha causato sofferenza.
3-i partner delle mie migliori amiche monogame (o anche solo le persone che gli piacciono). So che loro, essendo monogame, si sentirebbero automaticamente in competizione con me, e questo potrebbe generare attriti e minare l'amicizia. Io invece non avrei nessun problema a "passargli" i miei partner, sempre ammesso che capiscano che siamo poli e tali intendiamo restare. se una mia amica tentasse di farmi lasciare con qualcuno per potercisi mettere insieme in un rapporto monogamo, urgerebbe un confronto a tre.
4- gli amici (solitamente monogami poli-curiosi) del partner. questa categoria la posso inserire per esperienza, perché ho provato, non sono stata presa seriamente, e una quantità impossibile di drama ne è scaturita. non escludo del tutto l'idea in futuro, ma mi ci avvicinerei con estrema diffidenza e tanta tanta strada da recuperare.
E voi? avete delle categorie tabù, per voi, per il partner, o per entrambi?E come agite su questa cosa? Mettete il veto? ne parlate caso per caso? Vi è mai successo di "sforare" in qualche categoria "proibita"?

sabato 15 dicembre 2012

Sorprese diversamente sorprendenti

Ho già accennato in questo post quanto i poli facciano schifo   a tenere i segreti perché siamo una comunità troppo piccola.
L'altro motivo per cui non siamo in grado di tenere molti segreti è proprio l' altissima percentuale di Radicalonesti all' interno della comunità poli.

Fondamentalmente, la maggior parte dei poli arriva ad aprire le proprie relazioni chiuse perché è non-monogama, ma odia dover mentire all' amato partner. Quindi essere onesti è il motivo per cui si sceglie di essere poli piuttosto che di intraprendere le strade più socialmente accettate del tradimento o della monogamia seriale.

Quindi siamo poli perché onesti, o onesti perché poli?

E' nato prima l' uovo o la gallina?

Molti di noi non potrebbero mentire neanche volendo. 
Io non riesco a mentire e quando ci provo, vengo subito beccata: un arricciamento involontario del labbro, l' incapacità di guardare il mio interlocutore negli occhi, la voce tremante finiscono sempre per tradirmi.
L' unica speranza che resta a chi mi confida i suoi segreti, è che io me li dimentichi perché sono rimbambita.
(metodo che di solito funziona piuttosto bene, devo dire!)

C'è però un piccolo un lato negativo nell' essere così tanto imbranati a mentire. Ed è la quasi totale incapacità di fare sorprese decenti ai propri cari.

Quando voglio fare una sorpresa a qualcuno, devo delegarne l' organizzazione ad altri, perché ogni volta che faccio qualcosa poi corro tutta eccitata a raccontarla a partner e amici e mi autosputtano.
Oppure devo sperare di riuscire a organizzare il tutto poche ore prima, così non ci sarà tempo per fughe di informazioni autoindotte, oppure, se pianifico la cosa da mesi, devo fare in modo di non parlare mai con la persona interessata prima del momento opportuno, o devo cercare di non toccare certi argomenti durante la conversazione.

Quando invece l' oggetto della sorpresa sono io, finisco per intuire prima di cosa si tratta, deludendo chi me la voleva fare (mi succede anche guardando i film: capisco come finirà a metà film, sbottando in un' esclamazione e facendo incazzare chi lo sta guardando con me).
Oppure finisco per crearmi delle aspettative così assurde che è impossibile soddisfarle, e finisco per rimanere delusa io.


Nonna: "aspetta qui, ho una sorpresa per te. Non sbirciare, eh?"
Io: "Ooook, nonnina... (cosa potrà essere? quel videogioco che è appena uscito? o forse un peluche del mio personaggio di Final Fantasy preferito? potrebbe essere... Ommioddio! potrebbe essere quello smartphone che abbiamo visto in vetrina quando abbiamo accompagnato la nonna dal cardiologo??? ...Nah, conoscendo nonna, potrebbe essere solo un altro gattino! UN GATTINO! AVRO' UN ALTRO GATTINO! Lo chiamerò Cagliostro!)" il tutto in 30 secondi netti. nella mia testa.

Nonna: "ecco qua! Ti piace?"
Io: "...Oh. Un cappello. Di lana. Ma che beeello, grazie, nonna!" (sono allergica alla lana...)
Nonna: "ah, sapevo che ti sarebbe piaciuto! L'ho fatto del tuo colore preferito, il fucsia. Contenta?"
Io: ".... uao.. già..." (il mio colore preferito è il lilla)

-Ovviamente è solo un esempio: mia nonna sa che sono allergica alla lana e che il mio colore preferito è il lilla. Ho solo esagerato un po' la scena per rendere l' idea!-

E' estremamente difficile farmi sia sorprese che regali, perché sono estremamente volubile: i miei desideri cambiano ogni 5 minuti, e quello che ieri mi sembrava assolutamente fichissimo avere potrebbe non interessarmi più nel giro di pochi minuti.

Più dei regali materiali preferisco i gesti, e preferisco sempre le cose pratiche a quelle superflue, a quelle non necessarie e a quelle non sostenibili.

Finora non ho mai trovato nessun partner che fosse in grado di sorprendermi o di capire appieno i miei gusti. 
I miei ex ci provavano, ma finivano per proiettarmi addosso i loro desideri invece di mostrare di conoscermi a fondo.
Moreno preferisce chiedermi direttamente cosa voglio e rendermi partecipe del processo, per essere sicuro di non sbagliare, quindi da lui sarà molto raro avere delusioni, ma anche le sorprese stanno a zero.
Lu è uno di quei Radicalonesti di cui ho parlato prima, quindi anche con lui sorprese sarà difficile sia farne che riceverne.
Leu chissà. Lui forse è quello a cui la cosa potrebbe interessare di più, ma ci frequentiamo da meno di un anno e dubito che mi conosca già così a fondo.

Nemmeno io mi conosco così bene!

venerdì 14 dicembre 2012

Gomblotto tra metamori

"Ti devo parlare da solo. No cats allowed."

Con questa frase, dopo la nostra ennesima discussione, Leu contatta Moreno in privato.
Per puro caso ero dietro di lui quando ha ricevuto il messaggio, altrimenti forse non lo avrei mai saputo.

Per una volta decido di farmi i fatti miei, con un lieve sbuffo. Mi rendo conto che è più perché sono stanca di litigare con Leu o di dover sempre affrontare ogni sorta di problemi, e non tanto per il fatto che rispetti il suo bisogno di privacy e di avere dei segreti.

Ho una vocina cattiva che mi dice "Io per un po' preferisco non saperne niente, di cosa gli passa per la testa." 
Quel pensiero mi risuona orribile nella testa per un po' e mi fa sentire in colpa.

Io e Leu stiamo bene insieme e ci amiamo, eppure per qualche motivo non riusciamo a concentrarci su quello che ci stiamo dando, ma finiamo sempre per incartarci nella preoccupazione che quello che non riusciamo a dare l'uno all'altro finirà per allontanarci.

Perché dev' essere così?
Eppure siamo poli, non dovrebbe pesarci il fatto di non poter essere tutto per l'altro. O questo assunto è solo un' illusione?

Cerco di non pensarci, di scrollarmi di dosso i brutti pensieri.
Ma ritornano da soli, fastidiosi e a volume altissimo come le pubblicità di Youtube:

"cosa vorrà da Moreno? Non si parlano mai!A parte quando sto male o mi perdo...Vuol dire che ci sono guai in vista? Siamo messi così male che ha bisogno di consultarsi privatamente con lui? Eppure ieri ci eravamo chiariti e mi pareva che fossimo sereni, no?"

Moreno mi rassicura, mi dice che non è niente di grave, ma che per ora non può dirmi niente.

Io: "Come per ora? Vuol dire che poi me lo dite? Ma cos'è, volete mettermi spalle al muro e dirmi qualcosa... No, aspetta ma hai detto che non è una cosa brutta. Ma allora... Allora è una sorpresa!"
Moreno: "....."
Io: "cos'è? Un regalo di Natale? Una vacanza? Una cosa zozza? Aspetta aspetta, fammi indovinare..."


Moreno: "Eppiantala!"




giovedì 13 dicembre 2012

Love Flavored Escalator


Anche io non sono del tutto dentro ai criteri della scala mobile, almeno non di quella promulgata dalla nostra società.
Ma ho una mia versione specifica di scala mobile, chiamiamola la Love Flavored Escalator.

L' iter, per me, è più o meno questo:

> Parlare 

Piacersi 
> Uscire insieme (pubblicamente e ufficialmente) 
> Fare Sesso (prima o dopo aver dormito insieme) 
> Volersi Bene 
> Avere cura l' uno dell' altro 
> Amarsi 
>Costruire qualcosa insieme
> Vivere insieme 
> Diventare una famiglia 
> invecchiare insieme.

E con "insieme" io intendo "TUTTI insieme" come rete poli, non insieme come coppia. 

Quindi, da qualche parte tra "Parlare" e "Fare sesso" , ci infilo anche "Conoscere gli altri miei partner" . Tiè!

Queste sono tutte condizioni necessarie a non farmi cadere le palle, in un rapporto.


Nel mio linguaggio "farmi cadere le palle" equivale a una graduale perdita di interesse e di iniziativa da parte mia, fino alla mia rinuncia a costruire o mandare avanti un rapporto.

Finora la perdita di interesse è sempre stata più o meno reciproca, perché le scale mobili funzionano così: se c'è qualcosa che per te è necessario e per gli altri no, anche loro iniziano a sentirsi scomodi in un ruolo che non hanno scelto per sé stessi.
Alcuni esempi: ovviamente una persona che vuole solo un rapporto di sesso senza amore mi considererà peggio di una piattola, e sarà ben felice di disfarsi di me alla prima occasione, così come qualcuno che non vuole rapportarsi con gli altri miei partner prima o poi sarà stanco di vederseli rifilare, o dovrà fare i conti con il fatto che potrebbero doversi comunque incontrare, in caso io finissi in ospedale. E se il tipo di relazione che voglio non fa per loro, prima o poi si tireranno indietro.
Può anche capitare che mi allontani perché inizio a cercare altrove quello che l'altro non mi dà, mentre questo invece si innamora, e che il mio allontanamento causi sofferenza o incazzature.

Con T ho iniziato a sentirlo meno e a volerlo meno spesso intorno perché si lamentava sempre di casa mia, del cibo, della connessione lenta, del fatto che gli mancava casa.

Invece di cercare dei partner con una connessione più veloce e una casa più bella, si è aggrappato a me, diventando gelosissimo di chiunque mi si avvicinasse, fissandosi su cose come l'aspetto fisico degli altri, o la loro capacità di farmi godere o ridere di più o di meno, senza mai realizzare che ad allontanarmi da lui non era ciò che ricevevo dagli altri, ma il male che mi facevano le sue lamentele e le sue critiche a ciclo continuo, o il suo guardarmi dall'alto in basso.
Dopo aver capito che vivere con lui era pesantissimo, ho cercato di fare retromarcia e di limitare la durata delle sue visite, e ho cercato di ridimensionare il rapporto, di fermare la scala mobile. Ma ormai era già tardi. E le cose sono andate lentamente a puttane.

Non credo di essere in grado di scendere dalla scala mobile, e non so quanto sarebbe sano saltare a piè pari alcuni gradini. Quindi quando incontro qualcuno a cui tengo che non ha in mente il mio stesso identico percorso, provo molta paura, perché temo che prima o poi uno di noi dovrà saltare giù e andare per la sua strada.

mercoledì 12 dicembre 2012

Scale Mobili Relazionali

Recentemente sono incappata in un articolo che parla di "Relationship Escalator" .

L' idea che ci sia un modello precostituito di relazione a cui tutti aspiriamo mi interessa molto.

Per me è abbastanza naturale aspettarsi che, con il progredire della relazione, le cose si facciano più serie e si cominci a pensare ad un futuro insieme e a dei progetti condivisi.

Il mio problema è che per fare questo all' interno della scala mobile monogama, devi rinunciare alla tua libertà sessuale e alla tua autonomia. E a me la possessività ha sempre lasciato molto a desiderare, mentre la prospettiva del matrimonio mi atterrisce.


Presto o tardi tutti i miei ex monogami hanno cercato di portarmi sulla loro personale scala mobile dell'esclusività, e vedendo che la cosa non funzionava, finivano per fermare tutto e buttarsi giù a mezza corsa per riprovarci con qualcun altro. Perché una volta sulla scala, l'unico modo che avevano di evitare le grane era scendere prima di coinvolgersi emotivamente con me.


Credevo che con il poliamore avrei evitato inceppamenti nella scala mobile, perché finora il mio rifiuto a competere con altre persone è sempre stato il solo motivo per cui venivo lasciata.

Mi sono detta: "togli la competizione, e BAM! niente più motivo di saltare giù a metà strada!"
Ma c'è un altro problema:
Non avevo mai tenuto in considerazione che, su quella scala, non tutti vogliono salirci.


Le relazioni non hanno lo stesso valore per tutti.

C'è chi non vorrà mai andare a vivere insieme, o anche soltanto dormire insieme.


Soprattutto, non avevo capito che il 90% della popolazione poli è poli perché non vuole averci niente a che fare, con quella scala.

Il mio problema principale è che tutti i poli che conosco vedono il poliamore come un modo per poter evitare di salire su quella scala mobile, diluendo la pressione e la paura di fallire tra tutti i partner, invece che concentrare tutta la paura di fallire su di una relazione sola.

Altri considerano il sesso casuale come un buon metodo di recruiting per la loro personale scala mobile, che può includere andare insieme a caccia di unicorni, creare una famiglia allargata poli, e altre cosine facili facili come queste, per raggiungere le quali il metodo migliore sembra essere quello della pesca a strascico. Meglio se di coppia .

Io invece vorrei una scala mobile per ogni mio partner, e che loro non saltassero giù, improvvisamente ricordandosi che sono monogami, quando si accorgono della presenza degli altri miei amori nella mia vita.
Io voglio pochi rapporti interi, piuttosto che 10 mezzi rapporti che non avrei tempo ed energie di far crescere.

Voglio il pacchetto completo. Il menù dall'antipasto al dolce, e fare anche il bis, se mi va. Non voglio un unico piatto primario, e poi tanti piccoli assaggini di quello che avrei potuto ordinare al posto della portata principale.

Non so se sia possibile, ma invece di abbandonare del tutto il modello di relazione a cui voglio aspirare, vorrei poterlo modificare e renderlo fruibile per il mio modo di vivere il poliamore, quindi modulabile.


un simile Frankenstein relazionale potrebbe chiamarsi Love Flavored Escalator




martedì 11 dicembre 2012

Poli schemini


(...Sì, in questo disegno ci sono peni e vulve stilizzate. E allora??)

Fare Schemini delle relazioni poli è difficilissimo. Io mi sto convincendo che sia quasi impossibile.
Ogni volta che cerchiamo di fare una relationships chart un minimo ordinata, qualcuno si molla, o si rimette insieme, o si innamora, o litiga, mandando a puttane tutti i nostri sforzi.

Io suggerisco di farla su una lavagna bianca e munirsi di un buon cancellino e di una scorta indefinita di pennarelli in diversi colori, e tanti segnalini magnetici dalle forme buffe!
(le forme buffe e i colori sono indispensabili per farla diventare un'attività divertente e per evitare l'esaurimento nervoso...)

lunedì 10 dicembre 2012

Pearl Days Invernali



Ho passato una settimana molto intensa e sarà difficile riuscire a parlare di tutto.
Sto ancora metabolizzando e mi ci vorrà parecchio, ma posso già accennare ad alcune cose:


  • Mi piace tanto la piccola comunità che si sta formando intorno a noi. Siamo un gruppo di persone diversissime e spesso in contrasto tra loro, ma mi sembra che qui ognuno abbia il suo spazio e venga rispettato. Mi sento a casa.
  • Mi mancano i partner che non ci possono essere, mi spiace per loro, che si perdono molto di questa atmosfera, e non voglio che si sentano talgiati fuori.
  • Mi dispiace non poter stare insieme a tutti i miei partner in maniera equa, e mi disipiace non riuscire, a volte, a rispettare e soddisfare le esigenze di tutti. in questi casi mi ripeto che è questo il bello di essere poli: qualcun altro si potrà occupare di loro quando io non posso. Magra consolazione, lo so, ma è sempre meglio di niente!
  • Ho avuto e assistito ad esperienze molto intense, alcune destabilizzanti, altre illuminanti, tutte cominque molto emozionanti, e non basterebbe un blog intero per descriverle tutte. In qualche modo ne siamo usciti tutti più uniti.
  • Ovviamente ho mangiato anche del cibo buonissimo e mi sono ingozzata come non mai! Voi non lo sapete, ma il vero motivo per cui si fanno i polimeriggi è il cibo...
  • Purtroppo il mio periodo di benessere è durato poco, perché verso la fine ho iniziato a sentirmi molto debole e ho avuto di nuovo bisogno di cure. In questi momenti mi sento tanto in colpa per essere un peso, ma mi sento anche molto fortunata ad avere intorno tante persone buone che ci tengono a me! Spero che un giorno non ci saranno più occasioni così brutte per averne prova...

Ogni volta che mi rimetto sul treno per tornare a casa, quando tutto è finito, mi metto le cuffie e inizio ad ascoltare un po' di musica. In quel momento mi tornano in mente le parole di una canzone di Elisa, Peal Days:


"and no doubt I'm going to remember all the flames of the fire

 we've got 


no doubt I'll surely remember 


I don't think I'll need to recall 


this love spills over nothing that I'll do but share 


cause' none of us will be forgotten and no one will be left over 

never never 


no doubt I'm going to remember the flames of this fire we've 

got 


these days, and it's still burning 


these days, pearl days"

giovedì 6 dicembre 2012

Pausa1 - polimeriggio a BO!


In corrispondenza degli eventi poli, o di altri momenti in cui non sono a casa al pc, non ci saranno post. ecco quindi, come promesso, una foto di gattini d'annata. Era il lontano 2008 (credo) e la mia gatta Pepe aveva appena sfornato due gattini in una scatola. Poi, siccome era novembre inoltrato e aveva deciso che sotto le coperte con me si stava meglio, aveva preso a portarmeli e allattarli lì. Questo è uno dei momenti in cui la mamma se ne andava per i cazzi suoi e io dovevo passare la notte a cercare di non schiacciarli...
Riprendo il blog tra una settimana! 

b

mercoledì 5 dicembre 2012

La Gatta e Il Fauno

"Stiamo imparando a litigare meno e per meno tempo" Mi dice il mio fauno con un risolino. Può sembrare una frase un po' strana, per una coppia avviata. La mitologia della coppia prevede che se ci si ama non si litiga come abitudine, e quindi non è previsto che si impari a farlo meglio. Invece, recentemente ho scoperto che saper litigare, o meglio saper sopravvivere ai litigi, è molto più utile che cercare a tutti i costi di non litigare. Io e Leu non siamo una di quelle coppie che litigano in maniera buffa e che vengono presi in giro dagli amici. I nostri litigi sono spesso drammatici, e portano entrambi a soffrire parecchio. Per me riuscire a scherzarci su è una benedizione. La particolarità dei nostri litigi è che avvengono sempre a distanza, ed ogni volta per un motivo differente. Non saprei dire se sia la distanza a farci litigare, o se più ci conosciamo, più scopriamo cose su cui siamo in disaccordo. Bon stiamo smettendo di litigare, né stiamo litigando di meno. Ma stiamo lentamente trovando un equilibrio e un modo per far rientrare i missili terra-aria prima di fare vittime fra i civili. E poi sì, quando ne parliamo di persona,guardandoci negli occhi, e risolviamo, quando ci è passata ed è tutto solo un brutto ricordo, allora sì che ci ridiamo e ci scherziamo su... Imparate a litigare. Con criterio, però!

martedì 4 dicembre 2012

limiti e relazioni

Oggi non ero molto in vena di scrivere. Ho avuto uno di quei momenti emo in cui mi chiedo a che punto sono con le mie relazioni, se sto dando abbastanza e se siamo sufficientemente compatibili.
Con Moreno non ci sono mai problemi, ma spesso mi sento in difetto e penso che tutto fili liscio semplicemente perché lui mi sopporta.
In generale con lui mi sembra di fare poco. Ma sono a quel punto di calma della relazione in cui non si capisce se siamo davvero tanto compatibili da non litigare mai, o se ci siamo solo abituati ai reciproci difetti.
Con Lu ci vediamo molto poco e abbiamo un sacco di rapporto da recuperare, e rabbrividisco alla sola idea che potremmo litigare di nuovo, quindi non c'è mai stata veramente occasione di parlare delle nostre incompatibilità. Il nostro primo problema è che lui non sopporta un genere di comunicazione, basata sul sarcasmo e su toni forti, che io invece considero vitale per la mia sopravvivenza.
Con Leu... Sigh.
Con Leu il discorso è più complesso, e io ho ancora molto mal di gola e preferisco affrontare la cosa in un post a sé.
So solo che li amo tutti e 3, ciascuno in modo diverso.
E so che probabilmente i nostri rapporti non saranno mai perfetti. Avremo sempre screzi,incompatibilità, cose che non potremo fare o di cui non potremo parlare senza metterci a litigare.
Ma io sono felice di avere ciascuno di loro nella mia vita.

lunedì 3 dicembre 2012

Il Paesino dei Poly


A volte ho un po' la sensazione che la comunità poli italiana stia diventando un paesino di provincia come quello in cui sono cresciuta io. Un paesino di quelli in cui nessuno si dice le cose in faccia e tutti hanno dei segreti su tutti, ma in realtà nessuno sa tenere un segreto, così tutti sparlano dientro a tutti e si raccomandano di non dire niente.
Così capita che tu abbia un problema e chieda conforto ad una persona, alla quale poi chiedi di non dire certe cose in giro, soprattutto non a certe persone, e quella fa quello che facciamo tutti in questi casi, e cioè mantiene il segreto con TUTTI -1.
Perché ognuno di noi ha un confidente stretto (mamma, partner, amica del cuore, parrucchiere ecc.) a cui diciamo le cose che non dovremmo star dicendo a nessuno.
Quello che però probabilmente pochi di noi mettono in conto, è che anche quel qualcuno ha qualcun altro a cui va a raccontare le cose che cominciano per "qualcuno mi ha detto..." e finiscono per "...mi raccomando però, io non ti ho detto niente!Non dirlo a nessuno!" "Certo!"

"...certo!"
"Certo."
"Certo..."

(E così via...)


Così capita che, in una comunità (in parte reale ed in parte vistuale) di qualche centinaio di persone, tutti sappiano i fatti di tutti, ma tutti facciano finta di non sapere niente di nessuno.

Non solo, ma per le persone come me, che non hanno il tempo e la voglia di imparare a mentire e ad avere segreti, la situazione inizia a presentare diversi problemi, proprio come era successo nel paesino da cui sono scappata.

1) Primo Problema: sapere anche informazioni di cui non ti frega una straceppa, di persone per le quali non riesci a provare empatia, per semplice indifferenza o perché ti stanno sui coglioni. 

Non solo metamori che magari ti stanno un po' sul cazzo perché, a tuo avviso, trattano di merda il tuo amore, o metamori a cui TU stai sul cazzo (sempre per lo stesso motivo), ma anche amici di amici di metamori di amici di amori.
Insomma, è un po' come quando ti dicono che ti è morto un tuo prozio alla lontana, sai, ti ricordi, lo zio del cugino della mamma che sta in [inserisci qui il nome di una regione italiana lontanissima e che nessuno conosce], quello che hai visto una volta a 2 anni e ti ha distrutto le guance a pizzicotti, e la cosa più onesta da dire che ti sale da dentro, mentre apprendi della sua morte, è un gutturale e ca(co)fonico "...e 'Sticazzi?" (sempre accompagnato da un rutto).

Soluzione: cerco di cambiare argomento, o quando avverto molta insistenza allo spettegolare, chiarisco subito che "Parlare della persona o dell' argomento X non mi interessa. Lo considero di scarso interesse, non mi insegna niente, non mi dà niente e non mi fa sentire meglio sapere che qualcuno che non mi sta simpaticissimo ha dei problemi." E da lì in poi considero l'argomento esaurito. Qualsiasi altra informazione al riguardo mi dovesse arrivare, la ignorerò.

2) Secondo Problema: dover fingere di non sapere niente o comunque di non avere un' opinione (spesso negativa) di suddette persone e delle situazioni in cui si vanno a ficcare con le proprie manine.
Non solo di fronte a loro, ma di fronte a chiunque potrebbe andargli a dire che tu sai, o a chi non sa e non dovrebbe sapere, ma per davvero però, perché mica tutti godono del privilegio di confidente di cui ti ha investita chi ti è andato a spifferare tutto matudevifarefintachenontihaddettognente.... Oh Mamma Saura, che fatica!

Soluzione: il problema non mi interessa e non ho interesse a parlarne, giusto? bene. Allora semplicemente non lo faccio. Se vengo interpellata in proposito, a seconda del mio grado di confidenza con la persona, scelgo se parlargliene o se mandarla a parlare con qualcuno che potrebbe saperne di più, ma non prima di aver chiesto "Ma perché a te interessa parlarne? E perché vuoi parlarne proprio con me?" solitamente un pettegolo si ritrae quando sente che l'altro sta indagando le sue intenzioni, perché ha paura che venga alla luce la sua malafede e non vuole essere sputtanato a sua volta.


3) Terzo Problema: trovarti a ricevere consigli proprio dalle persone descritte nel punto 1), le quali hanno avuto, o credono di aver avuto, il tuo stesso identico problema (e lo hanno gestito col culo) ma fingono di parlare da una posizione di superiorità o da una posizione in assenza di problemi, o fingono di aver trovato il metodo universale per la risoluzione di suddetti problemi e di aver raggiunto la pace dei sensi, anche se non sanno che tu sai che hanno gestito in maniera nettamente peggiore di te il loro problema (il quale magari viene pure spacciato come "risolto", ma in realtà voci di corridoio e uccellini vari ti dicono che è ancora in corso).
In tutto questo però devi tenere fede al punto 2) perché sai che il putiferio che scaturirebbe dallo spiattellare pubblicamente in faccia alle persone il fatto che sai i loro problemi, oltre a cancellare l'illusione di segretezza, e quindi di tutela della privacy, riservatezza e altre fiabe di costrutti sociali che si è venuta a creare nell' allegro Paesino Poli, creerebbe più danni e incidenti diplomatici di quanti sei disposto ad accollarti (oltre, ricordiamolo, che a te di avere a che fare con queste persone interessa pochissimo, e cerchi quindi di non averci problemi per poterci parlare il meno possibile).

Quindi per amor di pace preferisci sopportare un po' di ramanzine da persone che stanno messe peggio di te e che non sono minimamente nella posizione di dare consigli, preferisci annuire, dire "bravo, bene, bis", fare *pat-pat* sulle loro teste, e andare avanti con la tua vita.

Soluzione:
non ce n'è una indolore. O sopporti in silenzio, o spiattelli tutto e fai un casino. Di solito non devo preoccuparmene, perché faccio così schifo a mantenere i segreti che appena qualcuno mi parla, si capisce subito cosa so e cosa non so. Quindi evito di parlare con persone verso cui provo scarso interesse o fiducia.


4) Quarto Problema: questo non colpisce te direttamente, ma può presentarsi se, come me, hai una persona cara con la SDC ("Sindrome Da Crocerossina").
Questa persona tende a farsi carico dei problemi di tutti, e poi finisce per non avere più energie per sé stessa, così quando poi sbrocca, ci vuole un' intera task force poli di amori e metamori per farsi carico dei suoi, di problemi.
Anche quando il rischio di burnout è imminente, il vostro SDC (che pare sviluppare una certa dipendenza dal sentirsi utile) non riuscirà a staccare, e continuerà anzi a dirvi che gli fa piacere essere d'aiuto e che non gli costa niente-a parte un po' si occhiaie per la mancanza di sonno, un po' meno tempo libero per stare con i propri partner, essere distratto sul lavoro perché più concentrato a trovare una soluzione a problemi non suoi che a lavorare... insomma, niente di che. O no?

Inutile cercare di dissuaderlo: otterreste solo di litigarci, o di farvi dare degli egoisti al contrario di loro che sono cosìbbuoni, o di farvi fare una ramanzina aggratis, e di avere poi voi stessi alle costole un SDC indesiderato e fanatico che vuole "aiutarvi a capire meglio dove è radicato in voi il perché di questo vostro rifiuto ad ascoltare i bisogni dell'altro" (anche noto come "farsi i cazzi propri e campare cent' anni" ) O qualcosa del genere.
Soluzione: Stategli vicini per quanto vi è possibile, e sperate che la gente intorno a voi impari in fretta a far funzionare le proprie relazioni , prima che qualcuno a cui tenete collassi per la troppa mole di 'volontariato emotivo'.


E mi raccomando, non fatevi risucchiare dal Paesino.

domenica 2 dicembre 2012

Troppi eVenti

*Sniff * il primo raffreddore di stagione (con otite annessa) si è fatto sentire. Oggi ho battuto la fiacca. Ho disegnato un po' e ho tentato di capire che sarà di me il prossimo weekend. Non molto, se continuo a stare così male.
L'atteggiamento di medici e farmacisti non aiuta: cercano in continuazione di rifilarmi rimedi omeopatici (cioè placebo) per qualsiasi cosa. Pure le supposte (giuro!)
Chissà se hanno qualche interesse economico nel farlo, o se sono proprio creduloni...
Io e Leu oggi cercavamo di capire cosa fare per il weekend. Da lui giovedì è festa, quindi ha un enorme ponte che va dal 6 al 9.
Ci sarà un incontro poli l'8,  ma ultimamente siamo stati troppo in giro e forse sarebbe più saggio starcene tranquilli per conto nostro. Però io mi sento molto triste all'idea di non andarci, perché ci sarà Lu e mi piacerebbe rivederlo. Lui è quello che io vedo di meno, e ogni volta che è in nord-italia vorrei poterlo andare a trovare, anche se so che sarà con tutti gli altri suoi partner e non avrà tempo per me.
E anche se riuscissi ad andarli a trovare, soffro per Moreno, che è quello di noi 4 che può spostarsi di meno.
Mi trovo a dover scegliere tra:
- stare a casa e far venire Leu a trovarmi,ma non poter vedere Lu, o
- andare all'incontro poli con Leu e vedere di sfuggita Lu per qualche ora, ma non poter stare con Moreno.
"Amore, dai precedenza a quelli che vedi di meno" mi dice il mio principe puzzone, mentre mi asciuga le lacrime dagli occhi.
C'è poco da fare, Moreno il titolo di "ninja" se lo merita tutto.
Spero che le cose cambino presto. Spero che un giorno si possa andare tutti a vivere insieme, o per lo meno nella stessa città...

sabato 1 dicembre 2012

NOVITA' PER IL 2013 (ma se riesco anche un po' prima)

Ciao ragazzi, sono b (o Kat, se preferite).
In questi giorni sto cambiando un po' di cose sul blog. Spero si riveleranno dei cambiamenti in positivo!


Sono sempre stata bloccata dalla paura di non avere abbastanza tempo ed enegrie per scrivere cose abbastanza interessanti o accurate su questo blog, e così l'ho abbandonato a sé stesso per diversi mesi.


Come forse si potrà notare dagli ultimi 3 post, ora ho cambiato approccio, e ho deciso che, se voglio davvero scrivere, dovrò farlo quando ne ho voglia, invece di trattenermi perché non so se ho cose abbastanza importanti o utili da dire, o se avrò tempo e voglia di correggere e tradurre ogni singolo articolo. 

Insomma, se aspettassi il momento giusto per scrivere, potrebbe non arrivare mai. Quindi da adesso in poi andrò a ruota libera.

L' idea è scrivere qualcosa ogni volta che mi passa per la testa del materiale da blog. Senza salvare la bozza, senza farla leggere da tutti i miei partner per l' ok, e senza correggerla prima di pubblicarla.
Se noterò problemi o errori, posso sempre correggerli dopo. Niente è inciso sulla pietra, tanto meno i post di un blog fatto di pixel ed emozioni spesso effimere come la foschia mattutina.
Quindi mi scuso se troverete più errori del solito, e vi prego di segnalarmeli. Ve ne sarò grata!


I cambiamenti più immediati dei miei post saranno:


Lunghezza: Cercherò di contenere la mia logorrea non oltre le 2000 battute, specie se devo esprimere concetti un po' ostici, e spezzare in più post gli argomenti troppo lunghi (con alcune eccezioni- ad esempio questo post conta 3500 e rotte battute).


Frequenza: Vorrei scrivere almeno un piccolo pensiero ogni giorno, o quasi. Come mi hanno fatto notare, ho le energie per farlo, visto che ogni giorni mi prodigo in fior di commenti sul gruppo di discussione italiano di facebook.
Quindi non ci sono scuse!
A volte prenderò spunto proprio da discussioni nate lì, citandone le fonti quando possibile (fottuta privacy...)
"Un post al giorno" non è una regola, è solo un limite a cui aspirare ma che non verrà mai veramente raggiunto, quindi non aspettatevelo.


Non posterò nelle seguenti occasioni:
-Quando starò troppo male per scrivere. 
Se potrò, scriverò una cosa breve stando a letto, se no neanche quella.
-Quando posterà un altro autore del blog. 

Non mi piacciono le sovrapposizioni, e l'ideale per me è non avere né più ne meno di un post al giorno. 
Se entrambi avremo qualcosa di importantissimo da dire, proprio lo stesso identico giorno, preferisco posporre il mio intervento al giorno dopo, piuttosto che scriverne due.
-Quando sarò lontana da un qualsiasi pc per un qualsiasi motivo (se sono in viaggio, in campeggio, in opsedale, o sarò troppo presa da situazioni irripetibili per accendere un pc). Ovviamente cercherò di avvisare prima!
-Quando mi prenderò un giorno intero di tempo per disegnare (ciò comporta che io sia ispirata, quindi non succederà molto spesso).

-Quando sarò impegnata a tradurre il blog dall'italiano all'inglese e viceversa.

BONUS: Per ogni periodo in cui non potrò postare, cercherò di pubblicare almeno un'immagine di gattini per farmi perdonare!(o chiederò a Moreno di farlo)

In futuro vorrei anche aggiungere delle illustrazioni ai miei post. Ilustrazioni colorate dei personaggi di LFIT fatte da me, possibilmente ad acquerello o tecnica mista.
Per quest' ultimo proposito ci vorrà più tempo, perché al momento non ho uno scanner decente e uploadare le immagini diventerà un po' complicato. Per i motivi detti sopra, però, non aspetterò di avere le illustrazioni, per pubblicare. Mi limiterò a postare gli articoli privi di immagine, e quando sarò ispirata mi prenderò un giorno o due per disegnare. 

Vi avviso perché potreste scoprire che, dopo aver letto post per una settimana, ora anche quelli vecchi di anni hanno delle immagini. Spero di non creare troppo disagio.
Più in là reerò un album apposito sul mio deviantart e sulla fan page di facebook.

Per ora è tutto, per quanto riguarda il blog. Altre info riguardanti il fumetto, invece, cercherò di darle appena avrò capito io stessa cosa sto per combinare!

Baciozzi

b


venerdì 30 novembre 2012

L' Altra Famiglia

Oggi ho parlato al telefono con la mia famiglia di origine.
Sono mesi che non li sento...
Mi sento sempre un po' orribile per aver smesso di cagare i miei parenti, ma la mia famiglia è sempre parecchio incasinata.
Io al momento non posso essere di aiuto a nessuno, e i miei rapporti con loro sono un po' complicati. 
Però devo ammettere che, da quando vivo altrove, c'è molta meno tensione, e avendo poco tempo insieme, non lo passiamo più a discutere e litigare o a imporci cose, ma cerchiamo di ricavare sempre il meglio (nei limiti del possibile).

Nonna è ormai quasi del tutto sorda. Le nostre conversazioni telefoniche consistono sempre in mezz'ora di:
"Pronto, ciao nonna, mi senti?" "Pronto? Pronto c'è qualcuno??" "PRONTO NONNA, ORA MI SENTI??" 

...e cinque minuti di: 
"AH! Ciao, come stai?" "Io bene grazie, e tu?" "Pronto? Pronto non sento più niente" "HO DETTO BENE NONNA, E TU???" "*borbottio* Mah, secondo me questo cellulare è rotto..." "(sigh...)"

Mamma è sempre la solita, ogni volta che vado a casa si offre di portarmi in giro per ospedali a fare check-up completi e venire in camera a farmi il consueto prelievo di sangue delle 5 di mattina, per poi volare in ospedale per il turno delle 6.
"Così mi risparmio l'imbarazzo di svenire in ambulatorio e posso svenire comodamente a casa mia nel mio letto"
Mi dico sempre scherzandoci un po' su.
Ormai è una specie di rituale, una cosa che faccio con mia madre, un modo per lei di prendersi cura di me. 
Le altre ragazze (quelle considerate "normali" dai "normali") vanno con la mamma a fare shopping, o dal parrucchiere per la messa in piega,  o a farsi la manicure insieme.
Io faccio il giro dei controlli medici.

Fratello è nettamente migliorato negli anni.
Da piccoli litigavamo sempre per cazzate, ora invece va alla grande.
Parliamo sempre di cose molto stimolanti, e ora che non c'è più tanta tensione tra noi, ci siamo accorti che abbiamo anche molte cose in comune. (Non solo io e lui, ma lui e i miei partner. Infatti è un peccato che non si possano frequentare di più!)

Abbiamo parlato un po' di idroponica, di casa dove siamo cresciuti che pare sia piena di amianto (evviva!), e poi siamo finiti a parlare di videogiochi, di come siano saliti i prezzi e di come l'industria punti sempre più a cercare di farti essere online anche per dei singleplayer del cazzo, in modo da contrastare l'abitudine a scaricare e crackare (ormai chiunque sappia accendere un computer può farlo, non serve manco più essere esperti). Mi ha speigato che ora preferisce giocare con giochi vecchi o della VALVE, o giochi un po' più "di nicchia", come Minecraft.
(Insomma, i bei tempi di Bioshock, Fallout e Crysis sono finiti.)

Mentre lo salutavo, gli ho detto che forse sarei riuscita a passare per la Befana o poco dopo, e ho aggiunto che avrei portato con me un partner, se possibile. Ottieni sempre effetti buffi quando dici ai monogami che porterai UN tuo ragazzo invece DEL tuo ragazzo...
Questo è stato, grossomodo, il nostro scambio:

Io:"dai, allora vengo a gennaio e se riesco vengo con leu, così ve lo presento!"

Lui: "...chi?"

Io: "Leu, il mio altro ragazzo di Milano."

Lui: "Ah... Ma come! E allora come va con Moreno? Ma State ancora insieme?"

Io: "...beh, sì. Con lui va tutto bene, perché?"

Lui: "Ma non è geloso di Milo??"

Io: "Chi??"

Lui: "Milo, quello di Milano!"

Io: "....Si chiama Leu."
Lui: "...Ah. Beh, e non è geloso?"

Io: "No, Moreno gli vuole bene, lo considera un amico. Perché?"

Lui: "Minchia, ma come fate??"

Io: "Boh...?"

Lui: "......"
*urla di Mamma in sottofondo che dà pastiglie a Nonna*

Li rivedrò presto, spero non più tardi di metà Gennaio.

Ci sarà da divertirsi....




giovedì 29 novembre 2012

DIVISA PER ZERO

Mi sento divisa in due, spaccata a metà. Credevo fosse una cosa che solo i monogami provano, e che essere poli portasse solo a sentirsi amare di più. Invece, ora che ho stabilito una relazione continuativa con i miei due partner fissi, mi trovo a sentire continuamente nostalgia di casa. Non di casa in quanto "tetto sopra la testa" , ma di quel luogo dell'anima in cui ti senti al sicuro,fra braccia amate e conosciute. E anche aver ripreso i contatti con Lu, in un periodo in cui non può dedicarmi molto tempo e senza mai avere occasione di ricucire, aumenta il mio senso di scissione...
Sento nostalgia di una "famiglia" che al momento è sparsa in giro per l'Italia. 
Mi sento divisa, ma non come i mono che devono scegliere e provano questo dilemma. Io mi sento divisa proprio perché, non avendo questa imposizione, posso intrattenere tre relazioni contemporaneamente, ma il mio corpo resta soltanto uno. 
Vorrei poter stare con tutti i miei partner, tutto il tempo. 
Certe volte invidio un sacco il dr. Manhattan (ma non per il suo pisellone blu) ....

mercoledì 28 novembre 2012

Troppo Impegnativa


L'altro giorno, seduto sul suo letto,vicino a me, Leu mi guarda e mormora, pensoso: "stai diventando troppo impegnativa, gatta"

Ogni volta che salta fuori un discorso del genere ripenso alla fuga a gambe levate di RestiamoAmici, il mio ex che, quando mi hanno ricoverata in ospedale, ha chiamato mia madre e l'ha fatta venire su dalla Liguria perché lui doveva tornare a lavorare a Milano.
ovviamente si chiama RestiamoAmici perché da allora è sparito nel nulla.
O quell'altro mio ex che (poverino, non lo biasimo!), quando ho cercato di suicidarmi, mi mandava via e mi diceva di andare a confidarmi con la ragazza di mio fratello, una persona che avevo perso di vista dopo il liceo e che difficilmente avrebbe potuto aiutarmi.

"Sono troppo impegnativa e prima o poi tutti cercheranno di sbolognarmi a qualcun altro.
questo è quello che la parte bacata del mio cervello continua a ripetermi.

L'altra mi dice che stavolta è diverso, che Leu e Moreno sono forti, sono innamorati, e non vogliono lasciarmi sola. E che non dovrà sempre essere così. Non sarò per sempre un peso. Non sono nel limbo, sono nel purgatorio in attesa di giudizio. Sono in fila per il Paradiso... Un giorno starò bene, sì sì. Starò meglio!
La verità è che non lo so se starò meglio davvero o se peggiorerò, né so se alla lunga le persone si stuferanno di me o meno.
Vivo nel buio.
Non ho idea di cosa sarà di me e non ho le forze di pensare al futuro. Ma nonostante tutto, amo i miei partner e sono felice come mai prima d'ora. 

Mi chiedo per quanto tempo mi verrà concesso di esserlo. 
Ogni giorno è un dono, se sai che potrà finire.

martedì 27 novembre 2012

(IM)MOBILITÀ

È il mio turno, dopo circa 14 numerini, venti minuti e un modulo confusamente compilato durante l'attesa.Guardo la signora dell'ufficio dritto negli occhi, un po' dispiaciuta e un po' imbarazzata per quello che sto per dire, ma sto imparando a essere onesta anche con gli impiegati degli uffici pubblici. Mentire sottrae loro informazioni utili ad aiutarti, e non ti protegge perché tanto con un controllo puoi essere sbugiardato in qualunque momento. E per quanto gli impiegati di strutture pubbliche siano parte di un sistema che io odio, non ne sono la testa. Non hanno interesse a far funzionare il sistema più di quanto un criceto abbia interesse a stare in una gabbietta ben chiusa. Ci stanno dentro, e devono pur mangiare anche loro.
Con questo pensiero nel cuore, prendo un bel respiro e apro bocca: "salve... Io devo dirle subito che non cerco propriamente lavoro. Cioè, magari lo trovassi! Ma la verità è che non so se sono in grado di lavorare.il mio medico mi ha detto di fare l'esenzione del ticket perché sto spendendo troppo in cure mediche (60€ di solu esami del sangue a luglio), e dall'ufficio dell'ASL mi hanno mandata qui."
La signora mi guarda un attimo perplessa, mi fa la (immagino) solita tiritera che si deve fare in questo caso ai "furbetti" che si credono di poter vivere a spese dello stato senza dover lavorare "eh,sì però qui al collocamento si viene per lavorare, non per avere sgravi fiscali..." Ecc. Ecc.
In realtà alla fine si mostra molto comprensiva, alla fine conveniamo che il sistema è buggato e che, paradossalmente, se avessi qualcosa di più grave (faccio le corna), avrei diritto all'invalidità.
Invece sono troppo sana per vivere a spese dello stato, ma non abbastanza per mantenermi da sola. Sono ora parte di quel limbo di persone di cui nessuno può farsi carico. Tranne quel povero sfigato che la ama e si lascia usare ( o almeno è così che credo ci vedano, da fuori, a me e Moreno).
Qualcuno ha deciso che non sono abbastanza malata. Eppure gli svenimenti, i crampi, e la (new entry!) sensazione di non avere un corpo, dal diaframma in giù, p
er non parlare del dolore dopo il sesso che va beh, ormai... tutti questi sono problemi reali. 

Talmente reali da influenzare le mie relazioni. 
E da farmi sentire come un peso morto

mercoledì 18 luglio 2012

Il Gioco della Gelosia

Leu ed io parliamo moltissimo, è uno dei ragazzi più chiacchieroni che abbia mai avuto. Mi sento quasi come se avessi di nuovo un'amica del cuore, quando sto con lui. 

Durante le nostre chiacchierate, ogni tanto lui si lancia in quello che io chiamo "Il Gioco della Gelosia" :

Lui inventa una situazione ipotetica (di solito una situazione che se ribaltata potrebbe farlo ingelosire) e mi chiede come mi sentirei o cosa farei in quel caso. 
Io cerco di rispondere, immaginandomi la situazione e immedesimandomi il più possibile.

Lo scopo del gioco è trovare qualcosa che faccia ingelosire Beatrice.

L: "cosa faresti se mi sentissi fare l'amore con un'alta persona nella stanza accanto?"
B: "In che senso? Beh, se mi invitassi a casa tua appositamente per vederci e poi saltasse fuori all' ultimo momento che c'è anche un'altra ragazza e io 
 per vederti dovessi aspettare che tu abbia finito con una che non conosco saltata fuori dal nulla all'ultimo momento, penso che mi incazzerei!"
L: "beh sì ma quello che c'entra... Io dicevo una situazione come quella che ha fatto ingelosire Luca!"
B: "Ah! Beh, allora penso che sarei contenta per te."

L: " e se io uscissi per i Navigli con Tipa X invece che con te?"
B: "Boh? A me i Navigli fanno cagare!"

E via dicendo...

Di solito il gioco si conclude con Leu che dice qualcosa tipo: "Ah! Visto? Tu non sei mai gelosa!" e io che cerco goffamente di convincerlo del contrario. 
Gli spiego che sì, anche io sono insicura o gelosa, portando degli esempi della mia vita di tutti i giorni. 
"Sì ma quella non è  vera gelosia!" mi dice lui.

Insomma, agli occhi dei miei partner, sembra che niente possa farmi ingelosire. E io stessa ho spesso difficoltà a capire cosa renda le persone gelose. Addirittura Luca si stupisce quando gli dò consigli di relazione quando ha problemi con gli altri suoi partner!
Credo mi sia così difficile descrivere la gelosia perché io stessa non ne conosco il meccanismo e la capisco poco.

In effetti la capisco così poco da doverne cercare la definizione su wikipedia mentre scrivo:

"La gelosia è un sentimento di ansia e incertezza dell'essere umano, causato dal timore che la persona amata sia voluta da altri, o che essa preferisca altri

La conseguenza può essere di rabbia e risentimento verso chi si pensa sia più considerato dalla persona amata; più in generale è causata dalla paura di perdere quello che si pensa di possedere
Secondo Freud il sentimento della gelosia non è rivolto solo alla persona che si pensa di perdere, ma ad una terza persona, quella verso cui si sente rivalità."


Se la gelosia è davvero scomponibile come dice Reid Mihalko (il creatore dei cuddle-parties), allora forse finora ho sempre provato solo uno dei suoi aspetti per volta, o sono stata in grado di riconoscerli e identificarli prima che si ingrumassero e mi travolgessero.

Se chiedo agli altri miei partner cosa provano quando sono gelosi, mi descrivono sensazioni corporee molto nette, come una coltellata o un calcio nello stomaco. Ecco, io difficilmente provo queste cose rivolte verso qualcuno che amo, e quando lo provo, è per motivi diversi dalla gelosia.
Provo questa sensazione quando vengono violati i miei diritti da una persona di cui mi fido, per esempio. O quando la mia fiducia in loro viene minata in qualche modo.

Proviamo a tornare al discorso di Reid: 
Lui scompone la gelosia in tante parti, che chiama i tentacoli del polipo della gelosia
Queste parti sono ciascuna un aspetto separato della gelosia, e rappresentano un bisogno insoddisfatto della persona: c'è la paura di rimanere soli, la paura del rifiuto e della perdita, l' insicurezza, il bisogno di sentirsi unici, speciali, e quindi di "avere l'esclusiva" su qualcosa che sia "solo nostra" (quindi il bisogno di possesso), il bisogno di equità, il desiderio dell'altro, il senso di inferiorità e quindi la rivalità o competizione con gli altri partner o gli altri interessi del partner. Insomma, ce n'è per tutti i gusti!
In realtà se ci penso io provo tutte queste cose, come credo tutti le provino.
Però non sento di potermi definire propriamente gelosa...

Spesso mi sento insicura, ma raramente vedo negli altri la causa della mia insicurezza. Di solito me la prendo con me stessa per la mia inadeguatezza.

Il bisogno di sentirmi unica lo sento sempre, ma è più che altro un bisogno di non essere assorbita in una massa informe di persone anonime e di conservare un briciolo di individualità e personalità, più che di primeggiare sugli altri.
Sono un po' hipster, in questo...

So che la relazione che ho con Moreno è diversa da quella che ho con Luca e da quella che ho con Leu, e non ho paura di non poter "essere unica" per loro, perché so di non essere uguale a nessuna persona che loro frequentano. 
"Io sono unica, proprio come chiunque altro!" 
(Non ricordo chi l' ha detto, ma mi piace questa frase!)

Quello che non sento, invece, è il bisogno di essere considerata migliore.
Rifuggo la competizione come la peste, non credo nel binomio "giusto vs. sbagliato" o "il migliore vs. tutti gli altri", e quando mi accorgo che ci si aspetta che io competa con qualcuno, sento il bisogno di abbandonare il campo. Come in qualsiasi altro caso in cui mi viene imposto qualcosa dall'alto.
Forse sono ingenua in questo, ma spero un giorno di poter vivere in un mondo in cui abbiamo tutti la stessa importanza e siamo tutti sullo stesso piano, e proprio per questo ci sentiamo liberi di essere diversi e di non doverci per forza omologare né competere, ma di collaborare e portare ognuno la propria esperienza personale per arricchire il dialogo e lo scambio di idee.

Questo purtroppo mi porta a rimanere profondamente delusa quando qualcuno si dimostra peggiore di me in qualcosa, piuttosto che compiaciuta. 
Non trovo niente di bello nel fallimento degli altri, neanche di chi mi sta sul cazzo, perché è un fallimento che potrebbe riflettersi negativamente sulla collettività.
E so perfettamente che forse invece non dovrei aspettarmi che gli altri decidano di porsi sul mio stesso piano ed accettare le stesse responsabilità, nemmeno qualora venisse davvero data loro questa possibilità.

Sentirmi sola e depressa, di tanto in tanto, fa parte di me. Ormai ho imparato ad accettarlo come un lato della mia personalità, e non a considerarlo qualcosa che va corretto. Quando mi capita, posso chiedere ai miei partner di starmi vicini, nei limiti delle loro possibilità. Ma questa mia sofferenza non ha niente a che fare con la presenza di altri metapartners.

Sentirmi rifiutata è qualcosa su cui non sono in grado di lavorare, e quando succede semplicemente tutto il rapporto viene distrutto, come se non fosse mai esistito. 
Quindi il motivo per provare gelosia semplicemente decade:
Se ho già perso una persona, non posso più avere paura di perderla, quindi la definizione di gelosia che dà wikipedia non si applica molto facilmente. Il sentimento che provo verso gli ex che mi abbandonano è più simile a un lutto che a quello che normalmente viene descritto come gelosia: per me il partner è come se fosse morto, poco importa determinare a posteriori quale sia la causa della morte. Sapere che mi ha lasciata per un' altra persona non lo rende più o meno doloroso di sapere che mi ha lasciata per altri motivi. 
Se decido di indagare sulle cause arrivati a quel punto, ormai è solo per poter fare tesoro dei miei errori, e assicurarmi che non vengano più ripetuti in futuro.

Sul senso di possesso hanno sempre prevalso l'amore per l'altro e l'incapacità di arrogarmi il diritto di decidere per gli altri, perché la considererei una prevaricazione, mentre per quanto riguarda l' equità, trovo la questione molto complicata e non esauribile tramite un post di blog.

Ricordo la gelosia di mio fratello e le sue continue accuse di essere "di parte" o di "preferire me" rivolte ai nostri genitori, accuse forzate ai limiti dell' assurdo, come lo sono spesso i discorsi dei bambini, e ricordo il mio disagio di fronte a questi attacchi rivolti a loro, ma diretti verso di me. 

Loro sbagliavano nel preferirmi, quindi io ero la pietra dello scandalo.
Io ero ciò per cui stavano facendo i "cattivi genitori".
Essere neutrali e completamente "equi", quando ci sono di mezzo i sentimenti, non solo è impossibile, ma può essere dannoso. 
Io mi sentivo molto più insicura e bisognosa di protezione di mio fratello, che vedevo come un esempio di autonomia e di forza, e dare a entrambi lo stesso ammontare di attenzione e di cure, avrebbe probabilmente creato problemi altrettanto gravi. 

Stessa cosa può valere per i rapporti sentimentali fra non consanguinei. 
Uno dei miei partner potrebbe avere bisogno di più attenzioni dell'altro, e io potrei essere naturalmente portata a dare più attenzioni a uno invece che all'altro, e quindi ogni singolo caso va analizzato separatamente, e chi si sente trascurato ha certamente il compito di farlo notare, perché nessuno di noi sa leggere nel pensiero. 
Ma c'è una sottile differenza tra "far notare" le cose con serenità e "rinfacciarle gratuitamente".

Non credo che ne farei una questione di "equità e giustizia" se uno dei miei partner volesse passare più tempo con altri partners che con me, credo ci si dovrebbe accordare meglio in modo da non far sentire nessuno trascurato, certo, ma non conterei il numero di ore che passa con le altre persone per rinfacciargli che è più di quanto passi con me.
Ognuno di noi fa quello che può con il tempo e le risorse a propria disposizione!

Solitamente in un rapporto, con il passare del tempo, si tende a desiderarsi e a volersi vedere sempre di più, per riempire i buchi e permeare sempre più nella vita dell' altro. Questo percorso, se fatto in maniera sana può dare molto alla coppia, ma non è detto che lo si possa o voglia fare con tutti, o che abbia per tutti la stessa velocità, e soprattutto non ha senso pretendere che l'altro elimini gli altri per dedicarsi a voi a tempo pieno. 
Proprio come non mi aspetto che la persona che amo si licenzi per stare sempre con me, non mi aspetto neanche che rinunci agli altri partner, a vivere da sola (se lo preferisce) , a vedere amici e parenti, o ai propri hobby e alle proprie passioni per me. 
E mi aspetto che gli altri mi rispettino allo stesso modo.


Forse in fondo non riesco a essere gelosa nel senso classico del termine ( vale a dire far scenate, lamentarmi, mettere veti eccetera) perché sono stufa di gente che si sente il diritto di farlo con me, e ho ormai un rifiuto così radicato verso certe limitazioni che mi è capitato di subire, da non poter concepire di imporle a qualcuno che amo.

Per questo stesso motivo, non riesco a prendere troppo sul serio la gelosia, né a comprenderne del tutto il funzionamento.
Ma dire che io non sono mai gelosa di niente, oltre che impreciso, è anche molto pericoloso: 
Io non sono infallibile, e questa falsa percezione che io sia immune alla gelosia può indurre gli altri a sopravvalutarmi. 
La mia paura è che quando sarò davvero gelosa, nessuno se lo aspetterà, nemmeno io , e finirò per combinare un casino. Quindi vigilo restare vigile e tenere sempre d' occhio i miei sentimenti, per prevenire la catastrofe.