martedì 23 novembre 2010

FISSATI COL SESSO


FISSATI COL SESSO

Prendere semplicemente coscienza del fatto che il sesso esiste e parlarne senza problemi è ben diverso che essere fissati col sesso.
Purtroppo però la maggior parte delle persone tende a confondere le due cose, e ciò può avvenire in entrambe le direzioni:

1)Chi parla in continuazione di sesso NON è per forza di cose un esperto in materia.
Un sacco di tamarri che se la tirano, specie qui in veneto, ne sono la prova lampante: Dire di essere stato con 50 ragazze non ti rende un figo, se poi non sei stato in grado di soddisfarle. E conoscendo il tipo di tamarro, direi che non si curano di indagare sulla soddisfazione delle loro conquiste.
Parlare in continuazione di fellatio od altre amene pratiche di coppia non fa apparire più appetibili o più "vissuti", anzi fa sembrare un po' disperatamente bisognosi di attenzione. Un po' come se chi ne parla in realtà volesse dire “ehi, sono qui! Scopatemi! DAIDAIDAIDAI! Vi preeeego.....” Davvero triste.

2)Chi fa sesso regolarmente e ne parla senza problemi NON è un maniaco sessuale ultra arrapato.
Io e Moreno, pur nella nostra timidezza e goffaggine con gli estranei, siamo abbastanza aperti in fatto di sesso -tanto che i miei doppi sensi spesso mi fanno guadagnare il titolo di "fissata", o "maniaca" all' interno di una compagnia- e non ci curiamo molto di nascondere libri o biancheria osé (o anche “giocattoli”) quando arrivano ospiti, portando a uno o più “incidenti diplomatici” con amici e conoscenti. 
Quando i genitori di Moreno, con relativi compagni e fratellini al seguito, ci fanno delle piccole visite a sorpresa, ci troviamo spesso a fare una corsetta in camera a nascondere alcune cose il cui scopo e funzionamento sarebbero un po' complicati da spiegare senza imbarazzi ad un bambino di 6 anni (o a un genitore).
Ma è più per la pigrizia di dover trovare le parole adatte che per vergogna. non sono la madre di quei bambini, e non è compito mio parlare loro di come si fanno i bambini (e come non averne!). 
Non ricordo a che età i miei me ne abbiano parlato, ma se mai avrò figli, voglio farlo il prima possibile per evitare problemi di comprensione.
Credo che la vergogna sia uno dei sentimenti più orribili e subdoli che esistano, e se non si sta attenti si rischia di lasciarsi sopraffare da essa al punto da rinnegare sé stessi.
Come mi ha detto un mio coinquilino una volta, io “non ho vergogna”. 
E spero di non averne mai per ciò che sono.

3)Anche chi fa molto sesso può non essere bravo a letto, perché magari si concentra più sulla quantità che sulla qualità, è abitudinario, non prova cose nuove, o è così convinto di essere bravo da non volersi migliorare. Si tratta di un atteggiamento tipico di chi si concentra più sul proprio piacere che su quello del partner, tendendo a cercare una serie di sveltine che riempiano i buchi tra lavoro-palestra-discoteca, invece di un rapporto più “lento” e di profondità.
Quest' ultima accusa potrebbe essere facilmente mossa anche contro alcune persone poly: se Tizio ha molti partner, come trova il tempo materiale di soddisfare tutti sessualmente? Come fa a trovare la posizione preferita di J o il punto in cui X ama essere toccato, come prova coinvolgimento emotivo,se non si dedica soltanto a lui?

Forse chi ci guarda da fuori ci vede davvero come un ammasso di animali arrapati che hanno bisogno di fare un sacco di sesso sfrenato in maniera poco intima, supreficiale e confusionaria, un po' come un' orgia di hippie sotto l'effetto di qualche droga.
Quest' immagine distorta mi fa ridere un sacco. E' come se i miei amici elaborassero una versione hentai della mia vita sentimentale. Demenziale!

Invece la realtà è un po' più complessa di così.

Al momento io e Moreno non abbiamo altri partner a portata di mano, e siamo del tutto simili a una comunissima coppia mono: viviamo insieme, ogni tanto facciamo sesso, ci rubiamo le coperte durante la notte, ci sosteniamo a vicenda, facciamo reggere il moccolo ai rispettivi amici quando usciamo tutti insieme, insomma siamo piccioncini che si tengono sempre per mano e si guardano con gli occhioni dolci.
Qual' è la differenza principale tra noi e una coppia mono? Attualmente nessuna, tranne il fatto che, se mai un giorno incontrassimo una persona che ci piace, potremmo rivolgerle la parola, e addirittura chiederle di uscire senza problemi, senza gelosie, senza scenate e magari presentarla al partner e avere il suo sostegno.

Essere poly non vuol dire lanciarsi in una serie di avventure sessuali senza che il partner abbia diritto di replica, né fare “le zozzerie” a tre o più.
Per quanto possa trovare fantastico il sesso a tre , o quattro, o qualunque altro numero superiore al 2, non è la prima cosa a cui penso quando cerco un modo per definire il nostro rapporto:
Quello che più mi importa, in realtà, è poter guardare un altro ragazzo o un' altra ragazza per strada e trovarli carini, senza sentire la gelosia del mio compagno montare su e aggredirmi alle spalle.
Quello che più mi piace è sapere che possiamo trovare interessante la stessa ragazza e parlarne, anche se magari nessuno di noi due avrà mai le palle per provarci con lei (in questo sia io che Moreno facciamo un po' pena... siamo troppo timidi!).
Il nostro rapporto è fatto di piccole cose, come sapere che possiamo contare sull' altro anche nel caso di un rifiuto. Voglio proprio vederlo, un marito “tradizionale”, andare dalla moglie tutto depresso, a lamentarsi di esser stato scaricato dall' amante!

Il sesso è una parte molto secondaria e defilata del nostro rapporto, di sicuro non è ciò che lo definisce. Lo definiscono le notti passate a chiacchierare o a giocare insieme al pc, il tempo che passiamo insieme, come ci proteggiamo e ci coccoliamo a vicenda quando qualcosa non va.

Pur non riuscendo a fare l' amore quanto vorremmo, la nostra è una relazione sana che ci sta dando moltissimo!

Ho spesso covato la preoccupazione, in passato, che la mia endometriosi avrebbe impedito a Moreno di sfogare il suo bisogno sessuale, e che avrebbe finito per portarlo a cercare altre persone con cui avere relazioni basate solo sul sesso, lasciandogli poi l' amaro in bocca.
Ora sono abbastanza tranquilla. Ho fiducia nella maturità e nella capacità di giudizio del mio compagno, e credo abbia capito che, ok, magari non dobbiamo sposarci chiunque ci piace, però neanche partire già da subito impostando una relazione come solamente fisica, perché significherebbe limitarne le sue reali potenzialità e ucciderla sul nascere.

Lui è fortunato: lo ha capito senza dover passare dalle brutte esperienze che hanno insegnato a me!
Fra pochi mesi sarà il nostro primo anniversario. Non so come lo festeggeremo, ma so che voglio fare qualcosa di speciale.


E a quelli ancora convinti che con “una come me” non si possa “costruire un futuro”, dico: CHUPATE!!

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