mercoledì 12 gennaio 2011

partners inventory


Lo spazio che ho nel cuore per le persone che amo non è limitato né interscambiabile.

Il vuoto lasciato da mio padre non verrà mai colmato da nessun partner, checcé ne dica Freud; anche perché appena mi rendo conto di piccole somiglianze tra lui e i miei partner, mi sento raggelare all' idea di poter essere incappata con uno che in futuro avrà con le sue figlie lo stesso rapporto malato che ha avuto con me.
E poi, anche volendo, mio padre non lo frequento da 11 anni, potrebbe essere completamente diverso dalla persona che avevo conosciuto da bambina.

A riempire il vuoto del rapporto con mio fratello non ci tengo proprio, visto che per 20 anni non abbiamo fatto altro che litigare.
Non vorrei mai un ragazzo che, come lui, si permetta di giudicarmi, prendermi in giro e criticarmi su tutto, condendo il tutto con una gran dose di insulti.

Non saprei neanche da dove cominciare a spiegare che no, pur essendo bisessuale, non ci tengo a trovare una ragazza che assomigli a mia madre, o meglio, con la quale intavolare lo stesso rapporto che ho con lei, anche perché mia madre non ha mai smesso di considerarmi quella adolescente che ero prima che tutto il mondo andasse in pezzi.
Per lei sono ancora quella ragazzina incapace e fragile, da proteggere e sostenere.

Una ragazza con la stessa forza, le stesse idee politiche e i suoi gusti, quella sì, che la amerei volentieri!

Mentre è vero che ci possono essere somiglianze e punti di contatto tra i miei partner, non contemplo proprio il fatto di "sostituire" qualcuno con qualcun altro.
Intanto la cosa di per sé non ha nessun senso: non sono monogama, quindi se un partner ha tutto quello che cerco, tranne magari un paio di cose, non c'è bisogno di scaricarlo per qualcuno che le ha.

Se sto con un ragazzo come Moreno, che è perfetto per me, ma magari non gli piace andare per musei insieme, posso sempre trovarmi un ragazzo a cui piaccia, e non devo lasciare nessuno.
Se voglio una ragazza, posso uscirci senza bisogno di scegliere tra patate novelle e pisellini primavera!

Questo non significa, però, che chiunque vada bene.

Se una persona non mi piace, faccio a meno di starci, e se mentre la frequento mi accorgo che non fa per me, la lascio o prendo le distanze. Può anche darsi che nel frattempo trovi qualcun altro, ma di sicuro non occuperà lo stesso posto di chi ho lasciato, dato che nel constatare il fallimento della nostra relazione, mi sono accorta che uno così proprio non ce lo voglio, nella mia vita.

Quindi non troverò mai qualcuno per sostituire Riki, o Die, o Ema. Considero come degli esperimenti falliti le mie relazioni passate, perché la materia prima non era adatta, o perché non sono stata capace di gestire la situazione al meglio, o perché, semplicemente, non eravamo fatti per andare d' accordo.
Perciò tenderò sempre a cercare persone “migliori” di loro, dal punto di vista poly del termine, sicuramente diverse, mai uguali.

Mai vorrei un ragazzo con cui si instaurino le stesse dinamiche perverse di gelosia e di controllo, o di distacco pilotato e di divertimento senza coinvolgimento.

Sicuramente i ragazzi che mi piacciono avranno sempre alcune cose in comune, ma per il semplice fatto che il tipo di ragazzo che mi attira resta sempre quello:
Intelligente (spesso più di me), simpatico, dolce e con un brillante senso dello humor;
il lato fisico è trascurabile, purché non sia The Elephant man e non sia troppo grasso (sì ho un problema di discriminazione verso le persone di una certa stazza, lo ammetto).

Di solito si interessa di cose che reputo importanti/interessanti, ma di cui non necessariamente sono esperta, anzi preferisco gente appassionata di cose che io non capisco o che tendo a trascurare, perché sono una persona permalosa: preferisco avere intorno gente con cui non sentirmi in competizione su ciò che mi piace veramente, e su cui sono molto suscettibile.
Tendo quindi a cercare qualcuno che sa aiutarmi o spiegarmi ciò che non capisco, in caso ci sia bisogno di conoscenze complementari alle mie. Qualcuno che possa insegnarmi cose nuove, insomma!

Per questo è abbastanza normale che la maggior parte dei ragazzi che mi piacciono finiscano per essere dei nerd, dato che io mi considero l' anti-nerd per eccellenza: ho un brutto rapporto con la tecnologia, rompo tutto quello che tocco e ho sempre bisogno di "assistenza tecnica".
Il mio approccio alla vita è, per scelta e per mia natura, spesso più emotivo che razionale, più istintivo che ponderato, e quindi spesso sento l'esigenza di avere intorno qualcuno che mi riporti con i piedi per terra e che mi eviti di farmi troppo male sbattendo il muso contro la realtà.

In comune con la maggior parte dei nerd ho l' odio discoteche e altri rituali sociali futili, odio tutto quello che è "cool" e i fenomeni di massa in genere, sono timida e un po' secchia, e mi piace l' intelligenza, ma non l' intellettualismo fine a sé stesso.
Mi piace l'immaginazione e il mondo dei giochi di ruolo e dei videogiochi è per me un'estensione della mia passione per la narrativa ed il fumetto, è anch' essa un'arte per me, ma non ho la pazienza e la memoria di tenere a mente strategie di gioco, regole e calcoli per i tiri di dado, quindi mi concentro più sulla parte creativao-estetica, sulla storia e sull'evoluzione del personaggio.


Quando Thomas ha detto che si sente come se cercassi di sostituirlo, mi è venuto da ridere. Che bisogno ho di sostituirlo, dato che posso avere quanti partner voglio?
E come potrei mai pensare che lui sia sostituibile? Non è mica che i ragazzi come lui li producano in serie!

La conseguenza naturale dell'essere consapevole dei miei limiti è che io sia sempre alla ricerca di qualcuno che invece li possa superare, o qualcuno che possa insegnarmi ciò che io non so, o compensare le mie carenze standomi vicino e aiutandomi.
Per questo, essere poly è un po' come essere un party: Ognuno ha un suo ruolo ben definito, e nessuno è veramente sostituibile o sacrificabile per qualcun altro.
Moreno è il nostro tank, mentre thomas è lo stregone.

Io? Io forse sono l' healer: Non ho un ruolo veramente aggressivo, e mi accorgo del potere rigenerante e motivante che moreno mi attribuisce, nonostante io abbia sempre l' impressione di non rendermi mai abbastanza utile.

Ma sapere che per i miei due ometti sono importante è una fonte di gioia e di energia  inesauribile per me!

E voi, che ruolo avete nel vostro party?

1 commento:

  1. Il paragone "tribù poly" -> "party di giochi di ruolo" è GENIALE. Ci si potrebbe fare un webcomic, magari uno sprite comic nello stile dell'8-Bit Theater. In ogni caso, grazie per avermi fornito una nuova analogia formale con cui stupire i miei nerdosi amici!

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