mercoledì 8 dicembre 2010

GLI AMICI DEL TUO PARTNER


GLI AMICI DEL TUO PARTNER

*premessa: mi scuso per l'orribile uso del genere maschile/femminile in questo post: purtroppo la lingua italiana vuole il maschile neutrale quando il genere del soggetto non è specificato, ma siccome essendo femmina questa regola mi è venuta un po' a noia, e siccome noi abbiamo sia amici maschi che amiche femmine, ho deciso di mescolare i due generi arbitrariamente.
Poi essendo bisessuale, non vi dico quanto poco mi importi delle pudenda di potenziali partner!
Mi scuso se la cosa manda in confusione le lettrici femmine e i lettori maschi!
Vi conviene abituarvici: è l' unico modo che ho trovato per non far sentire né maschi né femmine esclusi dal discorso! *

In un momento di coccole, io e Moreno abbiamo discusso gli Agreements del nostro rapporto, ispirandoci ad alcune parti del libro "The Ethical Slut", un libro che mi è stato regalato da un caro amico.
Non è mai stato pubblicato in Italia, forse a causa dell' argomento che tratta: le relazioni aperte e dintorni.
Visto che la maggior parte dei miei amici non ha voglia o non è in grado di leggerlo in inglese, ho deciso di farne una traduzione non-ufficiale, cosa che però mi sta prendendo più tempo del previsto.

Gli agreements, secondo Il Libro, sono degli accordi ESPLICITI, stipulati all' interno di una coppia o di una cerchia di partner mettendone tutti al corrente in maniera diretta.
Hanno lo scopo di non ferirsi inavvertitamente, dando per scontate alcune cose che l' altro potrebbe non aver preso in considerazione.

Siete gelosi del vostro letto, e non volete che nessuno oltre a voi e al vostro coniuge ci dorma? Stabilite accordi per dormire fuori quando si fa un' orgia!
Non volete prestare Il vostro "giocattolo" a nessuno? Dite chiaramente agli altri partner di comprarsene uno tutto loro.
E così via.

Un post più dettagliato verrà fatto in seguito, ma per ora voglio concentrarmi sul "chi puoi farti", sottogategoria: amici del tuo parter, sì o no?

Uno degli agreements più importanti e prioritari , da impostare in una relazione aperta, è con quali categorie di persone possiamo provarci senza ferire i partner già esistenti.
Io e Moreno siamo abbastanza elastici, non ci vieteremmo mai di frequentare una persona a priori per il lavoro che fa o per lo stile di vita che ha.

Ci sono categorie che abbiamo demarcato come tabù, per ovvie ragioni:
Abbiamo escluso parenti, amici stretti di famiglia e colleghi (ho già avuto problemi con questi ultimi).

La nostra discussione si è un po' incagliata alla voce AMICI: 
Siamo in disaccordo sull' atteggiamento da tenere. Secondo lui non ci sono poi tanti problemi, mentre io ho paura che un coinvolgimento dei nostri amici nella nostra vita sessuale-affettiva potrebbe risultare disastroso.

DEFINIZIONE DI AMICI: Premetto che con "amici" non intendo la larga cerchia di persone con cui ci si trova a bere una birra la sera, ma solo gli amici più stretti: un rapporto che ha ormai superato il semplice livello di "collega" o "conoscente", quindi persone di cui sentiamo di poterci fidare e che pensiamo possano capirci meglio di quanto farebbe ad esempio un parente, proprio perché gli amici, a differenza dei familiari, si scelgono. Per essere chiari: le mie amiche sanno tutte che io e Moreno siamo una coppia aperta, mentre con conoscenti e colleghi preferisco tutelare la mia privacy per non subire discriminazioni.


Sì O NO?: E' difficile elaborare un piano d' azione universale, anche perché i nostri amici sono un gruppo molto eterogeneo. Si tratta di rapporti diversissimi tra loro  per carattere, situazione in cui ci siamo conosciuti, opinioni e gusti in comune: alcuni li conosciamo dalle elementari-medie, altri dal liceo, altri li abbiamo conosciuti sul lavoro o all' università.

I nostri amici sono diversi da noi. ci siamo divisi e riuniti varie volte nel corso del tempo, e spesso abbiamo fatto scelte ed esperienze profondamente diverse, come quelle di relazione: 
Una mia amica ha di recente avuto un bimbo all' interno di una relazione monogama, l' altra mi ha sempre detto di voler restare vergine fino al matrimonio, un' altra è single felice di esserlo, perché mette lo studio e gli amici prima degli uomini, e un' altra ancora preferisce i trombamici alle relazioni monogame fisse.

Non conosco abbastanza gli amici di Moreno per poter parlare di loro, ma suppongo che anche tra loro si possano riscontrare atteggiamenti estremamente diversificati, nei confronti del sesso e delle scelte di relazione.

Oltre a ovvi motivi di compatibilità con il partner, coinvolgere nostri amici più o meno stretti nella nostra vita sentimentale potrebbe anche avere conseguenze sulle nostre vite.

Tutto questo varia a seconda del livello di coinvolgimento , ma in linea generale, la mia scarsa esperienza in questo campo mi ha insegnato che coinvolgere degli amici a livelli "bassi" (la tipica soluzione "solo un po' di sesso tra amici") nel tentativo di non creare troppo conflitto, porta facilmente a un abbassamento del rispetto e della stima che questi amici hanno di te.
Se non a un azzeramento!

La mia esperienza è troppo limitata per affermare con assoluta certezza che le amicizie possano sempre e solo essere rovinate da un coinvolgimento sentimentale o sessuale, piuttosto che arricchite dall' introduzione del contatto fisico come nuova dimostrazione di affetto.

Ma la mia paura che la brutta storia si ripeta mi porta a cercare di evitare l' eventualità il più possibile, relegando (ingiustamente) le persone che identifico come "amiche" in una sorta di limbo asessuato della mia psiche, in cui sia assolutamente inconcepibile anche solo ipotizzare una relazione diversa con loro.
Benvenuti nella "zona amici", gente!

Mi spiego meglio: la mia paura principale è che un rapporto di amicizia, già impostato da anni, con le sue dinamiche e i suoi delicati equilibri, possa risentire di una nuova dimensione fisica.
Se anche un rapporto tanto antico potesse sopravvivere a un cambiamento così profondo, non credo sia possibile senza un certo grado di destabilizzazione, disturbo o addirittura danno all' amicizia.

Visto che sono la solita pessimista, durante la discussione con Moreno sono stata io a portare le ipotesi più negative. Mi sono chiesta: qual' è la cosa peggiore che potrebbe succederci?

_ La persona coinvolta potrebbe sentirsi solo un nostro giocattolo.
Vedendoci così affiatati, e partendo dal presupposto che viviamo insieme e ci conosciamo meglio di chiunque altro, potrebbe sembrare impossibile a un altro partner inserirsi ed essere considerato un nostro pari, invece che solo un' appendice del nostro rapporto. 
Data la nostra scarsa esperienza e l' assenza, finora, di altri partner fissi, saremmo noi abbastanza bravi da non dare questa brutta impressione?

_ L' amico coinvolto potrebbe vedere il partner come un semplice svago, in attesa di una storia seria, mentre questo potrebbe affezionarsi e soffrirne.

_Tra gli altri amici potrebbe innescarsi il meccanismo del "perché proprio lui/lei e noi no?"
(Giuro che è possibile. Non l' ho vissuto in prima persona, ma mi è stato raccontato!)

_ Potrebbe esser bello finché dura, e poi alla prima prospettiva di una relazione normale, di un partner standard, mono e geloso, una persona presentabile ai propri genitori, l'altra partner abbandoni la nave, spezzandoci il cuore.

_ La cosa potrebbe iniziare per l'altro come un gioco, e quando inizia ad innamorarsi seriamente di uno dei due partner cerchi, come la più classica impostazione culturale monogama suggerisce, di dividerci per avere l'amato tutto per sé.

_ Se i genitori della persona in questione fossero estremamente bigotti o allergici a certe tematiche, potrebbe rendersi necessario agire nell' ombra, che è una cosa che odio: se sto bene con una persona, e il mio starci bene non danneggia nessuno, perché dovrei vergognarmene, nascondermi come se avessi rubato qualcosa?

Già mi mette a disagio il fatto che il padre di Moreno e famiglia non siano ancora stati informati. Dover tenere altri segreti mi farebbe uscire di testa.
Non andrei certo a urlarlo ai quattro venti, ma non voglio dover stare attenta ogni minuto della mia vita a non essere troppo affettuosa in publico, se la mia dimostrazione di affetto è una naturale conseguenza di ciò che provo. 
Ho impiegato anni a capire che non devo vergognarmi di quello che provo e del contatto fisico con qualcuno che mi piace, non voglio invertire il senso di marcia proprio ora, vanificando tutti i miei sforzi.

Avere un altro ragazzo, da qualche parte in Germania, a molti chilometri da qui, una persona che può venirci a trovare solo un paio di settimane all' anno, non  ha lo stesso impatto di aggiungere un partner fisso al rapporto.

Si tratterebbe di una persona che  può vederci quando gli va, passare con noi tutti i weekend che vuole, e fermarsi a dormire  con noi ogni volta che ne ha voglia.
(Wow, che bello! Sarebbe una figata pazzesca...)
Come la prenderebbero le persone che sanno della nostra scelta di vita?
Potremmo subire ostracismo? Pressioni? Prevaricazioni?

Sarebbe un bel terremoto. Soprattutto se si tratta di una persona che tutti i nostri amici e parenti conoscono già come "nostra amica", e quindi già beneficiaria di un certo grado di affetto da parte nostra: Non sarebbe il primo tizio sconosciuto che viene coinvolto solo per mettere un po' di pepe in una coppia annoiata e che può essere scaricato quando finisce il divertimento. 
O per lo meno io non riuscirei a vederla in quest' ottica, e non è questo che cerco in un rapporto, Primary o Secondary che sia.
Anche questa suddivisione è inadeguata e meriterebbe una precisazione, ma non voglio dilungarmi troppo per ora.

La suddivisione su cui voglio soffermarmi oggi, invece, è quella tra la mentalità femminile e maschile, così come tra amicizie maschili e femminili.
Non parlo strettamente di persone biologicamente maschi o femmine, ma più che altro di una diversa sensibilità e impostazione mentale. Possono esistere uomini "femminili" e donne "maschiacce", amicizie maschili tra donne e femminili tra maschi.

Chiariamo subito che non intendo offendere o sminuire nessuno dei due sessi, con questa distinzione:

amicizia maschile: ha un ruolo attivo: c'è più goliardia, cameratismo, sostegno collettivo, tifo e gioco di squadra, la la tendenza a vedere il lato ludico e demenziale delle cose, ma anche l' ostentare durezza e sicurezza di sé, che porta inevitabilmente a una certa desensibilizzazione, superficialità e distacco emotivo, reale o anche solo ostentata.
(Ho avuto amiche femmine di questo tipo, tanto per chiarire il concetto di sopra.)

Amicizia femminile: ha un ruolo passivo: viene vissuta con più profondità e sentimento, cosa che però può portare a una minore libertà di azione, ad atteggiamenti meno diretti e più tipicamente passivo-aggressivi, maggiori possessività e competizione per il titolo di gmigliore amicizia/amicizia del cuoreh, più gelosia e divisione nel gruppo, un' emotività di solito più difficile da canalizzare in maniera razionale, e una certa tendenza a prendersi troppo sul serio. Una tensione maggiore, insomma.
(ho avuto sia amicizie che fidanzati- MASCHI- di questa categoria.).

Lo so, L' uso di maschile e femminile in questo discorso è un po' confusionario, ma mi serviva a rendere l' idea di 2 differenti atteggiamenti mentali, identificabili come principio maschile e principio femminile, non per forza legati al sesso biologico delle persone coinvolte. 
Non a caso ho usato i simboli di Marte e Venere per dare l' idea: Sono gli archetipi del maschile e del femminile per eccellenza!

Con queste premesse, è facile supporre che alle due amicizie, se coinvolte su un piano fisico, potrebbe corrispondere una diversa impostazione del rapporto, sfociante, nel peggiore dei casi, ai due estremi opposti del solo divertimento sessuale superficiale nel caso , e sulla eccessiva possessività e competitività per chi è gl'amante del cuoreh , quindi per il ruolo di primary, nel caso .
Con tutti i problemi relativi di cui sopra. Problemi che eviterei volentieri!!

Insomma, sarebbe un rapporto destinato a durare nel tempo, a essere stabile? Arricchirebbe davvero le nostre vite? O le difficoltà supererebbero i benefici?Funzionerebbe come ha funzionato essere "solo" amici per tutti gli anni precedenti?
In fondo, a pensarci bene, solo perché sono amica di qualcuno non vuol dire che possa andarci d'accordo anche come partner. 
Sopporterei lo stesso i difetti di alcune mie amiche, se fossero la mia ragazza? E gli amici di Moreno? Li conosco troppo poco per poter dare un parere. Ma in fondo, diciamocelo, potrei seriamente piacere a qualcuno di loro? Io non sono né una ragazza nerd, né una rockettara, né tantomeno un' otaku o una inpallata con le materie scientifiche, quindi non vedo molta compatibilità né speranze per un futuro assieme, all' orizzonte.

Una delle mie amiche piace molto a Moreno, e io non ho grandi problemi nel dare loro la mia benedizione. Quindi l' unico loro ostacolo è di tipo fisico: vive terribilmente lontano da noi.
Quando penso a lei , non riesco a vedermici nello stesso letto, e lei stessa una volta mi ha detto che le "farebbe strano stare con me più per il fatto che ci conosciamo da tanti anni che per il fatto che siamo due ragazze".
Ma è davvero perché non mi piace? Forse invece è l' esatto contrario: avrei paura di perdere un' amica e una ragazza che mi piace in un sol colpo.
Viceversa, se dovessi essere rifiutata perché considerata "solo" un' amica, non so proprio come potrei prenderla, visti i miei problemi ad accettare un rifiuto. Un giorno scriverò anche di questo...

Chiunque possa essere coinvolto, tra amici miei o di Moreno, sorgerebbero sicuramente un sacco di problemi. Problemi che ora come ora non me la sentirei di affrontare. 
Almeno non da sola. 

Ma già, a volte dimentico che non sono più sola!

Non credo sia meglio affidarsi a perfetti sconosciuti per trovare altri partner fissi, come ho già un po' spiegato nel post su polyamory e siti di dating.

Ammetto che un certo grado di neutralità, il distacco emotivo, la possibilità di avviare un rapporto da zero possano rendere le cose meno faticose all' inizio. 
Ma alla lunga avverto un maggiore rischio di essere usati da uno che non si conosce, piuttosto che da un amico di cui ci si fida da sempre. 
La posta in gioco,però, può essere molto più alta. (la nostra amicizia, per esempio).

Morale della favola? Sono arrivata a una conclusione: stabilire un agreement che escluda in toto e a priori la categoria così variegata degli AMICI non solo sarebbe una mossa stupida, ma anche controproducente, perché ci porrebbe in una bolla di isolamento da cui i nostri amici ci guarderebbero con distacco, come una sorta di "coppia intoccabile". 
Insomma, sarebbe peggio che essere mono!!

E' anche abbastanza inutile fare tutto questo discorso prima di aver individuato un potenziale partner tra i nostri amici.
Se e quando l' occasione si presenterà, dovremo valutare il singolo caso , in base alla persona che avremo davanti.
Dovremo stabilire dei nuovi agreements con loro, pronti a rinegoziare in ogni momento se i risultati non soddisfano TUTTI, senza lasciarci condizionare dal rapporto preesistente con questa persona, con le sue leggi ormai rese implicite dal tempo.

Quindi lasciamo una porta aperta, anzi socchiusa . Chissà mai che qualcuno possa decidere di entrare... nel caso, l' accoglieremo a braccia aperte!
  

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